18- Nemici un po' addormentati

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E io avevo creduto anche solo vagamente che saremmo potuti tornare al campo carini e coccolosi, senza alcun intoppo?

Hahahahaha ingenua

Appena fuori dall'uscita c'è un meraviglioso regalo a sorpresa che ci attende.
Tre ragazze che sembrano più vampiri che semplici mortali, e che esibiscono gambe a dir poco... anomale, e due cani troppi cresciuti sono disposti a semicerchio appena fuori dalle porte, pronti all'attacco.
Non ho avuto il tempo al campo per studiare i vari tipi di mostri, data la breve permanenza, ma sono certa che si tratti di qualche orrenda specie.

Sento Percy sussurrare con rabbia "Empuse..."
Leo: "Hey ragazze! Era da un po' che non ci vedevamo... potevate chiamare!"
Gli lancio un'occhiataccia, insieme praticamente a tutti gli altri.

Empusa: "Se ci avessi fatto uno squillo ti avremmo raggiunto subito. Peccato che oggi dovrai morire, insieme ai tuoi amici."

Clarisse la ignora bellamente e si rivolge a noi.
Clarisse: "Annabeth e Fiamma, con me contro i segugi infernali. Voi altri occupatevi delle empuse."
Subito ci dividiamo come indicato e tengo la spada pronta davanti a me.

Okay, se sopravviviamo anche a questa mi permetto di festeggiare appena arriviamo a casa.
I loro occhi crudeli luccicano dal desiderio di ucciderci e le zampe... padron, le gambe... meglio non pensare a quell'oscenità.

Percy sfrutta un piccolo vortice d'acqua per sollevarsi a forse tre metri da terra e si butta addosso alla prima empusa, pronto a colpirla con un fendente.
Mi avvento quindi sulla seconda, cercando di combattere contro la spadaccina psicopatica dentro di me e di attaccare come una persona normale.
Stranamente, e per fortuna, sembra essere appena più semplice bloccare quel lato di me.
Ma appena.

L'empusa si rivela essere un'avversaria più temibile di quanto avessi previsto.
Ha una velocità e una forza straordinaria, per non parlare di quegli artigli con cui cerca continuamente di affettarmi.
Oltre ovviamente al fatto che a volte sembra volermi mordere... ma dettagli.

Dopo pochi minuti, mi ritrovo con una lacerazione sulla gamba destra, un paio di graffi sulle braccia e vari lividi sparsi su praticamente tutto il corpo.
Il dolore mi offusca la mente e i muscoli iniziano a bruciare per il peso della spada, non indifferente.
Non sono riuscita nemmeno a guardarmi intorno, tanto sono impegnata a cercare di non morire.

Quasi che valuto l'ipotesi di riattivare la spadaccina...
Non faccio in tempo neanche a formulare il pensiero, che subito sento qualcosa scattare in me, e mi ritrovo a stringere con più fermezza l'arma.
La situazione si capovolge in breve, e sempre più colpi vanno a segno.

Mi lascio totalmente andare a questa parte di me che tanto cerco sempre di controllare, e sento che questa volta non andrò totalmente fuori di senno.
Non so come faccio ad esserne certa, dato che sto lasciando le redini e la sto praticamente incitando a fare come le pare, ma lo so.

Finalmente, un colpo la prende alla sprovvista e la lama le affonda nel petto, fino all'elsa.
Mi guarda un attimo con stupore, per poi disintegrarsi in polvere sottile.

Appoggio le mani sulle ginocchia e mi prendo un attimo per respirare, poi mi guardo finalmente intorno.
Clarisse e Annabeth stanno combattendo contro un segugio infernale, attaccandolo su diversi fronti per confonderlo; Leo si sta occupando dell'altro segugio, colpendolo con continue violenti fiammate.

Percy ha ucciso l'empusa con cui combatteva prima, e sta aiutando Theo con la sua avversaria.
Mi dirigo in fretta da Leo, per potergli dare una mano.
Insieme rispediamo in fretta quel segugio infernale a casa sua e ci diamo il cinque, contenti.
Leo: "Niente male Acquagirl... temevo che in battaglia fossimo incompatibili, essendo fuoco e acqua. Ma evidentemente è il contrario!"

Underwater - Figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora