Capitolo 24

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Mi lascio tirare a malincuore da Blake.

Il sangue denso continua a gocciolare dal mio petto, macchiando il  pezzo di sopra del mio bikini.

Ritraggo la mano dalla presa di Blake che frettolosamente si gira verso di me per vedere come mai io abbia lasciato la sua mano.

La sua espressione accigliata traduce perfettamente l' interrogativo che  gli si è appena posto nella  mente.

Cerca di afferrare una seconda volta la mia mano, ma lo evito diligentemente.

"Che succede?" chiede non rendendosi conto della scenata di cui è stato protagonista poco prima.

"Che succede? Ti sembra il modo corretto  di parlare a Caleb e Jackson? Non volevo dire nulla davanti a loro ma il tuo atteggiamento è stato davvero imbarazzante"

Fa un piccolo sorrisetto prima di parlarmi saccentemente.

"Non è questo il momento di preoccuparsi delle mie buone maniere" sancisce a denti stretti.

Lo fisso allibita, troppo agitata  per riuscire a parlargli civilmente.

"Dovrei avere del disinfettante nella borsa, vado a prenderlo e torno da Caleb"  dico coprendomi la ferita con la mano. Cerco di fare pressione sulla pelle tentando di inibire perlomeno temporaneamente la fuoriuscita del sangue.

Assorto dai suoi pensieri, Blake scruta  con i suoi occhi intensi la mia mano e come per magia in essi appare un piccolo luccichio che fa sì che io non sia più tanto decisa a tornare da Caleb.

Mi domando se in un' altra vita io e Blake fossimo destinati a stare insieme. Lui troppo bello per essere considerato un comune mortale, ed io troppo sensibile alla bellezza per poterlo considerare un mio semplice conoscente.

Forse si, in un' altra vita mi sarei fatta riscaldare da quella fiamma nei suoi occhi, quella fiamma che non ha nulla da invidiare a quella del falò che illumina la costa  questa interminabile notte odisseica.

Il suo sguardo continua a bruciare la mia pelle, dandomi la certezza che non fosse la ferita ad accaldarmi così tanto.

Indietreggio tentennando.

"Come desideri" parla atono e con la stessa magia con la quale il suo sguardo si era acceso si spegne.

Smette di guardarmi e si volta tornando in direzione dei suoi amici.

Non voglio.

Non voglio che se ne vada.

Finalmente iniziava ad includermi nella sua vita ed io come ringraziamento lo mando via.

Non credevo che nella mia vita avrei mai fatto qualcosa del genere ma gli chiedo di aspettarmi.

Chiedo a Blake, al mio fratellastro, di aspettarmi

"Aspetta" gli chiedo in imbarazzo.

Fisso la sabbia attorno ai suoi piedi, vergognandomi di me stessa.

Blake è girato di spalle, ma si ferma non appena lo chiamo.

Non voglio guardarlo in faccia; non ho mai sopportato di dovergli chiedere aiuto e lui questo lo sa molto bene.

Lo sento voltarsi e tornare verso di me.

Mi cammina di fianco senza dirmi nulla. Non mi dice di seguirlo e nemmeno  di andarmene al diavolo. Dal suo silenzio capisco che potrei averlo offeso rifiutando il suo aiuto e dicendogli che sarei tornata da Caleb.

Continuo a fissare la sabbia incerta sul da farsi.

Il tessuto caldo di una felpa mi copre le spalle.

"Ho parcheggiato l' auto qui vicino ma è meglio che ti metta indosso questa, per non prendere freddo. Sei tutta bagnata"

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