78- L'ha promesso

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Abbiamo atteso due ore.
Due ore, aspettando qualcosa che non è arrivato.
Aspettando qualcuno che non è tornato.

Mi dispiace.

Ti dispiace per cosa Kai? Non capisco. Poi me lo spieghi.

Appena i due sono scomparsi nel nulla, come smaterializzati, la barriera che ci impediva di raggiungere la villetta è semplicemente svanita. Nessuna esplosione, non si è frantumata, né è caduta a pezzi. Niente. Un momento prima c'era, e quella dopo non più.

Jason non ha esitato un secondo, andando subito a recuperare lo zaino. Ha controllato che ci fossero all'interno sia il bracciale che il diadema e ci ha fatto un cenno affermativo. Non ha sorriso però. Si è guardato nervosamente attorno, una nota di preoccupazione nel suo sguardo.
Ha fatto un cenno a Leo, che l'ha raggiunto in fretta e ha iniziato a trafficare con degli arnesi. Poi i due sono entrati nella casa, presumibilmente per ispezionarla.

Li ho seguiti con lo sguardo finché non sono scomparsi all'interno della villa, poi ho accennato qualche insicuro passo avanti, fino a giungere dove, fino a neanche un minuto prima, Kailen e Morfeo stavano combattendo. Ho guardato mio fratello, ma anche lui sembrava a corto di risposte.

Ho intravisto Frank cercare con lo sguardo Annabeth, ma vedendo lei stessa ragionare rapidamente, le sopracciglia aggrottate, le si è avvicinato, e hanno iniziato a confabulare insieme.
Will è ricomparso vicino a Nico e gli ha poggiato un braccio sul fianco. Si sono guardati per qualche secondo, ed era chiaro che stava avvenendo fra loro una silenziosa conversazione.

Degli interminabili minuti, ore seguenti, ricordo solo il silenzio e l'attesa. Momenti di speranza, alternati ad altri di timore. Momenti in cui il cervello formulava continue ipotesi, ad altre in cui semplicemente staccava, stanco. Il peso della passata settimana si è fatto sentire sulla mia psiche quanto sul mio raziocinio, e la mia mente ha deciso da sola di meritarsi una pausa.
Motivo per cui non mi sono preoccupata troppo di quello che facevano gli altri. Discutevano, forse avanzavano teorie. Non ne ho idea.

Ho accettato l'acqua e l'ambrosia che Piper mi ha porto, ringraziandola con un sorriso troppo tirato per essere credibile, e ho scambiato una conversazione silenziosa con Percy: non mi sarei mossa da qui finché Kai non fosse tornato.
Mi sono seduta a terra, a gambe incrociate, e ho atteso.
Invano.

Una stretta alla spalla mi fa alzare la testa. Il sole ormai alto mi colpisce in pieno, facendomi mugugnare e costringendomi ad alzare una mano a coprirlo per poter guardare chi mi ha richiamato.

Percy, lo sguardo adombrato, mi guarda con quella che sembra paurosamente pietà.
P: "Aly, dobbiamo andare."

Lo guardo confusa, finché un prototipo di un'idea non balugina nella mia mente.
A: "È parte del piano, vero? Kai ha portato Morfeo da qualche parte che voi sapete, e ora lo raggiungiamo? Allora perché non siamo andati prima? Avremmo potuto aiutarlo!"

Mi alzo di scatto, pronta ad andare incontro a Kai anche a piedi se necessario. La mia mente, finora in stand-by, inizia a ragionare freneticamente intorno a quest'idea, tanto da lasciarmi quasi senza fiato.

Non potevano mettermi a parte di questa seconda parte del piano prima, no?
Giustamente dovevano farmi stare in ansia per un paio d'orette, per poi venirsene fuori con un "Hey, in realtà era tutto programmato. Kai ci sta aspettando, andiamo?"
Due ore. È improbabile che lo scontro sia ancora in corso. Perché non siamo andati subito a dargli man forte? Poi non ha senso che si sia teletrasportato da un'altra parte per combatterlo da solo! Tra l'altro, erano già confinati dalla barriera.
Oh, ma mi farò sentire con quel semidio da strapazzo. Oltre che con Percy e tutti gli altri per avermi tenuto all'oscuro di tutto, ovviamente.

Underwater - Figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora