33- Possiamo andare

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Wow. Sai che mi stai sorprendendo oggi?

Guarda, non ci sto credendo neanche io.

Nico, davanti a me, mi sorride raggiante attraverso la bolla che gli circonda la testa. Si guarda le mani, poi cerca di guardarsi intorno.
Aly: "Direi che possiamo andare."
Riporta lo sguardo su di me e annuisce, iniziando a nuotare verso la superficie.

Ridacchio e lo raggiungo subito, per poi abbracciarlo e portare lo sguardo verso l'alto.
Ci faccio traportare entrambi in superficie, e la bolla intorno a Nico scoppia subito.

N: "Grandeee!!!"
Mi lascio andare a una risata liberatoria, mentre lui mi guarda con un sorriso soddisfatto.
Nuotiamo verso la riva, non molto distante, raggiungendo Percy e Annie.

Appena fuori ci asciughiamo e decidiamo di andare subito da Chirone per informarlo dei buoni risultati.
P: "Credi che riusciresti a farlo anche con più persone contemporaneamente?"

Ci rifletto un attimo, poi lo guardo e faccio un sorriso incerto.
Aly: "Sinceramente non lo so. Forse. Ma non so neanche per quanti."
An: "Io direi che è già sorprendente la velocità con cui ci sei riuscita. Al primo tentativo... un risultato a dir poco notevole!"

Le do una spallata leggera, ridacchiando imbarazzata. Arriviamo davanti alla Casa Grande e prendo un grande respiro, bussando alla porta.
Un Chirone in sedia a rotelle viene ad aprire e ci accoglie nella sala riunioni.

Appena entrata, vedo Theo seduto da una parte del tavolo da ping pong, e Frank e Reyna dall'altra, che lo guardano con sguardo critico.
P: "Interrompiamo qualcosa?"

F: "Hey amico! Tranquillo, stiamo solo facendo delle domande al vostro semidio."
Percy annuisce, poi fa un sorriso a Theo.
P: "Non farti spaventare da loro. Forse Reyna potrebbe darti qualche problema, ma Frank è proprio un bambolotto."

Theo abbozza un sorriso, e fa un cenno a mio fratello.
T: "Non preoccuparti, non mi spavento così facilmente."
I due ridacchiano, ma vedo bene che negli occhi del figlio di Morfeo c'è una scintilla particolare, come se cercasse di nascondere di essere, in realtà, preoccupato.

Frank alza gli occhi al cielo e sbuffa.
F: "Comunque credo che abbiamo tutte le risposte che ci servono. Se non riesci a fornirci una descrizione più accurata di quel semidio..."
Il pretore guarda truce Theo, come a indicargli che avrebbe fatto meglio a dirgli subito tutto quello che sapeva.
All'assenza di cenni di voler aggiungere qualcosa di questo, però, sospira.

F: "Puoi andare. Grazie per averlo fermato, avremmo rischiato una guerra fra i Campi."
Gli porge una mano, che Theo stringe dopo una lieve esitazione.
Vedo le nocche del figlio di Marte farsi bianche e la bocca di Theo stringersi in una linea sottile, ma dopo qualche momento lasciano la presa.

Guardo stranita i due e Reyna, che osserva attentamente ogni singola espressione del semidio greco.
Theo fa un cenno di saluto ai due, poi si allontana. Passandomi davanti, mi concede un breve sorriso, ma se ne va subito.

Io e gli altri prendiamo posto intorno al tavolo, mentre Chirone ci osserva attentamente.
C: "Ci siete riusciti?"

Annuisco, mentre gli sguardi di tutti si puntano su di me.
Aly: "Ma non so con quanti riuscirei a farlo, né per quanto tempo."
Chirone annuisce piano, poi sposta lo sguardo sui pretori.
C: "Possiamo contare sull'appoggio di Roma?"

Frank e Reyna si guardano un attimo e sembrano quasi parlarsi con lo sguardo, poi si voltano di nuovo verso Chirone.
R: "Il Campo Giove vi aiuterà in ogni modo possibile. Dopotutto, quello sotto attacco è anche Nettuno. Ma bisogna trovare un modo per permettere a più persone possibili di intervenire."

Improvvisamente la porta viene spalancata e Leo entra di fretta, un cacciavite dietro l'orecchio, gli occhialini da saldatore alzati sulla testa e i vestiti tutti sporchi di olio per motori.
L: "Ce l'abbiamo fatta!!! Non pensavo l'avremmo finita in tempo, quindi non vi ho detto niente, ma invece ci siamo riusciti!"

Aggrotto le sopracciglia, anche se quasi mi viene da ridere. Tutti sono rimasti sorpresi, come me, e lo guardano senza capire.

C: "Leo, a che ti riferisci?"
L: "All'Argo VI naturalmente!"

Dieci minuti dopo siamo tutti in mezzo al bosco, di fronte ad un'enorme roccia.
Leo riesce in qualche modo ad aprirla, rivelando quello che in realtà è un gigantesco bunker. Al suo interno vi sono progetti su progetti, macchinari di ogni tipo, e alcuni ragazzi chiaramente figli di Efesto indaffarati in dei lavori.

Ma a dominare la scena è una nave in legno dalle linee sinuose, simile a uno yacht, per quanto sia chiaramente sul modello greco. È leggermente più piccola dell'Argo V, e a ognuno dei due lati ha una spessa e larga fascia che sembra ricoperta da una sottile patina di metallo.

Aly: "Bellissima..."
Non mi accorgo neanche di averlo detto a parole, finché non noto l'espressione soddisfatta che Leo mi rivolge.
L: "Lo so tesoro."

Vorrei fargli una linguaccia, ma davvero non riesco a dirgli niente, non davanti a questo suo capolavoro.
An: "È meravigliosa Leo, ma come può aiutarci? Di barche ne abbiamo già."

L: "Non avete ancora visto niente."
Leo raccoglie da un tavolo poco lontano quello che sembra palesemente un telecomando della Wii, e vedo Percy ridacchiare.
P: "Di nuovo Leo? Quanta fantasia."
Il figlio di Efesto gli fa una smorfia, poi si volta a guardare la nave.

Preme un pulsante sul telecomando e subito le fasce che avevo notato prima, che avvolgono l'intera nave, si dispiegano, rivelandosi un'unica struttura ripiegata su se stessa.
Al contempo, le vele si richiudono da sole, agganciandosi strette, e gli alberi stessi si ripiegano, per poi poggiarsi sul ponte della nave, dove vengono bloccati da dei ganci; infine, le fasce vanno a creare una cupola sopra la nave.

Credo che la mia mascella sia a terra, ma certo i miei amici non sono messi meglio di me.
L: "Vi presento l'Argo VI, la nave-sommergibile!"

Intanto quei pochi ragazzi di Efesto che c'erano si sono avvicinati, curiosi di vedere la nostra reazione al loro lavoro.
C: "Complimenti ragazzi! E direi che la tempistica è a dir poco perfetta. Ora abbiamo un mezzo che ci permetta di raggiungere il palazzo, anche se dovremo combattere da dentro la nave."

X: "Non per forza."
Un figlio di Efesto che avevo visto solo di sfuggita per il campo se ne va di corsa, per poi tornare con un casco di vetro.
X: "Abbiamo pensato anche al caso in cui, per qualsiasi motivo, fosse necessario uscire. Con questo casco si può respirare per un paio d'ore, anche a grandi profondità."

C: "Quanti ne avete creati?"
X: "Per ora solo una ventina, ma potremmo lavorarci questa notte anche con i figli di Vulcano e crearne altrettanti, se non di più."

Chirone ci ragiona un attimo, mentre tutto restiamo in silenzio, in attesa.
C: "No, è più importante essere certi che la nave sia ben ultimata. Non possiamo rischiare che ci siano problemi in profondità. Controllate bene che possa resistere anche gli attacchi, e trovate un modo per far sì che si possa attaccare senza che nessuno esca. Qualora ci sia la necessità, ci faremo bastare i caschi... e i poteri di Percy e Alyssa."

Chirone guarda tutti, uno ad uno, poi sofferma lo sguardo sulla nave.
C: "Questa notte alcuni di voi lavoreranno sulla nave, insieme ai più giovani e ad alcuni figli di Vulcano. Tutti gli altri a dormire, dovete essere ben riposati. Domani mattina partiamo per la guerra."


Angolo autrice

Ebbene sì.
Pronti alla battaglia?⚔️

Allora, non è per dire ma... su che catastrofe puntate per aprile?😂

Io scommetto su un'invasione aliena, tanto a questo punto...

Ultima cosa veloce.
Volevo ringraziarvi per i 13K, nonostante siamo scesi a #3 per Percy (che è comunque un enorme risultato eh) 😍❤️

Underwater - Figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora