Parte senza titolo 33

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La Sembianza persuade la follia, per quello che si chiama Folla.
Siam simili agli dei del mito è per quello che siamo una storia.

Il cantastorie racconta... e il serpente suona...
Librandosi ride ed emoziona...

La folla si identifica, con il narratore... e cosi nasce la prosa.

Ci sono i Sognatori, che vivendo della realtà, vivono la follia del racconto e non cambiano parere sul narratore.
E poi ci sono gli Illusi, che si lasciano sostituire dal narratore, nella follia della perdita di se, per un illusoria empatia nata dalla sollecitazione volontaria e preventiva di un cantastorie, perdendosi in un collettivismo senza arbitrio ma che nutre il parassita, un bambino mai svezzato.

Ecco il dramma di chi vive "se gli altri"... la follia estroversa. Quello che non deve mai essere un'attore. L'attore deve sempre avere una connessione con la realtà, cosi come il regista o lo sceneggiatore (il quale appunto dovrebbe rendere realizzabile l'opera)





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