Capitolo 60

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Sara sprofondò nel terreno, nella sua vita non aveva mai visto una creatura simile, ma ne aveva soltanto sentito parlare e, se doveva essere terribilmente onesta con sé stessa, non pensava nemmeno che esistessero. Suo padre gliene aveva parlato, ma riteneva che fossero solo leggende create per compensare l'esistenza dei demoni. Mq mai nella sua vita si era sbagliata tanto, dato che a pochi metri da lei, però vi era una creatura assolutamente reale, ne percepiva il rumore, l'odore e il suono del suo dolore. Quella creatura, stesa su un tavolo in metallo come lo era stata lei, legata a questo con una serie di catene e di lame che si avvicinavano progressivamente alla pelle scorticandola. Simon stava togliendo ogni strato di pelle alla creatura che era sul tavolo. Sara lo vide il dolore nelle sue iridi color del cielo azzurro estivo, la curiosità con cui la guardava cercando di capire se fosse una amica od una nemica. I capelli ricci color del grano maturo gli circondavano il volto magro e pallido, come se non fosse mai uscito alla luce solare, sulle tempie e dove la pelle era più sottile si intravedevano delle piccole vene color dell'oro, come il sangue che gli colava dal corpo riempiendo un catino ai piedi del tavolo. Ma cosa che la sorprenderà ancora di più era il fatto che dalle scapole uscivano, delle ampie ali bianche ed orate, ogni singola piuma aveva la bordatura finale dorata. Sara lo osservava e le si stringeva il cuore ogni singolo istante, dato che aveva davanti a sé una creatura pura e sofferente. Un angelo ecco cos'era la fonte di quel rumore, anche se non capiva perché disturbasse i veri alpha
-Sara!
Urlò con rabbia Simon, la ragazza sapeva che aveva scoperto il suo piccolo segreto, come sarebbe diventato veramente immortale dopo aver ucciso o lei o Scott o entrambi. Sorrise debolmente  e dolcemente in direzione dell'angelo, prima di dire 
-per favore smettila di emanare ultrasuoni, così riesco a liberarti, cosa ne dici?
L'angelo la guardò e poi chiese le labbra rosse, come il sangue umano, e attese la ragazza si avvicinò creò una lama col ghiaccio e ruppe ogni singola catena che potesse improgionarlo e gli sorrise
-ora vola e salvati
Disse lei, ma quello non sia alzava minimamente dal lettino, e osservandolo la bruna comprese, gli era stato tolto talmente tanto sangue che faticava addirittura ad alzarsi, la ragazza gli allungò la mano e lo prese dal busto per cercarlo di metterlo seduto, ma una lama color dell'oro volò a pochi centimetri dalla sua testa. La ragazza scattò al lato opposto e lascio la presa sull'angelo.  Si voltò e vide Simon ancora con la mano destra in alto, Derek a terra ferito all'addome, mentre Styles e Liam erano ancora impegnati con le furie, infine, Scott stava cercando di rimettersi in pedi per combattere, ma aveva una capacità di ripresa inferiore a quello della ragazza. Sara togliendosi il bracciale di sua madre che divenne una katana, poi sorrise, mentre Simon affermava
-lo sapevo che non era un normale bracciale
Un ghigno si tise sulle labbra rosee della ragazza
-finiamola qui, Simon, questa storia è iniziata con me e finirà con me
Il ragazzo a tali parole sorrise, aprendo le braccia affermò con superiorità
-allora cosa aspetti fatti avanti
Sara sorrise e si lanciò verso il suo ormai nemico, l'adrenalina le scorreva con talmente tanta velocità in corpo che non percepiva più la stanchezza, il ragazzo davanti a lei sorrise ancora di più, lei portò indietro la lama mentre Simon  afferrava una delle lame a terra, ma quella gli cadde dalle mani bruciandogliele, Sara comprese che quella era una vera lama creata da lei e sorrise. I demoni, così come le furie non soportavano quel materiale e proprio quello sarebbe starlta la sua fine. Lascio che la lama della katana incontrasse la mano di Simon che urlò dal dolore, ma sapeva che non lo aveva ferito gravemente: i demoni hanno un'alta sopportazione del dolore e bassa probabilità di essere feriti mortalmente con le armi sbagliate, e questo gli permetteva a loro di sopravvivere anche contro i migliori cacciatori, ma non contro di lei. Si lanciò sulla destra e verso terra afferrando la lama del pugnale in bronzo dorato e se lo infilò nel reggiseno mentre con una gravità estrema la lama dalla mano del ragazzo pronta a ricolpirlo nel punto  successivo, fu proprio così che iniziò lo scontro tra due vecchi amici, tra due fratelli, non di sangue, ma di spirito, che si sarebbe concluso con la vincita di uno solo e la morte dell'altro. Entrambi avevano molto da perdere e troppo da vincere, ma solo la bravura e la resistenza gli avrebbe portato uno di loro alla vittoria: da un lato c'era un ragazzo che solo con la morte di un vero alpha e con il sangue di un angelo sarebbe diventato un demone perfetto, mentre dall'altro, vi era una giovane donna che voleva impedire il risveglio di un demone e, più di qualsiasi altra cosa, salvare le persone che, anche se non voleva ammetterlo, lei vi teneva molto.
Sara si ritrovò a terra, con la katana nelle mani di Simon, mentre trobeggaivs su di lei
-è veramente una bella arma
-lo so, era di mia madre e della sua prima di lei
-unisciti a me, Sara, io posso uccidere Scott non ho necessariamente bisogno del tuo sangue sulle mie mani. Combatti al mio fianco e posso assicurarti un eternità di potere e gloria
La castana lo guardò stupita da quelle parole, non aspettandosele, ma poi lo guardò tenere la lama tra le mani, pronta a colpire con io fendente mortale, ma non per lei e questo Simon lo sapeva, l'avrebbe solo ferita, ma lei non avrebbe mai lascito questo mondo, sarebbe stata la souna nel fianco che avrebbe tormentato la sua esistenza. Ed era per questa ragione che la voleva dalla sua parte, nelle tenebre,  nella morte, nel sangue; ma lei aveva una promessa da mantenere e osservando tutti i presenti sorrise, sedendo le ali dell'angelo muoversi leggermente causando un il rumore del vento.
Ricordandosi le parole che Lidya le aveva detto un giorno,"siamo amici ed è normale aiutarsi l'un con l'altro sempre, ma soprattutto nel momentodel bisogno".
Scatto in piedi, la lama le trapassò l'addome, ma lei non urlò estrasse il pugnale nascosto, che prima aveva raccolto e lo conficco nel petto del ragazzo che era suo fratello, gli occhi di lui si aprirono, non aspettandosi che la ragazzo potesse effettivamente colpirlo e poi cadde a terra sulla schiena, seguito fa lei che gli cadde sopra. I due respiratori affannosamente, a causa delle lame bloccare nei loro corpi.
-questo è quello che fa più male
Disse lei, mentre il ragazzo capiva che la sua morte, la morte di un fratello la stava uccidendo nell'animo, perciò disse
-non avrei mai pensato che mi avresti colpito realmente, ma devo ammettere che sei una donna, orami, meravigliosa e combattiva, promettimi che non cambierai mai, per il ricordo del me del passato
La bruna sorrise amaramente ed annuì, poi Simon poggiò a terra il capo e continuò a parlare
-sai, ti ho mentito, nonostante la fatto che io sia stato trasformato in un demone e poi la purificazione per diventare immortale... io mi ricordo tutto di te, Sara, nonostante tutto ho sempre saputo che mi avresti salvato da me stesso, perché tu sei così....
Alzò la mano insanguinata del suo stesso sangue nero come la pece, staccandola dal petto da dove prima cercava di togliersi la lama e la poghio sulla guancia della ragazza sopra di lui e sorrise dolcemente, come il Simon che era divenuto il suo migliore amico
-perché tu... nonostante tutto... ti sacrifici e ti spezzi per le persone che ami.... come ora... lo vedo nei tuoi occhi... stai soffrendo più tu di me... Sara... io... io... ti ho voluto bene e mi dispiace per quello che ti ho fatto passare in questo ultimo periodo.... una parte di me sa che avremmo potuto vivere felici... se io avessi scelto la luce e non la vendetta ...
La ragazza iniziò a piangere, ma non per il dolore della lama nel suo addome, ma per le parole del ragazzo morente
-Sim... non... non importa, davvero, va... va bene così
Il ragazzo sorrise dolcemente a quelle parole stringendole la guancia e disse
-no... sarebbe stata.... una bella vita con te...
-non importa, sono felice ......
Il ragazzo sorrise per poi dire
-ai miei occhi... sei sempre stata.... una pessima bugiarda...
Ed espirò calde lacrime scesero dagli ovvio della castana, ma delle mani le  trascinarono lontane dalla polvere dell'amico, la trascinarono lontano da quel luogo per tornare a casa.

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