Capitolo 34

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-sono qui per diversi motivi, il primo ho saputo che hai ucciso Archie
A quelle parole il sangue si gelò nelle vene aveva la sensazione e che dei piccoli cristalli passavano nei suoi vasi sanguigni e non più il denso e fluido liquido color scarlatto.
-si, è vero
-sai non pensavo che fossi una ragazza dal sangue così freddo
Commento tranquillamente Percy, un' onda di dispiacere colpi Sara, ma il tono della sua voce si mantenne calmo
-è un immenso piacere sorprenderti, ma come saprai era necessario, aveva perso il controllo, il tuo capo ha corrotto la sua anima così come ha fatto con la tua
-sei solo invidiosa perché ora sono più forte
Disse con un sorriso sulle labbra e con tono gioioso, era di ottimo umore pensò la castana
-sei qui per farmi la predica?
-no, sono qui per complimentarmi, tutto l'addestramento compiuto ha dato i suoi frutti
-sono molto più forte di quello che credi
-lo so, è lo sa anche Simon ed è per questo che ti vuole dalla sua parte, anche perché il tuo dono è l'ultimo tassello che gli manca per far si che il suo desiderio si realizzi
-non mi unirò mai a una miriade di assassini
-mi dispiace dirtelo, ma lo sei pure tu
Le fece notare con tono pacato il corvino, Sara decise di stare al suo gioco e perciò disse sullo stesso tono 
-io lo sono per altri motivi
-ti stai solo raccontando una bella bugia
-cosa te lo fa credere?
-i cacciatori sono nati per uccidere gli esseri sovrannaturali
-ma il gruppo di cacciatori a cui appartenevo uccidevano solo gli assassini
-Archie non ha mai ucciso nessuno
Le fece notare Percy
-ha cercato di uccidere me e Liam
Gli fece notare Sara
-avresti potuto risparmiarlo, ma non lo hai fatto
-era una lotta all'ultimo sangue, se non lo avessi ucciso sarei morta io o Liam, non potevo lasciarglirlo fare
-non raccontart bugie tu non saresti morta, sei un immortale
-ma Liam no
-la sua missione era quella di rapiti, non di uccidere
Sara chinò il capo, non sapeva più cosa dire, ma sapeva che era un trucco per falla crollare, ma non gli avrebbe mai dato quel piacere; alzò la testa di scatto e disse un tono dolce e malinconico
-so che quello che ho fatto è sbagliato, ma tu non c'eri, non puoi sapere cosa è successo. Solo se si vivono delle esperienze si ha il diritto di giudicare altrimenti si deve rimanere in silenzio
A quelle parole Percy rimase in silenzio e alzando le spalle disse
-almeno ci ho provato
Sara sorrise, aveva avuto la conferma della sua teoria, e decise che sarebbe stata lei a fare la prima mossa
-perchè sei qui?
-te l' ho detto per tre motivi 
-il primi due credo che gli hai espressi ed eseguiti ora vai avanti
Il ragazzo ghignò e disse
-sono qui per metterti in guardia
-da cosa?
-se non ti unisci a noi ci sarà uno scontro solo per averti, che porterà alla morte dei tuoi nuovi amici e scommetto che tu non vali così tanto  o mi sbaglio?
Sara a denti stretti gli disse
-non te lo permetterò mai
Percy le poggiò una mano sulla spalla e le baciò la guancia destra, dopo ciò si alzò e si allontanò da lei, la ragazza rimase ferma ad osservarlo, ma proprio in quel momento lui si voltò a guardarla e disse con un sorriso
-Sara comunque vada sarà un successo, anche se non so per chi
La ragazza sorrise al ragazzo e rispose
-hai ragione
Dopo queste parole il corvino si voltò e se ne andò sparendo proprio come era arrivato.
Sara alzò gli occhi per guardare il cielo azzurro e una lacrima le solcò il viso e si chiese se non avesse fatto meglio a fuggire, ma sapeva che scappare non serviva a niente.
Si rimise a leggere, gli occhi scorrevano sulle parole fissate con l'inchiostro sulle pagine
-hey Sara
Una voce la svegliò dalla lettura per una seconda volta, alzò gli occhi e vide un volto che le sorrideva, gli occhi azzurro del cielo incorniciati dai capelli tendenti al biondo; Sara gli sorrise di rimando e il ragazzo le si avvicinò
-Liam che ci fai da queste parti?
-sono andato a correre e passando ti ho vista e ho pensato di salutarti
La castana gli sorrise di rimando e disse
-per te è un problema se vengo a correre con te? Ho passato una giornata pesante vorrei distrarmi
-me lo chiedi, anche? Tu puoi venire a correre con me quando vuoi e io verrò con te senza che tu me lo chieda
-grazie
Sara gli sorrise e andò a cambiarsi, indossò dei pantaloncini blu notte e una maglia bianca, si guardò al polso e vide che indossava ancora la katana di sua madre e decise che non l'avrebbe mai tolta si mise le scarpe e scese in giardino dove Liam la aspettava. Poi insieme andarono a correre
-l'ultima volta che abbiamo corso insieme non è finita molto bene
Disse Liam per spezzare il silenzio, che a Sara non dispoliaceva, anche se il ragazzo  aveva bisogno di sapere qualcosa in più sulla lupa delle stelle
-già, speriamo che questa volta siamo più fortunati
Gli rispose la ragazza, e così fu, corsero tranquillamente per un bel po' di tempo e chiaccerarono del più e del meno, quando giunsero davanti alla casa di Liam, Sara si congedò con un saluto, ma il ragazzo la prese per il  polso destro, facendola voltare verso di sé, la ragazza si ritrovò incontro il torace del biondo, subito fece un passo indietro, anche se Liam aveva il suo polso stretto tra le dita
-cosa c'è?
Chiese la castana
-perchè non rimani per la cena?
Rispose Liam con i zigomi leggermente arrossati, il contatto con il corpo di Sara gli aveva fatto accendere qualcosa in lui
-non vorrei disturbare, poi sono tutta sporca, ho bisogno di una doccia
-non importa, poi farla qui se vuoi
-non vorrei essere un peso...
-questa sera hai qualcuno a casa con cui cenare?
-no
-pure io, allora mangiamo insieme
-non vuoi cedere?
Disse Sara con un sorriso sulle labbra rosee
-esattamente
-allora, non avendo scelta, accetto
Ricevettein risposta un sorriso a trentadue denti del ragazzo dai occhi azzurri

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