Era notte fonda nell' orfanotrofio di Washington, la luna piena brillava in cielo circondata dalle stelle. Sara, riusciva ugualmente a dormire tranquillamente, tutti quegli anni di addestramento e di dolore né valevano la pena.
Quando il sole sorse Sara era già sveglia e stava facendo una doccia rigenerante. Quando scese per la colazione corse verso il suo migliore amico Simon
-sei agitata?
Gli chiese lei fissandolo con uno sguardo interrogativo
-per cosa?
-per le addozioni!
-ohhh...
-come mai quella faccia da scoiattolo triste?
-ormai ho 12 anni chi mai mi vorrebbe addotare?
-non pensarla così! Oggi sarà il nostro giorno, lo sentoSara a quelle parole sorrise e iniziarono a parlare del più e del meno mentre mangiavano i loro biscotti secchi inzuppati nel latte.
Poco dopo la direttrice arrivò per chiamare Simon dicendogli che era stato adottato da una famiglia messicana e che serebbe partito la sera stessa. Sara era troppo felice per il suo amico tanto che durante le lezioni non parlarono d'altro, fantasticando sulla sua nuova famiglia.
Alla sera, quando arrivò la nuova famiglia di Simon, Sara lo salutò con un abbraccio
-addio Sim
-non mi piace la parola addio Lupetta; preferisco:arrivererci
-arrivederci Sim
-arrivederci Lupetta
Dicendo questo Sim le mise tra le mani una collanina con come ciondolo il sole e la luna incastonati a vicenda
- non posso accettarla è l' unico ricordo che hai di tua madre
-ora sarà il ricordo che tu avrai di me, piccola Lupa
Una lacrima iniziò a solcare le guance rosee della ragazzzina, prese il bracciale che si era fatta con il tessuto delle coperte durante le notti insonni
-tienilo, così anche tu avrai qualcosa per ricordarti di me Sim, lo ho fatto con le mie mani, so che non ha un valore importante coms il tuo, ma è l'unica cosa che posso darti in questo momento. Ciao Sim, quando ti mancherò, sopratutto se accadrà, guarda la luna e io sarò lì con te per sempre.
Arrivò la direttrice e portò Simon dalla sua nuova famiglia che lo accolsero con un caloroso sorriso.
A sera inoltrata Sara andò a dormire e ripensó a tutto quello che è accaduto durante il corso della giornata e della sua vita.Quando la ragazza si distese sul letto scomodo del dormitorio la sua mente venne perversa dai ricordi di un tempo molto lontano: vide suo padre che sorreggeva una spada lunga con la lama argentata, daro che era un cacciatore di licantropi, mentre sua madre era una kitsune. Entrambi i suoi genitori le hanno insegnato tutto quello che sapevano, ma un giorno un branco di lupi
Sighma, gli ultimi esemplari esistenti, uccesero la donna che le aveva dato la vita. Il marito, accecato dalla vendetta e dal dolore, decise per vendetta, di uccidere tutto il branco, ma l' alfa vedendo lo sterminio del suo branco decise di mordere la persona più cara rimasogli all'uomo; per tale ragione morse la figlia del cacciatore di licantropi, poco prima di venire ucciso dall'ultimo genitore della bambina morsa. Per tale ragione, l'uomo insegnò alla figlia a controllare i poteri derivanti alla licantropia e l' effetto della luna piena. Quindi, mentre addestrava la bambina a diventare una cacciatrice le insegnava a controllare la parte di lupo e volpe al suo interno.
Una lacrima le solcò le guance rosee susseguita da un'altra e da un'altra ancora, ma poi respirò affondo per calmare le lacrime e con dolore e con un senso di pace le uscì dalle labbra
-Grazie padre per quello che hai fatto per me, spero che tu e la mamma stiatate bene. - disse mentre passavo una mano sul ciondolo a forma di spada, ultimo regalo dei suoi genitori, posizionato sulla stessa catenella del nuovo ciondolo regalarogli il giorno precedente da Simon.
-parli da da sola Dixon?
La ragazzina riconobbe all'istante la voce della ragazzina egocentrica e narcisista sulla brandina al suo fianco
-che vuoi Smith!?
Le rispose a tono
-ora che il tuo adorato amichetto se n'è andato tu come farai senza di lui? Piangerai tutto il giorno?
-vuoi stare zitta Smith e farti i fatti tuoi!
-oh il gatto a tirato fuori le unghie! Hahahahhah
- la vuoi smettere di rompermi le scatole!
-nooooo, è troppo divertente vederti soffrire!
In quel preciso istante, la ragazzina dai capelli castani voleva alzarsi e colpire una delle sue compagne di stanza, ma, nel buio della notte, vide la cicatrice sul dorso della mia mano e si ricordò qundo suo padre la colpiva inficcandole un pugnale nella mano per aiutarla a mantenere il controllo della sua parre lupesca. Si ricordò dei occhi ricolmi di dolore, perché dovesse colpire la figlia, e la sua fatica perché non avrebbe mai voluto vedere il suo unico erede sanguinare per mano sua.
Sara sbuffò e alzandosi colpì l'addome di Cassandra Smith tanto forte che svenne; nella stanza cadde il silenzio interrotto solo dai respiri delle bambine che dormivano.
Infatti, ripensando a tutto quello che Sim ed io avevamo fatto insieme e con un sorriso malinconico cadde nelle braccia di Morfeo.
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Occhi Viola
FanfictionOgnuno di noi ha vissuto qualcosa che lo ha cambiato per sempre per me è stato quando sono stata morsa