Capitolo 55

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Il suono della maniglia la destò dai suoi pensieri, mentre un odore di acqua ricca di zolfo le penetrava le narici, non vedeva nulla a causa dell'immensa schiena di Simon. Sentì le mani di lui poggiarsi su di lei, e più precisamente sui suoi fianchi mentre veniva alzata sopra la testa del ragazzo che la scrutava dal basso, facendo in modo che le iridi nocciola e quelle nere di lui si mescolassero
-non ti sei più mossa
Disse con tranquillità lui
-non l'ho fatto perché non combatto battaglie che so di non poter vincere, sarebbe solo uno spreco di tempo e di energie
Rispose lei con immensa tranquillità, il corvino continuò a scrutatarla cercando delle possibili menzogna, ma rimase sorpreso quando si accorse di trovare solo una grande sincerità
-che c'è? Non ti aspettavi che dicessi la verità? Mi credi davvero così sciocca?
Lui non aveva parole il tono di saccenza di lei le aveva tolto il fiato e quei occhi così profondi smossero ciò che il sangue di demone aveva cercato di eliminare con tanto ardore: l'affetto che un bambino può provare con la propria migliore amica, la luce in un luogo dove c'è solo oscurità, la speranza di un posto dove il solo pensiero risulta essere estraneo e sbagliato. Il loro era un affetto fraterno, una tenerezza che dava la speranza di sperare in un domani migliore, la volontà di combattere contro tutto e contro tutti sapendo che al proprio fianco si ha qualcuno con cui combattere e chd non ti tradirebbe mai. La paura di quello che si era appena sviluppato in lui era talmente forte e improvvisamente che gettò la ragazza lontano da lui lei cadde a terra, solo che al posto di atterrare silul suolo , sentì sprofondare la superficie sotto di lei e cadde in acqua. Se ne accorse solo quando si trovò sotto la superficie e il colore chiarore dell'acqua l'avbolse in un caldo abbraccio, sciogliendole i muscoli del corpo; per qualche istante rimase sott'acqua, sperando che quel tempore la portasse via da tutto, fa tutti i problemi che aveva davanti, e che avrebbe dovuto affrontare, ma sapeva che non si può scappare da se stessi e dalle proprie battaglie e quindi con sorspiro, vedendo le bolle salire dalla propria bocca, si chiese perchécombattere si stava cosìbene sotto la superficie dell'acqua azzurra. Delle braccia, interroppero i suoi pensieri, la afferrarono per la vita e la trascinarono verso l'alto e subito la sua bocca si aprì in cerca d'aria. Con gesto automatico afferrò il corpo che l'aveva tratta in salvo aggacciandosi a quello, per salvarsi.
-chi l'avrebbe detto che non sai nuotare
Disse con saccenza Simon 
-stai zitto
Rispose acerba Sara
-Lupetta, hai più di cento anni e non hai mai imparato a nuotare
-avevo altre priorità
-del tipo?
Chiese il ragazzo con falsa curiosità, sapendo già la risposta
-non lo so... magari uccidere i licantropi assassini o pluriomicidi
Rispose lei con sarcasmo, e lui, per la prima volta prese la palla al balzo
-e anche demoni
Lei sorrise dolcemente prima di rispondere 
-se devo essere sincera cacciavo esseri sovrannaturali, indipendentemente dalla loro tipologia e natura
-perché?
Chiese lui con sincera curiosità, mentre afferrava la ragazza dai fianchi per sollevarla leggermente dall'acqua e lei di rimando poggiò le mani sulle spalle di lui. Mentre un sorriso ricolmondi dolore le percorse le labbra rosee
-nasco come cacciatrice, uslccidere chi si sporca le mani col sangue altrui era la filosofia di vita del gruppo di cacciatori quale apparteneva mio padre e io con lui ed è ciò che ho ereditato da lui. Devo essergli fedele, e rispettare le promesse che ho fatto, senza mandare tutto all'aria, che come sai non è nel mio stile
Il ragazzo sorrise
-delle volte, però un ideologia, non giustifica uno sterminio
La castana si morse il labbro
-ora avresti l'opportunità di uccidermi, di vendicare la tua famiglia se l'hai mai ritenuta tale
E con quelle parole staccò le braccia dal colpo di Simon, la sorreggevano solamente le braccia di lui dal cadere nel buio delle profondità del mare. Il ragazzo la scrutò, mentre le mano iniziarono a tremarli per l'ansia, come quando era bambino, sembrò che quei anni si azzerassero davanti a lui. La ragazza lo percepì: la tentazione di lasciarla cadere in negli abissi, ma al contempo la volontà di salvarla
-mi servi, sarebbe stupido ucciderti, non credi, Lupetta
Dise con saccenza mentre stringeva le sue mani con decisione sui fianchi della bruna. Le labbra della castana si strinsero in una linea continua e sorrise di quelle parole, non aspettandosi tale maturità dal ragazzo davanti a lei. Mentre lui continuò
-ora usciamo, ti cambi e iniziamo la purificazione, sono stufo di attendere
E con quelle parole iniziò a portarla verso la riva dell'acqua piena di zolfo, molto probabilmente era una corrente termale.
Appena le sue scarpe sfioravano il fondale, fece per staccarsi da Simon  ma il ragazzo la strinse maggiormente a sé, per poi aggiungere con delicatezza
-non voglio che tu muoia, Lupetta, quindi ti lascerò solo quando saremo fuori da qui
Sara non oppose resistenza e lasciò che la accompagasse a riva senza opporre resistenza, quando la suola delle sue scarpe poggiò a terra venne lasciata dal corvino che disse con freddezza
-seguimi
Lei lo fece senza opporsi

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