Capitolo 48

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-sarai purificata
Disse Archie guardando la ragazza dai capelli castani dalla soglia della porta con le sue profonde iridi  
-ok
Gli rispose con tranquillità, mentre la ragazza si alzava dal letto
-se fossi in te non sarei così tranquilla
Disse il rosso divertito e incuriosito dalla tranquillità della castana
-ho fatto cose peggiori nella mia vita che essere purificata da un demone e dal suo mezzo-demone
Rispose la ragazza
-dillo un'altra volta e sei morta
La minacciò il rosso, la ragazza ghignò e con saccenza rispose
-credi di spaventarmi!?? Poi non sto forse dicendo la verità?
Poi tinse un sorriso sulle sue labbra e continuò
-mi dispiace, ma non pensavo che fossi così narcisista
Il ragazzo scattò in avanti e la prese per la gola alzandola da terra e guardandola negli occhi mentre iniziava a boccheggiare e  portava le mani sul suo polso
-non dirlo mai più, perché non te la caverai con una semplice minaccia, come in questo momento
Sara sorrise e mentre gli conficcava le unghie nella pelle pallida del poso del ragazzo, al fine di non contrattaccare, guardò le sue mani e vide che il sangue iniziò a fuoriuscire dai piccoli tagli a mezza luna. Il rosso piegò il gomito e la lanciò così forte, che sbattè la schiena sul muro ed bochegguò leggermente in cerca di aria e alzando il capo sorrise in direzione del rosso.
-credi di spaventarmi?
Chiese lei con saccenza
-no, credo solo che tu voglia perdere tempo, perché sai cos'è la purificazione, o sbaglio?
I due ragazzi si voltarono verso la porta ed incontrarono gli occhi neri di Simon appoggiato allo stipide della porta, poi osservando la scena diresse il suo sguardo nella direzione del rosso
-ti sta prendendo in giro e non te ne sei nemmeno accorto, sei un tipo poco sveglio, eh Archie?
Archie chiuse le mani in due pugni talmente stretti che le nocche si tinsero di bianco
-tuuuu...
Disse con rabbia in direzione della ragazza e inizianso a muoversi verso di lei con rabbia e le iridi nere, la afferrò dal collo, Sara non poteva diffendersi, non poteva mostrare che  aveva delle doti sovrannaturali, che la pietra di luna aveva bloccato solo la parte lupo di lei e non quella  kitsune. Strinse il labbro tra i denti lasciando che il gusto del sangue le riempisse la bocca. Poi alzò le mani per proteggersi, per combattere come un umano, come faceva suo padre e come le aveva insegnato a fare con la pietra che ora aveva ai polsi. E, mentre la presa del rosso si stringeva su sui collo, decise di colpirlo allo sterno, con un calcio e percepì il ragazzo allentare la prese quel che bastava per lasciarla scappare, si divincolò e mise una distanza di due metri. Sentì il rosso urlare, le sue grida perforano la camera, non lasciando che le avrete le bloccassero continuavano a favorire una loro promulgazione. Archie si prese la testa tra le mani ed afferrò i capelli rossi e tirò il cuoio cappelluto tanto che delle ciocche caddero a terra. Un espressione di dlore contorse i lineamenti del ragazzo e cadde a terra, sui ginocchi, urlando e screpitando in cerca di placare il suo dolore, la castana non si mosse, voltò semplicemente il suo sguardo in direzione di Simon e lo vide sorridere davanti a quella scena, mentre fissava il rosso contorcersi al suolo chiedendo pietà
-ti avevi detto di non toccarla
Disse semplicemente, senza spostarsi di un millimetro dalla posizione in cui si trovava fin da quando era areivato: poggiato mollemente allo stipide della porta. Quella posizione metteva in risalto i lineamenti del volto dato che i capelli corvini sembravano attratti dal muro su cui poggiava la tempia e la scapola destra
-mmm....mmmii....dddiss...dispi....ace
Disse il ragazzo a terra, che ricevette la fredda risposta del demone
-non si ripeterà mai più una cosa del genere... altrimenti porrò fine alle tue sofferenze
Il ragazzo annuì e smise di contorcesi dal dolore e si rannichiò in posizione fetale sul pavimento
-vattene da qui, devo parlarle prima di andare
Il rosso strinse i pugni, lentamente si puntellò sulle mani e sulle ginocchia ed uscì lentamente sotto l'occhio vigile del demone; che chiese la porta alle sue spalle prima di entrare nella stanza.

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