Capitolo 13

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Il ristorante in cui mi porta Caleb è  poco distante dal centro della città ed è molto carino.

Le luci all' interno sono  soffuse e creano  un' atmosfera  intima.

Quando entriamo Caleb parla con un cameriere che sembra molto disponibile e ci fa subito accomodare ad un tavolo rotondo con sopra una tovaglia bianca e una piccola candela che rilascia un piacevole odore di vaniglia.

Prima di sedermi il mio accompagnatore compie un gesto molto galante e sposta la sedia davanti a me  per farmici sedere sopra e accompagnarmi con le braccia mentre mi sposto in avanti.

Quando si accomoda anche lui siamo uno di fronte all' altra. Mi passa il menù e noto alcune portate che sembrano essere  interessanti.

Alla fine la mia indecisione mi uccide e ordino lo stesso piatto  che ordina Caleb.

Durante il nostro appuntamento non parliamo molto ma non è non c'è imbarazzo tra noi.

Poco dopo il nostro ordine arrivano le nostre portate.

"Che ne pensi?" Caleb mi risveglia dal mio momento di pausa riflessiva.

"Mi piace" Non è vero. Non ho la minima idea di cosa io stia mangiando, ma vedendo l' appetito con il quale lui sta divorando la stessa pietanza mi dispiace dirgli che questo intruglio nel piatto davanti a me è insipido.

Quando il cameriere porta via i nostri piatti  e ci domanda se volessimo un dessert Caleb risponde prontamente di no prima che io possa anche dare uno sguardo alla lista di dolci.

Chiede di farci portare il conto e una volta arrivato si rifiuta di farmi pagare la mia parte.

Lo ringrazio per la cena e dopo aver pagato lasciamo il tavolo per tornare alla macchina.

Fuori il cielo diventa sempre più scuro e il vento più forte, spero non inizi a piovere.

Quando siamo nell 'auto  scrivo un messaggio a Cassie per chiederle se sia alla festa di Blake.

Per mia fortuna la mia amica si trova lì e così mi tranquillizzo un pò all' idea di saperla con me in quel posto.

Caleb sfreccia per le strade illuminate della città  con una sola meta in mente: l' appartamento di mio fratello.

Mentre guida ha lo sguardo concentrato sul traffico e sembra quasi non ricordarsi più della mia presenza. Almeno la penso così fino a quando non mi ritrovo la sua mano destra  stretta alla mia.

Rimango immobile per quel contatto inatteso e vedendo il sorriso che mi porge non posso che ricambiare il gesto.

Scatta il rosso al semaforo e siamo costretti a fermarci.

La sua mano è ancora stretta nella mia e d'impeto si sporge verso di me facendo toccare le nostre labbra. Sono  positivamente stupita  dalla sua audacia e ricambio il bacio.

Quando scatta di nuovo  il verde partiamo a tutta velocità ma a questo punto non mi interessa  più dove siamo diretti perché la mia serata ha preso una piega del tutto nuova e interessante.

Continuiamo a rubarci baci e a stringerci la mano fino a quando non ci troviamo nei pressi dell'enorme palazzo di Blake.

Parcheggiamo e una volta scesi entriamo dalla porta d' ingresso.

Vedo lo smarrimento negli occhi di Caleb così gli faccio da guida fino a quando non arriviamo a bussare alla porta di Blake.

Non si sente musica, in effetti  qui sarebbe difficile tenere alto il volume senza incappare nelle lamentele dei vicini.

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