31- Devo avvisare tutti

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Finito il film non ci vuole molto perché piano piano non torniamo alle nostre case. Will se n'è andato per primo, dicendo che doveva dormire per essere lucido sul lavoro, poi Hazel e Frank, Nico, Theo e Cal. Noi rimasti stiamo sistemando tutto, mentre Percy e Jason scherzano facendo battute pessime, sotto gli sguardi ormai arresi di Annie e Pip.

Aiuto Leo a raccogliere tutti i bicchieri e la spazzatura nei sacchetti, e la portiamo al cestino più vicino.
Aly: "Leo, mi è venuto ora un dubbio. Com'è possibile che le Arpie non ci abbiano detto niente?"

Leo mi guarda sorridendo, con le mani nelle tasche, mentre torniamo indietro dagli altri.
L: "Perché hanno paura di te, ovvio."
Aly: "Stupido."
Lo spintono leggermente, ridacchiando.
L: "No okay, ho parlato con Chirone, che ci ha dato il permesso."
Annuisco piano, e lui mette un braccio sulle mie spalle.

Tornati al molo, Percy e Annabeth sono spariti. Guardo Jason, che subito capisce quello che sto per domandargli.
J: "Sono andati a dormire."

Sistemiamo le ultime cose e ci salutiamo.
Jason va alla Casa numero Uno, dove soggiornerà questi giorni, e gli altri nelle proprie.
Io opto per farmi una breve passeggiata sulla spiaggia. Mi rilassa, e il profumo del mare è impagabile.

Mi incammino piano, non avendo alcuna fretta, mentre mi guardo intorno. A volte mi sembra di sentirmi osservata, ma probabilmente è solo una mia impressione. Ogni tanto sul pelo dell'acqua, che è immobile, vedo qualche piccola onda, ma non ci faccio troppo caso; sarà il vento.

Posy: "Alyssa."
Mi giro di scatto, portando una mano al cuore.
Il dio del mare è davanti a me, stranamente in armatura da combattimento, con l'immancabile tridente al fianco. Sembra totalmente diverso da come l'ho visto l'ultima volta.

Aly: "Papà... mi hai fatto prendere un colpo."
Posy: "Mi dispiace, ma devo avvisarti di una minaccia urgente."
Subito mi metto ad ascoltarlo attentamente, concentrandomi solo sulle sue parole.

Posy: "Il diadema di Artemide che avete recuperato ha un gemello, il mio bracciale. Può controllare gli ippocampi e ha una discreta influenza anche sui serpenti marini, due fra le specie più possenti dei mari."
Resto a bocca aperta, ma non comprendo quale sia il problema. Vedendo che sto per fare una domanda, Poseidone porta avanti una mano a bloccarmi.

Posy: "Diadema e bracciale, se uniti, possono controllare tutte le creature terrestri e marine. Credo sia inutile specificare che una forza del genere sarebbe di potenza immane."
Un attimo.
Cosa?!?!?!

Seriamente mi sta dicendo che abbiamo nella soffitta polverosa della Casa Grande metà di un'arma del genere?!
A posto, ora posso anche svenire.

Aly: "Okay, ma il diadema è al sicuro. L'ha recuperato Theo."
Mio padre alza un sopracciglio e stringe la presa sul tridente.
Posy: "Può essere. Ma non è lo stesso per il bracciale."

Credo di essere sbiancata alle sue parole.
Un problema significa una missione.
Una missione significa pericolo di morte per i miei amici, ancora una volta.
E sta volta non arriverà qualcuno a risolvere i nostri problemi.

Posy: "È nascosto nel mio palazzo sottomarino, che sta per essere attaccato."
Strabuzzo gli occhi, sorpresa.
Aly: "Chi ti sta attaccando?"
Lui fa una smorfia, poi sospira e allunga lo sguardo verso l'orizzonte.
Posy: "Una mia figlia che ormai ho perduto da millenni. Cimopolea."

Una sua figlia? Perduto da millenni?
Okay, intanto non dovrebbe essere umana. Quindi vuol dire che abbiamo un nemico oltre le nostre potenzialità.
Che bello, tanto per cambiare.

Aly: "Voglio venire ad aiutarti."
Non so da dove mi sia venuto il coraggio di dirlo, ma so che è giusto.
Non posso lasciare mio padre da solo a difendere il suo palazzo.
Posy: "Per quanto vorrei dirti che non ce n'è bisogno, temo che invece dovrò chiederti di intervenire, insieme agli altri semidei. C'è bisogno di tutto l'aiuto possibile."

Annuisco senza pensarci. Me l'aspettavo. È mio padre, sarei andata comunque ad aiutarlo. Mi dispiace solo per tutti gli altri, ma temo che ormai siano abituati a queste cose.

Improvvisamente irrigidisce la postura e il suo sguardo si fa duro, la bocca stretta in una linea sottile.
Posy: "Si stanno avvicinando. Devo andare ad organizzare un'assalto. Confido in te, figlia mia."
Mi rivolge un ultimo, triste sorriso, prima di svanire in una nube di acqua salmastra.

Sbatto un paio di volte gli occhi, poi mi indirizzo di fretta verso le case.
Devo avvisare tutti.

Poco prima di arrivare alla zona delle case, sento poco lontano la voce di Percy. Mi avvicino di fretta, e quello che trovo mi mette decisamente in imbarazzo.

Annabeth è poggiata a un masso e lei e Percy si stanno baciando. Mio fratello è a torso nudo, la sua maglietta è a terra, le loro mani stanno esplorando con dolci gesti i corpi l'uno dell'altra; si capisce chiaramente che sono pronti a spingersi oltre.

Rossa dall'imbarazzo, tossisco un paio di volte. I semidei si staccano di scatto e Percy si volta verso di me.
Arrossisce subito anche lui, e si passa una mano fra i capelli.
P: "Hey Aly... ehm, che ci fai qui?"

Aly: "Mi dispiace tantissimo, ma devo dirti una cosa importante. Devo dirla a tutti in realtà."
Percy si mette subito sull'attenti, messo in guardia dal tono della mia voce.

P: "Che è successo?"
Aly: "Papà."

Dopo neanche tre minuti Percy e Annie si sono risistemati e ci ritroviamo in Casa Tre.
Spiego velocemente la situazione, e fra i due non saprei dire chi è più sconvolto.

P: "Lea? Seriamente?!"
Chi è Lea?
In risposta alla mia faccia confusa, Percy sbuffa e mi spiega.
P: "Ci siamo scontrati con la nostra amatissima sorella nel viaggio per raggiungere l'Europa, durante la guerra contro Gea. E niente, Lea mi sembrava un nome più sensato di Cimopolea."

Fantastico...
Aly: "E com'è? Papà non mi ha detto molto."
P: "Una palla. Ce l'ha con papà, perché lui l'ha allontanata quando si è reso contro che era davvero intrattabile. Sai, da dea delle tempeste qual'è..."
Aly: "Ah, abbiamo a che fare con una dea?"

Percy annuisce piano, poi sembra decidersi.
P: "Ma tu non devi preoccuparti, perché resti qui."
Aly: "Cosa?!"
P: "Non posso permetterti di rischiare così tanto, di nuovo. Alyssa, si tratta di una guerra, non un viaggetto per i boschi. Non sarò stato presente per proteggerti in passato, ma ora non posso lasciarti andare impreparata a combattere."

Giuro, per quanto vorrei sgozzarlo qui, adesso, le sue parole mi hanno fatto nascere troppo affetto verso una figura che è sempre stata assente nella mia vita, verso colui di cui sempre ho sentito la necessità.
Aly: "Percy, ti voglio bene, ed è bello che ti preoccupi per me. Ma devi lasciarmi fare le mie scelte. Poi è stato papà stesso a dirmi che devo andare, non puoi rinchiudermi qui."
Gli accarezzo una guancia, e lui poggia la testa sulla mia mano.

Con lentezza straziante, lui accenna ad un sì, come se gli pesasse enormemente dirlo.
Mi guarda fisso negli occhi e altrettanto faccio io, immergendomi in quel verde marino.
Dopo interminabili secondi, rialza la testa, e si rivolge anche alla sua ragazza, che ci sta guardando teneramente.

P: "Il palazzo di papà attaccato... è una cosa grossa, dobbiamo andare subito ad aiutarlo."
Annie: "Non può essere una coincidenza che a distanza di così pochi giorni qualcuno ruba il diadema e il palazzo di vostro padre, dove si trova il bracciale, viene attaccato."
Aly: "No infatti. Deve essere la stessa persona."
Annabeth annuisce, poi si rivolge a Percy.

Annie: "Dobbiamo parlarne con Chirone e indire una riunione."
P: "Già... beh, si torna in guerra."

Underwater - Figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora