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Minho stava camminando per i corridoi alla ricerca del minore. Aveva bisogno di parlargli per mettere in chiaro la situazione e risolvere. Erano troppe ore che lo evitava e il bisogno di stringerlo a sé e baciarlo fino a lasciarlo senza fiato era in continua crescita.

Si sentiva responsabile di ciò che era successo il giorno prima e voleva scusarsi con il minore per non averlo protetto a dovere.

Quando svoltò per imboccare il corridoio che portava alla sua aula si scontrò con un ragazzo che cadde a terra.

"Scusami non ti avevo visto," si affrettò a dire mentre allungava la mano per aiutarlo.

L'altro alzò lo sguardo e sorrise al maggiore, "non preoccuparti hyung," afferrò la mano per aiutarsi ad alzarsi.

"Hyunsuk.."

"Esatto sono io," sorrise allegramente.

"Ti sei fatto male?"

"No tranquillo, è stata una piccola botta. Tu piuttosto, come stai?"

"Bene," rispose semplicemente.

"Sicuro? Ho saputo che hai litigato con Jisung. Se ne vuoi parlare sono qui," si fece più vicino.

Minho indietreggiò guardandolo con un sopracciglio alzato, "come fai a saperlo?"

"Keeho mi ha raccontato che Jisung ha cercato di toccarlo contro la sua volontà e mi sono preoccupato per te. Non voglio che faccia lo stesso a te," miagolò attaccandosi al suo braccio.

"Lui ha detto cosa!?" Lo guardò di traverso.

"Mi hai sentito bene. Tu stai bene vero? Non ti ha mai toccato contro la tua volontà no?"

"Quel figlio di puttana," ringhiò liberandosi dalla presa del suo ex.

"Ti avevo detto che non era il ragazzo adatto a te. E lo pensano anche gli altri."

"Mi stavo riferendo a Keeho- aspetta, in che senso anche gli altri?"

Il più basso tolse il telefono dalla tasca dei jeans per aprirlo sulla pagina ufficiale dell'istituto mostrando a Minho l'articolo.

Il maggiore sentì il sangue ribollirgli nelle vene. Quel pezzo di merda si era presentato come vittima facendo passare Jisung per il carnefice di ciò che era accaduto.

Il minore non doveva assolutamente leggerlo.

"In che ospedale si trova quel bastardo?" Ringhiò passandogli il telefono.

"Mi dispiace ma ora devo andare. Ci vediamo hyung," e senza dargli tempo di dire qualcosa se ne andò.

"Minho!" Una voce alle sue spalle lo richiamò, si girò e notò Changbin e Seungmin correre nella sua direzione.

Viste le loro espressioni dovevano aver letto anche loro quel falso articolo sul minore.

"Jisung dov'è? Non deve assolutamente leggere nulla di ciò che quel bastardo ha fatto scrivere," un Seungmin arrabbiato e preoccupato si avvicinò a lui.

"Credo sia in aula. Ero venuto a cercalo ma mi sono imbattuto in Hyunsuk che mi ha mostrato quel coso."

"Dobbiamo trovarlo prima che prenda tra le mani il suo telefono."

"Può stare con te e Hyunjin poi? Ho una questione urgente da risolvere."

"Non fare casini."

"Non preoccuparti, andrò io con lui. Sai, giusto per tenerlo d'occhio," sorrise Changbin avendo le stesse intenzioni del maggiore.

Seungmin annuì e tutti e tre si incamminarono verso l'aula del minore, aspettando che uscisse.

Una decina di minuti dopo Jisung lasciò l'aula imbattendosi nel suo ragazzo e nei suoi migliori amici.

i hate you ~ minsung ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora