Capitolo 15

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Quando arriviamo davanti al dormitorio saluto frettolosamente Caleb e scendo dall' auto.

Corro più veloce che posso verso l' entrata ma inutile dire che ovviamente non trovo le chiavi e resto bloccata di fuori fuori, di notte e sotto i mille fulmini.

I miei capelli sono completamente inzuppati quando finalmente riesco a trovare le chiavi all' interno della borsa e apro la porta.

Cammino cercando di fare piano per non svegliare le altre studentesse ma quando vedo una figura possente in penombra, appoggiata alla porta della mia camera le mie gambe si bloccano impedendomi di procedere in avanti.

C'è qualcuno che mi sta aspettando proprio lì ma non ho la minima idea di chi diavolo si tratti dato che a causa del buio mi risulta impossibile vedergli il volto.

Sono immobile in mezzo al corridoio,indecisa se scappare via oppure farmi avanti.

Il mio istinto di sopravvivenza mi suggerisce di andare a nascondermi da qualche parte ma appena faccio un passo indietro chiunque mi stesse aspettando inizia a seguirmi affrettando il passo.

Improvvisamente a causa della paura che non fa che aumentare a ogni passo dell' estraneo non riesco più a muovermi e i battiti del mio cuore accelerano esponenzialmente.

Nell' aria si sentono solamente i passi della figura maschile che si fa sempre più nitida.

Quando sono sul punto di cacciare un urlo una voce calda mi rincuora.

"Ellie sono io, Blake"

Mi metto una mano sul cuore sentendolo battere fortissimo e cerco di calmarmi.

Blake?

"Si può sapere che accidenti ci fai tu qui?"

Solleva in alto la maglietta macchiata che avevo indosso fino a qualche ora fa.

"Te l' eri scordata in camera mia" dice sollevando le spalle.

"Grazie"

Afferro la mia maglia a vado ad aprire la porta della mia stanza.

All' improvviso l' ennesimo tuono rimbomba nel cielo e inizio a pensare che gli dei si divertano a farmi fare la figura della bambina paurosa ogni volta che sono con Blake.

Mentre inserisco la chiave nella serratura Blake è al mio fianco e si appoggia con le spalle al muro.

"Sei tornata piuttosto tardi" constata con una voce più profonda del solito.

"C'era traffico per strada e abbiamo dovuto fare delle deviazioni per alcuni incidenti dovuti alla pioggia"

Effettivamente abbiamo impiegato molto tempo per arrivare al dormitorio e mi viene naturale domandarmi come abbia invece fatto Blake ad essere qui prima di noi.

Il fatto che guidi in maniera spericolata non è d'altronde un segreto.

Apro la porta e rimango sulla sua soglia mentre auguro a Blake una buonanotte.

Il mio fratellastro fa lo stesso e si volta per andarsene quando la pioggia sembra precipitare più forte che mai.

Non voglio che si metta alla guida con questo brutto tempo conoscendo le sue abitudini di guida ma non voglio nemmeno che pensi che io abbia ancora bisogno di lui come un tempo.

"Blake?"

Si volta verso di me.

I capelli scuri, bagnati e ribelli incorniciano il volto dai tratti marcati ancora più evidenti grazie alla luce della luna e dei fulmini che filtra dalla vetrata del corridoio.

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