K: "Dannazione! È una fissa di famiglia dare pugni sul naso o cosa?!"
Lo guardo con biasimo, nonostante il sorrisetto soddisfatto che sta crescendo sulle mie labbra.
A: "Beh, te lo sei meritato entrambe le volte."Kailen mugugna mentre continua a tastarsi il naso sanguinante, ma non osa contraddirmi. Non che avrebbe potuto trovare argomentazioni a suo favore in qualsiasi caso.
Percy non perde tempo ad afferrarlo per la maglietta e spingerlo a terra, per poi bloccargli le mani con i piedi e iniziare a pestarlo. Dopo un attimo di shock, gli corro incontro e cerco di bloccare il suo pugno successivo. Mi rendo conto che non si tratta delle tattica migliore quando Percy si scrolla di dosso la mia mano, guardandomi alterato, e riprende il suo assalto. Come un lampo a ciel sereno, mi torna in mente quando, in spiaggia, ero riuscita a far separare Percy e Jason con il controllo dell'acqua.
Nonostante le minimali probabilità di riuscita, faccio un tentativo disperato. Punto una mano verso mio fratello, immaginandomi le singole particelle d'acqua che compongono in maggioranza il suo corpo. D'improvviso sento di aver trovato qualcosa e mi stringo a questa il più possibile, mentre una sensazione di vuoto allo stomaco mi lascia quasi senza fiato. Intanto i lamenti di Kailen echeggiano nelle mie orecchie, e mi rendo conto con orrore che il semidio non sta neppure tentando gli difendersi. Facendo leva su quel flebile legame che percepisco con il corpo di mio fratello, tiro la mano di lato con uno scatto secco, e Percy viene sbalzato via dal corpo tumefatto di un dolorante Kailen.
Mio fratello mi guarda interdetto, poi riporta la sua attenzione al ragazzo vittima della sua aggressione. Il volto di Kailen è visibilmente reduce da una serie ravvicinata di colpi: il labbro spaccato in più punti è sanguinante, tanto che anche i denti sono sporchi di rosso. Uno zigomo sta già iniziando a gonfiarsi, e sono certa che fra non molto inizieranno a comparire i lividi.
Per l'Angelo, Percy l'ha proprio conciato male.Non aspetto di vedere la reazione di mio fratello: corro accanto a Kailen e mi inginocchio al suo fianco, mettendo poi con cautela la sua testa sulle mie cosce. Sposto con attenzione delle ciocche dal suo viso sudato e insanguinato, lasciandogli anche qualche cauta carezza. Kailen mi guarda e tenta un sorriso, ma una smorfia di dolore infrange i suoi tentativi. Passo con il pollice sui suoi zigomi, per poi farlo scorrere leggero sulla fronte, sul naso e infine sulle labbra, dove mi soffermo appena. Kailen prende la mia mano con la sua e stringe piano.
Sento crescere un piacevole calore nel petto e, nonostante tutto, un dolce sorriso prende posto sulle mie labbra.All'improvviso delle braccia mi stringono le spalle e mi fanno rialzare, facendo ricadere a terra la testa di Kailen, che sussulta stringendo gli occhi.
Mi volto arrabbiata e mi ritrovo faccia a faccia con Connor Stoll, che mi guarda alzando le mani, ma con un sopracciglio inarcato, in chiaro segno di biasimo.Percy fa un cenno a un ragazzo che stava accorrendo in quel momento, che riconosco come Travis, e insieme alzano Kailen, tenendolo ognuno per braccio.
Mio fratello si volta per un attimo a guardarmi, la sua espressione è dura e confusa.
P: "Dobbiamo parlare."
Annuisco con un sospiro, e il mio sguardo torna a posarsi su Kailen, che sta facendo il possibile per restare in piedi senza l'appoggio dei ragazzi.
A: "Decisamente."Lo conducono senza troppe cure all'interno della Casa Grande, e l'unica cosa che posso fare è seguirli a capo chino, scortata da Connor.
Arriviamo nella stanza dove hanno luogo le riunioni, e al suo interno troviamo Annabeth, Chirone e il Signor D. A un cenno di Percy, i fratelli Stoll si dileguano, non prima di aver guardato con astio Kai.Annie mi viene subito incontro e prende le mie mani, guardandomi con apprensione.
An: "Per Zeus, non hai idea di quanto siamo stati in ansia. Stai bene? Ti ha fatto qualcosa?"
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Underwater - Figlia di Poseidone
FanficIN REVISIONE! Se trovate incoerenze di stile, sapete perché Avevo sempre intuito che c'era qualcosa di strano in me. Quando mi accorgevo di particolari che gli altri non notavano, quando ero l'unica a sentire voci e rumori agghiaccianti. Quando av...