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Dopo essere tornato in stanza aveva chiamato Seungmin che si era subito preoccupato di raggiungerlo e consolarlo. Odiava vedere il suo migliore amico in quelle condizioni e odiava ancora di più Keeho che sembrava cercare in ogni modo di separare i due.

Si era sfogato, aveva avuto l'abbraccio magico del suo migliore amico e aveva cercato di calmarsi e far chiarezza sulle emozioni che provava in quel momento.

Non era mai stato così per un ragazzo e mai in vita sua avrebbe pensato di sentirsi così per Lee Minho. Il ragazzo che aveva sempre ammesso di odiare ma che ora stava iniziando a provocare in lui diverse emozioni. Emozioni che non provava da tempo.

Quando Seungmin se ne andò cercò di distrarsi in ogni modo ma il pensiero fisso del maggiore che se ne andava con quel ragazzo non lasciava la sua testa nemmeno per sbaglio.

Era come un loop infinito nel quale - dopo qualche ora - aveva iniziato a immaginare il maggiore fare chissà cosa con quel ragazzo.

Immaginava un Minho dolce che lui ancora non aveva avuto il piacere di conoscere.

E faceva male.

Dannatamente male.

La sera era calata da un pezzo, Jisung piangeva da ore e di Minho ancora nessuna traccia.

Più passavano le ore più Jisung si sentiva male e voleva solo sparire per smettere di provare quella straziante sensazione che gli opprimeva il petto e gli impediva di respirare regolarmente.

Stava facendo i conti con le sue stesse emozioni, con i suoi pensieri e con i suoi sentimenti e stava iniziando a capire cosa provavano quelle persone che venivano tradite o abbandonate dalla loro dolce metà.

Stava cercando di pensare ad altro, di evitare di pensare che il maggiore fosse con il suo ex ragazzo, con il quale aveva avuto una bellissima relazione e che per lui significava il mondo.

Si sentiva male a pensare al tipo di rapporto che avevano loro e a quello che aveva avuto con Hyunsuk.

Non sapeva molto ma da come aveva reagito a quel piccolo scherzo della fotografia e da ciò che Felix gli aveva brevemente raccontato aveva capito che era stata una relazione seria e che per lui quel ragazzo era molto importante e significava molto.

Odiava sentirsi in quel modo ma stare ore al buio della stanza a piangere lo aveva portato a farsi complessi di ogni tipo; paranoie e pensieri negativi.

Solo dopo l'orario di cena Minho fece ritorno. Jisung era in piedi in mezzo alla stanza con gli occhi gonfi e rossi e un'espressione indecifrabile dipinta sul viso.

"Dove cazzo sei stato?" Chiese cercando di risultare arrabbiato ma la sua voce suonò più come stanca e spezzata.

Il maggiore sbuffò. "Mi sembra tu abbia visto con chi sono andato stamattina."

"E me lo dici con questa tranquillità?" Incrociò le braccia al petto.

"Come dovrei dirtelo scusa? Con un balletto o un cartellone?"

"Sei serio?"

"No guarda, stavo scherzando." Sbuffò avvicinandosi al letto.

"Minho, hai una minima idea della situazione in cui siamo?" Alzò il tono di voce.

"Jisung sono già abbastanza nervoso e stanco. Puoi smetterla di parlare e metterti a letto?"

Il maggiore provò a mettersi nel letto ma Jisung si mise davanti a lui bloccando i suoi movimenti.

Sentiva la rabbia crescere e lacrime minacciare di lasciare i suoi occhi.

"Tu sei nervoso e stanco? Io cosa dovrei dire scusami?!"

i hate you ~ minsung ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora