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Erano passati alcuni giorni dal loro bacio e Jisung non faceva altro che pensarci. Benché avesse evitato ogni minimo contatto con il maggiore - uscendo con Keeho - non era riuscito nel suo intento: distrarsi.

Più volte in quei giorni si era trovato a risvegliarsi nel cuore della notte perché quel ricordo si faceva spazio nella sua mente.

Le mani del maggiore strette sulla sua vita, il suo sguardo profondo e le labbra.
Quelle fottute labbra a cui non poteva fare a meno di pensare, chiedendosi che gusto avrebbero avuto di giorno in giorno.

Voleva riassaporarle ma allo stesso tempo sapeva quanto fosse un pensiero sbagliato. Lo odiava e questo sarebbe dovuto essere l'unico sentimento da provare nei confronti del rosso.

Era giusto così, no?

Si odiavano e avevano commesso uno sbaglio.

E allora perché aveva quel ardente desiderio di commettere lo stesso errore?

Stanco dei suoi stessi pensieri decise bene di chiedere ai suoi amici di fare un salto al centro commerciale per fare un giro e passare del tempo insieme.

Chiamò Seungmin e ricevette una risposta negativa: doveva studiare con un suo compagno di corso.

Provò con Hyunjin e anche qui ottenne una risposta negativa: doveva studiare.

La sua ultima speranza era Changbin ma anche da lui ottenne un bel no: doveva lavorare a una canzone.

"Fanculo!" Sbuffò lanciando il telefono sul letto, sotto lo sguardo divertito del maggiore.

"Qualcosa non va?"

"Non sono affari tuoi." Rispose freddo aprendo l'armadio.

"Per una volta che sono gentile potresti esserlo anche tu!"

L'altro lo ignorò. Si tolse la felpa rimanendo a petto nudo e fissò l'armadio indeciso su cosa mettere.

Stava scrutando ogni capo scuro che possedeva, quando sentì due grandi mani poggiarsi sui suoi fianchi e un respiro caldo sul collo.

"Visto che mi sento particolarmente gentile oggi ho pensato di farti compagnia. Che ne dici?" Strinse la presa sussurrando il tutto al suo orecchio per poi morderne il lobo.

Il minore rimase immobile sentendo mille brividi scorrergli lungo la schiena. Voleva reagire allontanandolo per poi dedicargli una risposta sarcastica ma la sua mente era momentaneamente fuori uso. Non riusciva a muovere un muscolo e le parole sembravano essersi perse nella sua gola.

Il maggiore sorrise sghembo, strinse maggiormente la presa e gli lasciò dei piccoli baci sul collo. Lo sentì sospirare e inclinare il viso di lato, come a volergli lasciare campo libero.

Minho ridacchiò allontanandosi, facendolo ritornare sul pianeta terra. Quest'ultimo afferrò in fretta e furia una felpa nera per poi chiudersi in bagno urlandogli di aspettarlo all'ingresso.

Quando sentì la porta della stanza chiudersi lasciò andare un sospiro di sollievo.

Si guardò allo specchio e notò le guance rosse. Era arrossito alle attenzioni del maggiore, gli erano piaciute e non poteva negarlo. Le sue gote parlavano da sole.

"Dio se ti odio Lee Minho!" Urlò per la frustrazione sbattendo una mano sul lavandino.

Si lavò il viso nella speranza di tornare al suo solito colorito. Si infilò la felpa e uscì dal bagno per mettersi le scarpe.

"Iniziavo a pensare fossi caduto nel water." Rise il rosso.

Sobbalzò per lo spavento portandosi istintivamente una mano sul cuore. "Che cazzo! Tu non eri uscito!?"

i hate you ~ minsung ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora