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Changbin e Jisung avevano fatto il loro ingresso nella grande villa e con i drink tra le mani avevano raggiunto Chan e i suoi amici per poter passare la serata insieme.

Inutile dire che il suo sguardo era subito stato catturato dalla bellezza disarmante di Lee Felix, il ragazzo dai capelli argentei. Era vestito in maniera così elegantemente sexy che era impossibile distogliere lo sguardo una volta che lo si aveva posato sulla sua figura.

La camicia semitrasparente lasciava intravedere gran parte del petto leggermente muscoloso, mentre le gambe snelle erano fasciate dagli stretti pantaloni neri in pelle. La vita stretta era, invece, abbracciata da un corsetto bordeaux. 

I brillantini che decoravano il suo viso lo facevano sembrare un personaggio uscito da un qualche racconto fantasy, risaltando le lentiggini e rendendolo splendente. Nel vero senso della parola.

Si risvegliò dai suoi pensieri solo quando lo vide sorridergli e indicargli il posto vuoto accanto al suo. Senza pensarci due volte si andò a sedere lì, sotto lo sguardo divertito di Jisung.

"Ciao." Lo salutò quasi timidamente, changbin.

"Hey," gli sorrise l'altro facendogli una radiografia completa. Era la prima volta che lo vedeva vestito così e doveva ammettere che quella camicia trasparente gli donava particolarmente.

"Uhm, stai molto bene vestito così." Gli sorrise.

"Grazie, anche tu. Il look ti dà molto l'aria di un CEO che se la fa con il segretario." Sogghignò.

"Non so se prenderlo come un insulto o come un complimento." Rise, bevendo il suo drink tutto di un fiato.

Sentiva di essere troppo robotico nelle risposte e di apparire come impacciato e timido. Non era da lui quando si trattava di flirtare. Aveva bisogno di più alcol per riuscire nella sua missione.

"Io lo prenderei come un complimento. Insomma, se fossi un segretario e ti avessi come capo un pensierino me lo farei. Anche due," rispose sinceramente.

"Lee Felix che mi fa un complimento, questo giorno lo devo segnare sul calendario!"

"Sono al quarto drink e inizio a essere più spigliato quindi non farti strane idee. Ti trovo ancora noioso ma se sento di dover fare un complimento lo faccio senza problemi."

"Scusa, scusa." Rise. "Allora ti ringrazio per il complimento, dolcezza."

"Oddio." Roteò gli occhi sbuffando. "Anche tu con questa fissa dei soprannomi mielosi? Ti prego, no. Se devi darmene uno voglio che mi faccia rabbrividire ogni volta che lo pronunci. Su, puoi fare di meglio."

Changbin si lasciò andare a una grossa risata, non era mai capitato che avesse una conversazione del genere con il minore. Probabilmente doveva solo ringraziare l'alcol che gli faceva dimenticare quanto lo infastidisse la sua presenza e lo rendeva più espansivo.

"Ci penserò. Intanto vado a prendermi altro da bere, tu vuoi qualcosa?"

"Prendimi un Manhattan."

"Agli ordini!" Rise alzandosi, diretto al grande tavolo degli alcolici. Diede al ragazzo che si occupava dei drink i loro ordini e nell'attesa si bevve uno shottino di vodka.

Quando furono pronti sorrise ringraziando il ragazzo e tornò ai divanetti porgendo il bicchiere al grigio.

"Grazie, papino~." Rise bevendo un lungo sorso del contenuto rossastro.

Changbin scoppiò nuovamente a ridere. "Farò pena io in fatto di soprannomi ma anche tu non scherzi!"

"Yah, sempre meglio di dolcezza!" Gli puntò il dito al petto.

i hate you ~ minsung ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora