Capitolo 7

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Dopo aver mangiato e fatto i compiti Sara si vestì per andare a correre per il bosco e la città, avrebbe iniziato proprio da quast'ultima.
Uscita di casa iniziò a correre per le vie e le stradine della città, la percorse tutta e nella sua mente si disegnò una  cartina perfetta. Sfortunatamente, però, si era fatto tardi e doveva avviarsi verso casa, mentre correva sentii un rumore strano, che veniva trasportato dal vento di occidente, alzò la testa verso il celo serale, e vide che la luna era quasi piena, ad occhio mancavano all'incirca una o due notti, non di più, al fine che fosse piena. Il suono si fece più intenso era un ruggito, ma non era di un lupo, sembra di qualche essere non realmente sovrannaturale, decise di correre verso la fonte di quel rumore: erano i due ragazzi dai capelli biondini che erano seduti al tavolo dei sovrannaturali a pranzo. Il primo era Liam, lo riconobbe subito, l'altro era il ragazzo che aveva visto a pranzo seduto a lui vicino. I due si stavano azzuffando mentre erano trasformati, idioti fu il pensiero di Sara, ad un certo punto i due accorgendosi della sua presenza si votarono verso di lei con occhi sbarrati.
Lei si girò e iniziò a correre per il bosco, fece brillare i suoi occhi viola per evitare potenziali ostacoli come i rami e le radici. I due ragazzi che la rincorrevano  erano ancora trasformati e i loro occhi color dell'oro la scrutavano insieme alla foresta. Sara tornò con i suoi occhi marroni e si girò verso i due ragazzi
-siete un po' lentini ragazzi
I due si guardarono, erano colpiti dalle parole della giovane, che non era spaventata da loro anzi sembrava prendersene beffa.
-Sara, non ti faremo del male
Disse Liam con un tono dolce e rassicurante portando le mani davanti al petto
- io sono Theo piacere
Disse il secondo ragazzo
-molto piacere Theo, io sono Sara e sono una compagna di classe di Liam
Disse Sara lentamente poi aggiunse con tono più deciso
-che cosa siete?
Fu Theo a rispondere
-lui è un licantropo mentre io una chimera
La seconda parte della frase colpì Sara ecco perché aveva quell'odore strano: non era completamente sovrannaturale
-ok, io devo andare a casa... I miei genitori saranno preoccupati
Liam fece per parlare ma le parole gli morirono in bocca. Sara si girò su se stessa e poi ripartì correndo verso casa.
Quando arrivò salutò i genitori già arrivati ed andò a farsi una doccia rinfrescante sia per pulirsi dal sudore che per elaborare le informazioni ottenute quella giornata.
Cenarono tutti e tre insieme parlando del più e del meno, della scuola e del lavoro, la madre le ripeteva di far attenzione con la moto, Sara sorrise dolcemente e le disse che non si sarebbe dovuta preoccupare così tanto e che poi, ormai, glielo aveva detto 30 milioni di volte.
Sara andò a dormire presto poiché era stanchissima: pensava a come era iniziata la giornata, come qualsiasi normale adolescente, ma poi era finita con il mondo sovrannaturale. Ecco cosa la colpì: come le persone e il mondo cambino faccia in così poco tempo, nemmeno ventiquattrore. Sorrise leggermente a questi pensieri mentre si stendeva sul letto. Si stava addormentando quando sentì un strano rumore provenire dalla finestra.
Un ragazzo dai capelli scuri e dalla mascella un po' storta apparve dall'altro lato del vetro. Sara prese uno dei coltelli che suo padre le aveva regalato e vhe aveva nascosto tra la testiera del letto e il materasso.
Si avvicinò lentamente alla finestra, il ragazzo stava per entrare, Sara si preparò, il ragazzo entrò all'interno della camera. Mentre Sara con un balzo ben assestato e repentino gli arrivo alle spalle e gli mise la lama del pugnale alla gola.
Il corpo del ragazzo si irrigidì e Sara sentì il suo odore: era quello di un licantropo e per questo alzò gli occhi al cielo. Con tono deciso disse:
-basta! Non ne posso più di voi licantropi scapestrati! Visto che sei entrato vedi di non far rumoredato che ci sono i miei e se ti sentono come posso spiegare la presenza di un ragazzo in camera mia?! Ma, sopratutto, prima di agire pensi alle conseguenze o compi azioni  a caso?
Il ragazzo rimase interdetto dalle parole della giovane, che non annunciava di voler mollare la presa del pugnale a pochi millimetri dai suo vollo
-aspetta hai detto licantropo allora hai sentito il mio odore e lo sei pure tu, sei un omega? Comunque piacere io sono Scott, Scott McCall
Disse sussurando
-bene, allora hai un po' di buone maniere. Che ci fai in camera mia?
-Liam e Theo mi hanno raccontato cosa è successo oggi pomeriggio
-allora?
-volevo sapere perché non ti sei messa ad urlare e a scappare, ma credo di aver capito
-mi dici la tua teoria?
-solo se mi lasci
-sei coraggioso Scott, questo te lo concedo, fai delle pretese anche se sei con le spalle al muro ti fa onore. Un vero e proprio atteggiamento da alpha
Scott sbarrò gli occhi e Sara se ne accorse
-che c'è ho indovinato? Sei l'alpha?
-si sono l'alpha
-sei anche un vero alpha? Colui che ha avuto in dono gli occhi scarlatti senza mai uccidere qualcuno? Ho sentito che uno dei pochissimi vive in questa cittadina
-si
Sara lo lasciò e rispose l'arma da dove l'aveva presa, mentre Scott la osservava molto attentamente
-perché sei venuto Scott?
-voglio sapere chi tu sia
Sara si sorprese per la prontezza della risposta, prima era riuscita a cambiare il discorso ma ora non lo avrebbe fatto
-prima fammi vedere gli occhi
Scott glielo mostó, occhi rossi di un ragazzo con le mani pulite dal sangue gli riconobbe all'istante
- grazie, io sono Sara Dixon Gray, come ti avrà già detto Liam, e sono un licantropo
-perché sai usare i coltelli anche se sei un licantropo?
-questa è una domanda a cui non posso rispondere subito
-perché?
-fa parte del mio passato che a te non deve interessare e poi nemmeno ti conosco!
-hai ragione. Sei qui perchè stai cercando un branco? I tuoi sanno cosa sei?
-no e no. I miei si sono trasferito qui per lavoro e io con loro
- va bene, allora io me ne vado dato che è tardi
E così dicendo Scott si stava avvicinando alla porta
-hey caro dove stai andando? Sei entrato dalla finestra e esci dalla finestra hai capito? Altrimenti la prossima volta bussi dalla porta così potrai entrare e uscire da quella. Mi arraccomando non far rumore. Buona notte
Scott se ne andò e Sara si risdraio sul letto e si addormentò poco dopo.

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