Capitolo 35

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-ti mostro dov'è il bagno e ti porto un cambio
Disse Liam salendo per le scale seguito da Sara
-questo è il bagno ora ti prendo un cambio e degli asciugamani
Affermò il ragazzo prima di incamminarsi verso una stanza e uscire con una pila di asciugamani bianchi e candidi
-grazie
Disse la ragazza afferrandoli, per poi aggiungere in modo sarcasticamente dolce
-non sono necessari così tanti
Liam sorrise debolmente, Sara lo osservò da capo a piedi e con un ghigno disse
-perché sei così agitato? Per caso  sono la prima ragazza che oltrepassa la soglia di casa tua?
-no! Sinceramente sei la seconda
-allora cosa succede?
-non ho un cambio d'abito per le ragazze se vuoi ti posso imprestare dei miei abiti
Disse velocemente,mentre la castana gli sorrideva dolcemente e gli rispose con dolcezza
-si, per me non cambia
Il ragazzo dai capelli gli allungò una maglia rossa e dei pantaloncini neri
-sai che non ci starò mai nei tuoi pantaloni, sono troppo larghi
Disse in tono dolce la ragazza dai capelli castani, per poi continuare
-ma non ti preoccupare, la maglia va più che bene
Il ragazzo arrossì leggermente, perciò decise di cambiare discorso chiedendo
-pensavo di ordinare una pizza, che né dici?
-per me va benissimo, dammi un quarto d'ora e sono pronta
Sara chiuse la porta del bagno e si fece una doccia calda. Si chiese perché si trovava lì, si chiese cosa stava facendo. Dopo essersi insaponata, si gettò sotto il spruzzo dell'acqua bollente e si lasciò cullare da quel dolce tempore, respirando il vapore. Uscì, si avvolse con l'asciugamano bianco il corpo e con un altro i capelli bruni. Dopo essersi asciugata il corpo si rimise la sua biancheria e indossò la maglia che Liam le aveva preparato, le arrivava a metà coscia, successivamente depose le sue cose in una borsa, si asciugò i capelli con i suoi poteri da kitsune dell'acqua. Aprì la porta e scese al piano inferiroe, dove si diresse verso la cucina, dove Liam aveva preparato il tavolo per due e le due pizze fumanti stavano ancora nelle loro scatole. Il ragazzo si voltò a guardarla, e la osservò per un secondo
-sai non è carino fissare le persone
Le fece notare Sara con un sorriso
-scusa, sono arrivate le pizze
-finalmente! Ho una fame da lupi
Il ragazzo dai capelli biondi sorrise e la invitò a sedersi, mangiarono le pizze chiacchierando allegramente, poi si misero sul divano per stare più comodi, dopo aver lavato le stoviglie utilizzate
-posso farti una domanda?
Le chiese Liam
-certo
-non so come chiedertelo...
-con le parole, come lo senti, non ti preoccupare non esiste un modo corretto per parlare
-va bene- sospirò per poi continuare- com'è essere immortale?
Sara lo guardò negli occhi, non si aspettava di certo una domanda del genere, ma poi gli rispose come giusto che fosse 
-all'inizio è stato come se nulla fosse accaduto, vivevo con mio padre in una piccola casetta isolata da tutto e da tutti, mi insegnava a controllare il lupo che è in me. Continuavo a crescere, perciò mio padre sperava che il morso del  lupo Sigmha non mi avesse intaccato completamente, ma poi capí che si sbagliava: al mio venticinquesimo compleanno mio padre comprese che non stavo più crescendo perché i miei lineamenti era quelli di quando ero una  diciottenne e, se devinessere sincera, fu questo lo distrusse più di tutto. Continuiamo a vivere normalmente, fingendo che andasse tutto bene, poi, come giusto che sia lui morì e io non lo avrei mai raggiunto. Lascia che ti confessi una cosa é  orribile, vedere le persone che più tieni morire davanti ai tuoi occhi; poi ho iniziato a vivere nell'obra e da sola: niente amici, niente legami. Ma l'essere umano non è fatto per vivere da solo, certo ci sono persone che preferiscono la solitudine, ma nessuno può vivere senza qualcuno, te li posso assicurare. Quindi ho deciso di fingermi una bambina e di farmi accettare in quel orfanotrofio
Dopo questo parole Sara tacque così come Liam, ma la curiosità ebbe il sopravvento su di lui tanto che chiese
-perchè non hai trasformato nessuno?
Sara lo guardò negli occhi e sorrise amaramente prima di dire
-nessuno porterà questo fardello, ho giurato di non mordere nessuno
-a chi...
Ma Liam venne interrotto dal suono del campanello, si alzò ed andò ad aprire alla porta
-hey Liam! Sono venuto a portarti questi fogli. Scott mi ha detto che sono impalortanti
-grazie mille, ciao
Liam fece per chiudere la porta, ma il piede del ragazzo si mise in mezzo e con voce arrogante disse
-che c'è? Non mi ofri neanche da bere dopo quello che ho fatto per te e per Scott? Da quando sei così ingrato nei miei confronti?
Liam sconsolato lo fece entrare e il ragazzo varcò la soglia
-hey Theo
Disse Sara salutandolo dal divano
-hey Sara che ci fai qui?
Sara sentì l'odore della sorpresa nella sua voce, mischiata con un pizzico di delusione, ma non ci fece caso
-siamo andati a correre insieme e abbiamo mangiato una pizza, tu?
-ho solo portato dei figli da parte di Scott, ma piuttosto: come mai sei vestita così?
Disse il ragazzo alludendo che indossava solo una maglia rossa di Liam
-sai che ti ho detto che abbiamo mangiato insieme; quando sono tornata dalla corsa ero sudata e, essendo che mi sono fatta il bagno, Liam mi ha imprestato una sua maglia, ma a proposito cosa c'è su quei fogli cosìimportanti?
Sara prese i pezzi di carta ed inizio a guardarli, con attenzione, mentre Theo le si sedeva affianco e per un secondoil suo agauardo scivolò sul corpo dell'immortale, ma in quel momento arrivò Liam che aveva portato da bere; e si sedette sull'altro lato a guardare i fogli
-sono dei disegni di Lidya
Spiegò Theo per poi continuare
-ma non riusciamo a capire cosa rappresentino
La castana gli osservò, non riusciva a capire cosa fossero: erano dei fogli pieni di motivi geometrici, molto casuali, nulla che potesse essere ricondotto a qualcosa di realmente consistente
-posso fotografarli?
Chiese la castana
-certo, anche se ho la tua copia in macchina
Sara lo guardò sorpreso e poi trasformò quello  sguardo in uno interrogativo allora Theo spiego dicendo
-Scott mi ha chiesto se potevo portarvelo, dato che questa sera sia lui che Styles erano impegnati
-quindi hanno pensato che potessi farlo tu
Continuò Liam
-certo, dato che nessuno rispondeva
Gli fece notare l'altro ragazzo. I due si scambiarono in occhiata truce, e Sara sorrise di quell'atteggiamento infantile, fu lei a prendere parola
-a chi gli hai portati?
-a tutti mancava te solo voi due, ma visto che siete qui, mi risparmio un giro
-non c'è di che
Rispose Sara, mentre il ragazzo, dopo essere andato in macchina le consegnava i fogli. Sara salì le scale e andò a cambiarsi, riindissando gli abiti che aveva prima e ringraziò Liam della sua felpa e per la bella serata e anche Theo.
-dato che si è fatto tardi vado a casa, ciao e buona serata
Si era incamminata verso casa, ma la macchina di Theo le si fermò accanto e il ragazzo con un ghigno disse
-dato che mi fai pena, ti accompagno a casa
Sara sorrise, e sali sul suo mezzo di trasporto

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