14- L'attacco del lupo

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Alzo in fretta la spada cercando mentalmente di far scattare la spadaccina, possibilmente senza uccidere nessuno però.
Il risultato?
Sono qui impalata ad aspettare di essere uccisa da zanne e artigli acuminati.
Dovrò vedermela da sola, dato che gli altri stanno combattendo i lestrigoni.

L'alfa arriva a pochi metri da me e attacco a correre contro di lui, pronta ad infilzarlo.

O ad essere infilzata?

Ora non è DAVVERO il momento!

Okay, perlomeno allora cerca di salvarci, idiota!

Ci proverò.
All'ultimo mi viene un'idea geniale, e poco prima dell'impatto con l'animale salto con tutte le mie forze.
Atterro qualche metro dietro di lui, che intanto aveva continuato a correre.

Gli altri sono già andati all'attacco dei miei amici che, eliminati i lestrigoni, li stanno aspettando.
Ora però mi devo occupare di questo bestione.
Si è fermato e mi fissa rabbioso con i suoi occhi azzurri ghiaccio.

Dietro la rabbia però sembra esserci qualcosa... ma non riesco a capirlo.
Cavolo, a malapena riesco a comprendere le persone, che potrei fare con un animale fuori controllo?!
Ma nonostante la mia ignoranza delle emozioni animalesche, mi sembra di leggere nei suoi occhi qualcosa di molto simile... all'inevitabilità, alla rabbia furibonda per qualcuno diverso da me, forse quasi alla rassegnazione.

Che siano obbligati da qualcun altro?
Sarebbe l'unica spiegazione sensata per interpretare questo loro cambiamento tanto repentino.
Quindi, forse, questo lupo non vuole davvero sbranarmi.
Potrebbe essere costretto a farlo però.
In qualsiasi caso, non mi va di morire oggi.

Riluttante, mi avvicino lentamente alla bestia con la lama puntata.
Forse posso ragionarci.
Aly: "Hey... senti, so che non sei te a volere tutto ciò. Se vuoi posso aiutarti.
Posso fermare chiunque sia a tenervi sotto controllo. Però devi darmi una mano. O, come minimo, potresti non uccidere me e i miei amici. Che ne dici?"

Il lupo, nella sua immensa facoltà verbale, ringhia.

Complimenti, hai appena appurato che gli animali non sanno parlare e non capiscono quando gli parli.

Questo non è proprio il momento, quindi vedi di startene buona.

Lo sai che è grazie a me se sei ancora viva.

Interessante, ridiscuteremo la faccenda più tardi.

Piego leggermente le gambe, pronta a scattare appena il lupo avesse fatto il minimo accenno di voler attaccare.
Spero solo che gli altri se la stiamo cavando bene, mi arrivano solo i rumori della battaglia, ma non capisco come stia andando; non posso nemmeno girarmi, se non voglio essere uccisa all'istante.

E finalmente, dopo un'attesa divenuta ormai interminabile, il lupo attacca.
Mi difendo deviando i suoi artigli con la spada e spostandomi veloce dalla sua traiettoria.
Allora decido di passare all'attacco e meno un fendente dopo l'altro, mentre la bestia indietreggia.
Con la sua rapidità, però, riesce ad evitare tutti i miei colpi, miseriaccia!

Il mix di terrore e rabbia nei confronti non tanto dell'animale, ma piuttosto di chi lo controlla, mi fa perdere il controllo.
La mia velocità sembra raddoppiare, come i miei riflessi, la potenza dei colpi e la precisione.
Ancor prima di capacitarmene, sono riuscita a creare un lungo taglio lungo il fianco dell'animale e una serie di altre ferite lungo le zampe... ormai il lupo si muove zoppicante.

Porco Luke traditore, non mi sono controllata... di nuovo!!!
Cerco di fermarmi e di riprendere il controllo di me stessa, delle mie azioni.
E ci sto anche per riuscire!
Se non che l'animale, che ha riacquistato parte della sua precedente forza, torna all'attacco, furioso come mai.
Allora la modalità spadaccina assassina si riconferma, prendendo il mio possesso.

Incapace di controllare le mie azioni, faccio un leggiadro salto a destra quando l'animale mi salta contro, ruotando precisa la spada e aprendo un secondo squarcio, più profondo, sul suo corpo.

La bestia cade scomposta a terra e capisco che è ancora viva solo dal minimo movimento del corpo, che si alza e si riabbassa secondo il suo respiro, lento e spezzato.
Ma, dopo pochi secondi, il suo respiro cessa e gli occhi diventano spenti.

Mi volto a guardare come se la sono cavata gli altri.
Percy, con un lungo taglio sul braccio sinistro, si guarda intorno, alla ricerca dei lupi, che evidentemente sono fuggiti.
Leo e Annie, anche loro ammaccati, si guardano compiaciuti mentre lui sta girando intorno a uno dei lupi, rinchiuso in una specie di gabbia fatta di una serie di lance conficcate nel terreno e del filo spinato che le attornia, carico di energia.
Clarisse è forse quella che, fra i quattro, è uscita con meno danni dallo scontro: tranne un graffio sulla guancia, l'unico segno di una colluttazione con un lupo extra large di venti tonnellate sembra essere il sangue scintillante sui suoi vestiti... che è evidente non essere il suo.

Appena finito di controllare il perimetro, Percy mi corre incontro, a occhi sgranati alla vista del lupo ai miei piedi.
È decisamente sbalordito, forse anche un po' timoroso.
Smette di correre a pochi passi da me, per raggiungermi con cautela.

Che sia spaventato da me?
Come posso IO fare paura a LUI, una delle persone più forti che io conosca, anzi, uno degli eroi più coraggiosi del pianeta?!
Come posso far paura a mio fratello?
D'altronde, dovevo aspettarmelo... è la seconda volta che mi vede così, forse aveva sperato non sarebbe mai più successo.
Speranza comune, ma vana evidentemente...

Deve aver capito la tristezza e la dolorosa consapevolezza nei miei occhi perché, senza più cautela, mi abbraccia forte, accarezzandomi i capelli.
Per un attimo resto bloccata, senza sapere che fare.
Lui dovrebbe avere paura di me, dovrebbe fuggire.
Come fa ad essere ancora qui e, addirittura, ad abbracciarmi con tutto questo affetto?

Ma ormai ho constatato che Percy è la persona migliore che mi sia mai capitata.
E, per mia fortuna, è proprio mio fratello.
Ricambio subito l'abbraccio e sento che anche lui si rilassa, sentendo le mie braccia attorniarlo.
Aspetto qualche secondo ancora lì, in quell'angolo separato dal resto del mondo, prima di staccarmi con un timido, incerto sorriso.

Poi però devo tornare nella realtà dei fatti.
Anche gli altri ci vengono incontro e Annie sbianca alla vista del lupo, che sembra non muoversi più.

Annie: "Aly. Cos'hai fatto?"
Mi ghiaccio subito alla sua domanda.
Le sue parole lasciano trasparire un'urgenza più rilevante di quanto mi sarei aspettata.
Mentre le parole restano sospese nell'aria, vedo i volti dei miei compagni cambiare, mentre capiscono cosa intende Annabeth.

Li guardo interrogativa, e dopo qualche secondo Annie si decide a svelarmi il problema.

Annie: "Questi sono i lupi sacri ad Artemide. Se vengono uccisi, la dea si vendica sugli assassini."



Angolo autrice

Okay, lo so.
Aggiorno raramente, senza continuità.
Mi spiace🥺😓
Grazie comunque perché continuate, nonostante tutto, a leggere questa fanfiction❤️
Spero vi sia appassionando, sempre che sia possibile con i miei mega ritardi😅

Secondo voi cosa accadrà adesso?🤔😂

Underwater - Figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora