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Minho quella sera sarebbe stato fuori quindi Jisung avrebbe avuto la camera tutta per sé. Da solo sarebbe stata una noia quindi perché non invitare dei suoi amici di corso per bere qualcosa e infastidire - allo stesso tempo - il maggiore?

Prima di attuare il suo nuovo piano decise di uscire ad acquistare ciò che gli serviva. Infilò una tuta, le scarpe e con il portafoglio in mano lasciò il campus diretto al minimarket lì vicino.

Entrò e si diresse a passo spedito verso il reparto alcolici, prese due bottiglie di vodka alla pesca e prese qualche snack.

Si avviò alla cassa posando il tutto sul rullo, prese la busta e la aprì aspettando che il cassiere passasse ciò che aveva comprato.

"Non posso vendere alcolici ai minorenni." Fece annoiato, guardando il castano.

"Ho ventidue anni."

L'altro lo guardò da capo a piedi, "hai la carta d'identità?"

"Certo che ce l'ho!" Aprì il portafogli pronto a sbattere in faccia al tipo la sua maggiore età ma del documento non c'era nemmeno l'ombra.

"Dove l'ho messa?" Sbuffò guardando in tutte le taschine.

"Dunque?"

"L'ho dimenticata. Puoi chiudere un occhio per questa volta?"

"Mi spiace, non vendo alcolici ai minorenni."

"Ti ho detto che ho ventidue anni, idiota."

"Non posso vendere alcolici ai min-"

"Ho capito e io ti sto ripetendo di essere maggiorenne. Vado all'università qui vicino, ho solo scordato il documento al dormitorio. Puoi darmi quelle bottiglie?"

"Non vend-"

"OKAY" Lo interruppe bruscamente, massaggiandosi le tempie. "Non importa, prendo solo gli snack."

Il ragazzo sorrise annoiato, passando ciò che il minore aveva preso. Quando uscì da quel posto lanciò ogni maledizione possibile a quel coglione del cassiere.

Non poteva averlo scambiato per uno di quei tredicenni delle medie. Insomma, lui era un uomo adulto e si vedeva.

Era quasi giunto all'università quando venne richiamato da una voce alle sue spalle. Si girò notando un ragazzo correre nella sua direzione.

"Scusa ma non ho potuto fare a meno di origliare la tua conversazione con il tipo al minimarket. È un coglione che non ha voglia di fare nulla se non di rompere alla gente e ai bei ragazzi come te. Comunque, ti ho preso ciò che ti serviva." Gli sorrise passandogli la busta.

Jisung rimase in silenzio. Da quando si era fermato di fronte a lui quel bel ragazzo aveva ignorato ogni sua parola, troppo impegnato a osservare il suo bel viso e le sue braccia muscolose risaltate dalla maglietta.

Ciò che però catturò a pieno la sua attenzione furono le labbra piene. Così rosee e gonfie, gli facevano venire voglia di assaggiarle.

"Dolcezza, sei qui con me?"

Scosse la testa. "Oh sì, scusami. Non dovevi disturbarti comunque, mi sarei fatto andare bene solo gli snack." Gli sorrise prendendo la busta.

"Figurati, per così poco. Comunque, ce l'ha un nome questo bel ragazzo?"

"Han Jisung, tu sei?"

"Un bel nome per un ragazzo altrettanto bello," gli fece un occhiolino. "Io sono Yoon Keeho."

"Beh, Keeho. Dato che hai salvato il mio festino ti andrebbe di aggiungerti?"

"Con molto piacere dolcezza," ammiccò.

i hate you ~ minsung ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora