10- Sono davvero incasinata

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Cosa sto facendo?
Guardo il mare.
Al momento è l'unica cosa in grado di calmarmi.
L'unica che, con il suo semplice e continuo moto, resta un punto fisso.

Ancora non riesco a concepire quello che ho appena fatto.
In primo luogo, non ho la più pallida idea di come abbia fatto a battere mio fratello, il miglior spadaccino degli ultimi secoli, da quanto ho capito, senza la minima preparazione.

E senza neanche rendermi conto di quello che facevo; in effetti, era come se ad agire fosse un'altra persona, qualcuno di sconosciuto e terribilmente pericoloso.

Per di più ho ferito Percy.
Di cui peraltro so di essere sorella da sole poche ore.
Insomma, non è che mi stia comportando al migliore dei modi per ora.

E come cavolo farò a proteggergli le spalle in missione se sono una mina vagante?!
Un'amara lacrima mi scende lungo la guancia.
Miseriaccia, sono davvero incasinata.

Mentre un'altra piccola onda si infrange a pochi centimetri dai miei piedi, sento di passi lenti e misurati raggiungermi.
Sospiro, ma non mi volto.
Una figura maschile, dalla stazza, mi affianca, ma non cerco neanche di capire chi sia.

Percy: "Dovresti lavorare sull'equilibrio. Per tenere coperto il fianco hai rischiato di sbilanciarti."
Guardo mio fratello esterrefatta.
Ma è serio!?

Aly: "Stai scherzando vero?"
Percy: "Hey ho solo fatto un'osservazione! Tranquilla, per il resto vai egregiamente."
Scuoto la testa a bocca aperta.

Aly: "Ti ho ferito! Dovresti essere arrabbiato con me! Deluso, amareggiato, scioccato... non so!"
Percy: "Cavoli, no! Mi hai battuto, succede. Non dovevi mica fermarti solo perché sono tuo fratello. Anche se decisamente è stato meglio che se avessi continuato e mi avessi fatto a fettine... A proposito: sei davvero certa di non aver mai preso lezioni di schema?"

Aly: "Certo che si! Cioè, non ho mai studiato scherma. La trovavo abbastanza inutile.... mi sa che non lo è poi così tanto infine..."
Percy: "Allora si tratta di un dono. È positivo, di sicuro."

Mi mette in braccio sulle spalle e mi accovaccio accanto a lui, abbracciandolo.
Infine, sono felice che non si sia arrabbiato e che non abbia perso la fiducia in me.
Non so se l'avrei sopportato.

Percy: "Dai, andiamo dagli altri. Si staranno preoccupando."
Annuisco di sfuggita, ammirando un'ultima volta le varie increspature dell'acqua.

Percy: "Ah e per la cronaca, non mi aspettavo un attacco oggi. Faremo un altro scontro e lì ti batterò sorellina!"
Ridacchio e ammiro il suo sorriso sereno.

È sera ormai e sono seduta di fronte ad Annabeth in mensa, in attesa del suono della conchiglia e dell'inizio della cena.
Intanto che aspettiamo, Annie mi sta uccidendo.
Si è portata dalla sua capanna dei disegni di vari mostri (in effetti credo siano abbastanza funzionali con le nuove reclute. Come me d'altronde) e devo riconoscerli.

Aly: "Vampiro. Ippocampo... però è carinissimo! Perché viene considerato un mostro?!"
Annie rotea gli occhi e mi lancia uno sguardo truce.
Annie: "Mostri e creature mitiche. Meglio adesso?"

Annuisco soddisfatta e continuiamo.
Aly: "Segugio Infernale. Arpia. Il Minotauro."
Annie gira un altro disegno e mi prende quasi un colpo a riconoscere la bestia che mi si pone davanti.

Aly: "Ooooo questo l'ho visto! Si chiama lestrigone giusto? Ne abbiamo incontrati un paio io e Percy venendo qui."
Annie: "È esatto. In effetti era abbastanza probabile che avreste incontrato vari mostri. Anzi, data la vostra aura di potenti semidei siete stati decisamente fortunati!"
Aly: "Sempre molto rassicurante, Annie."

Alza le spalle e con un sorrisetto gira la seguente immagine.
Continuiamo per qualche altro minuto, poi al suono della conchiglia ci dividiamo per la cena.

Questa sera non ho molta fame... probabilmente gli effetti della chiusura di stomaco dopo lo scontro di oggi.
Prendo solo dell'insalata e un pezzo di pane, di cui metà ne butto al braciere.
Appena il cibo cade nel fuoco, una vaga brezza marina sembra accarezzarmi i capelli, e m lascio cullare da quella soffice carezza che sa così di casa.

Tornata al mio posto, aspetto che Percy si sieda davanti a me e, dopo avergli rivolto un saluto e un sorriso, inizio a gustare la mia frettolosa cena.
Percy: "Poca fame?"
Aly: "Già."
Percy: "Dovresti mangiare di più sorellina, all'alba si parte."

Sgrano gli occhi come per chiedere conferma a quell'assurdità, ma ottengo solo un sorriso comprensivo...
Aly: "Ma che cambia se partiamo alle 4 o alle 7 scusa? Abbiamo aspettato qui tutto oggi..."
Mio fratello, che intanto si era buttato sul suo cibo, alza svogliatamente la testa e fa spallucce.

Aly: "Ingordo."
Percy: "Peffeftia."
Aly: "Che?"
La risata scoppia spontanea sotto il suo sguardo truce, ma non ci posso fare niente!
Percy ingoia il suo boccone e ripete:
Percy: "Perfettina!"

Torno a ridere, e dopo poco anche lui si unisce, battuto.
Ma mentre le risate si afflievoliscono e continuano le chiacchiere, il pensiero della partenza di domani diviene un fastidioso punto fisso nei miei pensieri.

Ma perché mi caccio sempre in questi casini?

Angolo autrice

Inizio con lo scusarmi, come avrete già potuto immaginare.
Lo ammetto, sono mesi che non scrivo.
Avevo disinstallato e totalmente dimenticato l'app 🥺😓😥

Ho ricominciato adesso perché... boh.
Ho rivisto l'app e ho deciso di non lasciare le cose incomplete.
Così l'ho riscaricata e mi sono dedicata a questo nuovo capitolo e ho riportato una citazione.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto (almeno per ricominciare😅)

P.s.: La foto in copertina l'avevo scattata quest'estate in vacanza😂

Underwater - Figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora