Parte senza titolo 56

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La morte è l'identificativo, è l'omega, è il confine che sussiste fra l'esistente e il non esistente, è la prova dopo la quale si rinasce.

Chiunque imiti la morte non esiste più. Quindi se la morte è un entità, è l'entità in quanto non può essere imitata. L'essere lei equivarrebbe a non esistere. Cosi la Realtà si compone di Essere e Vanità.

La morte è il velo.

Imitare l'identità quindi equivale a morire, infatti l'identificativo è unico, chi vuole imitare per essere e cosi far decadere l'identità altrui, non sta tramutando l'altro nella vanità ma lo sta rafforzando. Ma è normale che l'empio si perda nello specchio. Come per Aracne, che si prodigava di un'immagine rubata, decade nella prova della Realtà e vuole morire. Ma viene salvata da Atena, la quale le dona la sua vera identità.

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