Faccio un respiro profondo e subito dopo ne faccio un altro.
Chiudo gli occhi per mezzo secondo cercando di calmarmi ma ormai non ci capisco più nulla.
Sento una goccia di sudore scivolarmi lungo tutta la schiena e non riesco a dire se sia la mia immaginazione o se la tensione mi stia davvero facendo provare tutto questo calore.
"Spegni la torcia"
Faccio come mi dice ma a causa della paura che ci veda qualcuno ho le mani che tremano e finisco per spegnere e riaccendere la torcia un paio di volta prima di spegnerla definitivamente.
"Hai paura che ci scoprano?"
In questo momento non mi farei proprio nessun problema a strappargli dal viso quel sorrisetto del cavolo.
Proprio nessun problema.
Come accidenti ha fatto a convincermi che questa fosse una buona idea?
Riesce ad aprire la serratura della finestra e proprio come mi aveva rassicurato non scatta nessun tipo di allarme.
Nessuna sirena sfondatimpani e nessun fascio di luci bianche puntante su di noi.
Tiro un sospiro sollevata visto che onestamente non mi fidassi del tutto delle sue parole.
Si inginocchia davanti a me e congiunge le mani come per creare una sorta di laccio sul cui dovrei poggiare il mio piede per farmi uno slancio e lanciarmi all'interno dell'edificio.
Mi soffermo un'attimo sulla sua presa instabile e l'ansia non fa che aumentare.
"Non mi sembra una buona idea"
Alza gli occhi al cielo e sbuffa passandosi una mano tra i capelli.
"È l'idea migliore che mi sia venuta ma se hai proposte migliore fatti pure avanti"
Gesticola su di giri indicando la sua posa in ginocchio di fronte a me.
Mi controllo intorno un'ultima volta giusto per essere davvero sicura che non ci sia qualcuno in giro che possa riprenderci sul fatto o peggio ancora chiamare la polizia.
Mia madre mi ucciderebbe se dovessi chiamarla in piena notta dalla centrale per chiederle di pagarmi una cauzione.
"Muoviti"
Con il panico dipinto sul volto poggio un piede sulle sue mani congiunge mentre con una mano mi appoggio al muro dell'edificio fatto di mattoni rossi e con l'altra mi tengo sulla sua spalla per non cadere.
"Uno"
Iniziai a rimbalzare sulle ginocchia per prepararmi a slanciarmi e saltare oltre la finestra.
"Due"
Cristo.
Spero solo di centrare la finestra e di non spaccarmi la testa mentre mi butto dall'altra parte.
"Tre"
Con più forza di quella che mi aspettavo mi lancia dall'altra parte e senza alcuno sforzo da parte mia mi ritrovo con sedere atterra all'interno dell'aula.
Che male però.
Gattono piano dall'altra parte del corridoio e aspetto che mi raggiunga.
Sfrutto questi attimi preziosi per massaggiarmi la chiappa destra e rassicurarmi che non si sia fratturata.
Sicuramente domani ci uscirà sopra un livido enorme.

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Inside yourself
RomanceA volte la vita non fa che travolgerti violentemente, senza apparente motivo e soprattutto senza chiederti il permesso. Questo Ellie l'ha capito quando tre anni prima il suo adorato fratellastro Blake ha deciso di frequentare il college dall'altra p...