Capitolo 46

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Sara afferrò un cuscino e lo lanciò con rabbia dall'altra l'atra parte della stanza; come aveva osato distrarsi così e in quel modo tanto frivolo, non poteva più permetterselo. Si alzò dal letto e strinse la mano destra attorno al paletto che sorreggeva la tenda in pizzo rosso sangue e nero. La rabbia e la delusione verso se stessa la sormontarono e non riuscì fare a meno che stringerlo e, poi lo percepì chiaro, sotto la sua presa, il freddo osservò la mano e vide il ghiaccio sorrise dolcemente, aveva ancora dei vantaggi, nonostante le pietre che bloccavano il lupo che era in lei. Passò una mano su ghiaccio e lo fece sciogliere facendolo tornare acqua e la fece evaporare per eliminare le prove. Ghignò e si osservò allo specchio da ora si comincia a ballare, pensò

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