Capitolo 7

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Chissà cosa mi è passato per la testa quando questa mattina ho deciso di alzarmi alle sei per andare a correre. Non sono per nulla una persona atletica e di fatto non saprei come spiegare la strana voglia di fare una corsa all' aria aperta con la quale mi sono svegliata stamattina. Voglia che ovviamente dopo i primi cinque minuti passati a sudare sembra essersi sgretolata.

Sono affaticata e zuppa di sudore ma non posso fermarmi in questo momento dato che proprio adesso la squadra di atletica del college mi passa di fronte. Fingo spudoratamente di essere fresca come una rosa e inizio ad aumentare il passo.  Mi sfrecciano davanti una dozzina di ragazzi con in dosso la divisa blu e gialla della squadra. Tra di questi riconosco subito il ragazzo antipatico del corso di economia. Non pensavo fosse un' atleta data la sua fisionomia. Ha un corpo snello come quello di un modello più che muscoloso come quello di un maratoneta. Mi rendo conto di fissarlo così distolgo lo sguardo e continuo nella mia impresa cercando di non dare nell' occhio. 

Scorro di fianco al laghetto del parco centrale dove si vede il riflesso del sole che sta rapidamente sorgendo. Per guardare il panorama inciampo sgraziatamente finendo con il sedere per terra. Mi alzo il più in fretta possibile e controllo se qualcuno mi abbia vista.   Per fortuna non sembra esserci nessuno nei paraggi  e quindi almeno  per oggi la figuraccia è risparmiata. 

Rallento fino al punto di camminare o meglio zoppicare e raggiungo dolorante la mia camera. 

Cerco di prepararmi in fretta dato che alle nove ho appuntamento con Blake alla biblioteca per rivedere alcuni dei quesiti con i quali potrei avere difficoltà nell' esame del signor White. 

La giornata sembra umida così decido di tirare su i capelli in una coda.

Come mi aspettavo la biblioteca è già colma di persone e per questo trovare due posti liberi sembra un' impresa davvero ardua ma nonostante questo alla fine riesco  a trovare un posto in cui possiamo sederci. 

Blake è in ritardo così ne approfitto per riposare un pò gli occhi. Sento il rumore della sedia di fianco a me e la voce risonante di Blake costringe tutti quelli seduti a questo tavolo a voltarsi verso di lui.

"Buongiorno bella addormentata"

Lo guardo annoiata.

"Sei in ritardo" 

Lui si siede  e mi racconta che  si è svegliato tardi dato che ieri sera è tornato tardi a casa. Evitiamo di perdere ulteriore tempo e iniziamo subito a studiare. Ogni volta che sbaglio o non capisco qualcosa Blake me la spiega lentamente e senza farmi sentire una completa idiota. Al contrario di quanto mi aspettassi sa perfettamente di cosa sta parlando e si rivela essere un insegnante molto competente. 

Decidiamo di fare una pausa e chiacchieriamo sugli impegni settimanali che entrambi abbiamo. Questa settimana ho moltissimi saggi da consegnare quindi non credo che avrò molto tempo libero e il solo pensiero di dover passare tutte quelle ore a battere sulla tastiera di un computer mi fa venire voglia di buttarmi giù da questa sedia.

Una volta ripreso lo studio ci concentriamo sugli aspetti teorici che proprio non riesco a comprendere. Quando per la millesima volta rileggo la stessa riga senza capire che cosa ci sia scritto vedo la pazienza di Blake svanire nell' aria. Nel momento in cui penso stia per insultarmi avvicina senza preavviso la sua sedia alla mia e mi sorride sfoggiando le sue amabili fossette. Ho un colpo al cuore. 

Da moltissimo tempo non mi sorrideva in maniera così dolce. Sembra essere tornato il bambino adorabile di un tempo. 

Il suo braccio sinistro tocca il mio braccio destro e con il viso esageratamente vicino al mio cerca di farmi capire quello che per venti minuti non sono riuscita a comprendere. 

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