Capitolo 6

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Il mio sonno profondo viene interrotto da qualcosa o meglio qualcuno che mi scuote il braccio.  Apro gli occhi pigramente e mi ritrovo davanti Blake con un espressione radiosa. 

Perché è così allegro?

"Il film è finito" dice aspettando impaziente una mia risposta.  

Lo guardo confusa.

"E allora?"

"Ne guardiamo un altro?" Si alza di scatto e si mette le mani sui fianchi posizionandosi di fronte a me alzando un sopracciglio.

"Sei diventata pigra, appena siamo arrivati a casa ti sei addormentata. Andiamo a divertirci"

Lo guardo ancora più confusa di quanto già non fossi. Afferro il telefono e guardo l' ora. Sono le quattro!

"Ma hai visto che ore sono? Se vuoi uscire o guardare un film fai pure ma io preferisco dormire, domani ho lezione presto"

Sbuffa.

"Devi andarci per forza? Non potresti saltare solo un giorno?"

Mi giro dall' altra parte del divano.

"No, domani usciranno i voti dell' esame iniziale di economia"

Non lo sento più fiatare perciò penso che finalmente si sia arreso ma appena sto per cadere tra le braccia di morfeo il rumore della televisione mi sfonda i timpani. 

Mi tiro su a sedere e lo vedo seduto dalla parte opposta del divano con un sorrisetto trionfante stampato in faccia. Mi alzo e lo afferro per il colletto della felpa.

"Abbassa il volume"

Si guarda intorno fingendo di non capire a chi io mi stia riferendo e dopodiché si indica con la mano come per chiedermi conferma del fatto che io mi stia rivolgendo a lui.

Emetto un grugnito di frustrazione e mi siedo arrendevole  sul divano.

Lui si siede accanto a me e mentre guardiamo l' ennesimo film  si toglie la felpa e rimane a petto nudo. Mi butta un' occhiata laterale e si  giustifica dicendo: "Ho caldo".  Sorrido per la sua innocenza nello spogliarsi di fronte a me ma non posso  fare a meno di chiedermi se la mano che ha appena appoggiato sulla mia coscia sia un gesto altrettanto innocente.

Segue il mio sguardo e vede che sto fissando la sua mano.

"Quando eravamo piccoli non ti dava fastidio, sto solo coccolando la mia sorellastra"

"Infatti non mi da fastidio, però il tuo comportamento è così altalenante. Prima mi ignori e poi ritorni improvvisamente quello di una volta. Hai qualche disturbo del quale non mi hai ancora parlato per caso?"

Poggia la testa sulla mia spalla e sospira.

"Sei sempre così sciocca , è come se dovessi occuparmi perennemente di te. Detto tra noi non so come tu sia riuscita ad arrivare alla tua età senza aver causato apparenti danni alla comunità a te circostante.  Venendo  a vivere qui è come se avessi preso un periodo sabatico dal ruolo di guida alla vita che svolgevo nei tuoi confronti ma mi sembra evidente che sia il caso che io torni ad occuparmi di  te"

  Gli rido in faccia.  Non posso credere che una persona talmente egoista, piena di se e antipatica come Blake possa anche solo minimamente identificarsi come una sorta di guru spirituale in aiuto di ragazze smarrite.

Lo ignoro cercando di riuscire ad addormentarmi di nuovo mentre lui torna a poggiare la testa sulla mia spalla ed alla fine ci appisoliamo in questa posizione.

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Il mattino seguente qualcuno suona ripetutamente il campanello dell' appartamento e così siamo entrambi costretti ad alzarci.  Blake va ad aprire la porta ed improvvisamente una voce rauca riempie il soggiorno.

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