Capitolo 38

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Quando Sara giunse a casa si diresse velocemente verso la propria camera e, dopo aver nascosto la sacca con le armi, si preparò per andare a dormire.
La ragazza dai capelli bruni si lasciò cadere sul soffice letto, era tremendamente stanca, ma aveva una pessima sensazione in corpo, come se la battaglia fosse incombente. A quel pensiero si sentì male, i suoi compagni non erano ancora pronti: dato che non sapevano ancora usare le armi in modo corretto, anche se il loro essere sovrannaturali gli aiutava in un modo incredibile, grazie ai riflessi che possedevano in poco tempo avrebbero fatto dei progressi indescrivibili. Sorrise nell'oscurità e si addormentò, cadendo in un sogno pieno di ricordi.

Il sole splendeva alto nel cielo azzurro  e senza nuvole, una bambina dai capelli castani rideva e correva nella boscaglia fino a quando non raggiunse una piccola casetta in legno e, senza nemmeno bussare, entrò in casa. L'ingresso dell'edificio era spazioso e dopo un piccolo preambolo per mettere le scarpe, al fine di non sporcare casa, una porta si apriva nel salottino. Questa stanza era di media grandezza, con un tavolino in legno in centro, poggiato su un tappeto bianco e nero fatto a mano dalle mani abili ed esperte della padrona di casa; sulla parete più ampia vi era una grande libreria, piena di manuali e libri, mentre sulla parete più piccola vi era un piccolo divano color mogano, infine, la stanza era illuminata da due finestre. La bambina corse per la stanza e arrivo in cucina dove si fermò alla vista della madre
-mamma! Mamma! Mamma! Ho visto un piccolo cervo! Era bellissimo! Volevo accarezzarlo, ma mi sono a avvicinata troppo velocemente ed è scappato, ma giuro che la prossima volta c'è la farò!
La madre, che era intenta a preparare il pranzo, si voltò verso la figlia e le sorrise dolcemente e, abbassando alla sua misura chiese
-e com'era?
-ma...mamma, era bellissimo! Aveva un pelo marroncino e dovrebbe essere stato così soffice!
La donna sentendo quelle parole sorrise dolcemente alla bambina, e poggiò le sue mani sulle sue piccole  spalle e l'avvicinò a sé stringendo tra le braccia, subito la bambina sorrise lasciandosi andare a quel contatto. Ma dalla porta provenne un rumore e la madre si staccò di scatto dalla piccola facendo apparire dell'acqua, che la mutò in  una spada di ghiaccio, la bambina la guardò meravigliata, adorava vedere sua madre che modificava quell'elemento a suo piacimento e tutte le volte ne rimaneva meravigliata. Il rumore dei passi si avvicinava sempre di più, la madre si appiattí al muro della cucina, mentre si avvicinava al salotto, mentre la bambina faceva come  la madre mettendosi alle sue spalle. La figura entrò e la giovane donna puntò la lama sul suo collo, così come l'estraneo appena entrato, ma quando il suo volto fu illuminato, la bambina corse verso l'uomo e gli saltò un braccio urlando
-papà! Sei tornato!
L'uomo abbracciò la piccola, mentre poggiana la spada a terra e la lama della moglie si dissolvava nell'aria, i due genitori si sorrisero dolcemente e amorevolmente, ler poi abraccarsi
La bambina guardò il padre dritto negli occhi, senza timore, e chiese
-oggi mi insegnerai a combattere? Come avevi promesso?
-Sara, tuo padre sarà stanco
Disse sua madre, la bambina abbassò lo sguardo e mormorò uno scusa, ma il padre sorridendole e prendendola tra le sue braccia muscolose,  disse
-ti fatto una promessa e la manterrò, su Sara andiamo ad allenarci
Un immenso sorriso si dipinse sul volto della bambina che, con un salto scese dalle braccia del genitore, per poi correre in giardino seguita dal padre, che sotrideva con orgoglio  alla figlia.
-si èfatto tardi, Sara, andiamo a mangiare
Disse dolcemente il padre
-ma io voglio centrare il bersaglio!
Si lamentò la bambina, per poi aggiungere
-concedi un ulmito tentativo, per favore
L'uomo la guardò poi aggiunse
-va bene, ma solo un ultimo lancio
La bambina prese il pugnale da terra e si posizionò a sette metri dal bersaglio, dove il padre aveva tracciato una piccola linea a terra, per indicare la distanza. Una leggera brezza spostava i capelli corti e castani della bambina, si concentrò, chiudendo gli occhi e riaprendoli lanciò il coltello, viaggiò in aria e si conficcò nel centro del bersaglio, appena vide quello che aveva fatto iniziò a saltellare dalla gioia, il padre spalancò gli occhi, non si aspettava che la figlia di sei anni riuscisse a colpire il bersaglio da quella distanza e soprattutto a fare in in modo che la lama si conficasse in profondità tanto da rimanerne appesa
-congratulazioni Sara! Sei la prima della tua età che colpisce il bersaglio a questa distanza con dei pugnali
La bambina sorrise, ma all'improvviso divenne tutto bianco e nuovamente rivisse la scena della morte dei suoi genitori.

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