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Jisung era seduto al tavolo della caffetteria con i suoi tre amici, avevano deciso di passare il pomeriggio libero insieme per fare due chiacchiere e aggiornarsi sul programma di studi.

"Ci credete che è passata una settimana dalla mia discussione con Minho?" Espose in un momento di silenzio.

"Serio?" Chiese sorpreso Changbin.

"Sì e onestamente trovo il suo comportamento alquanto insolito. Se ne sta sul suo letto osservandomi con un sorrisetto inquietante." Continuò, bevendo il suo frullato.

"Le opzioni sono due: sta pianificando come ucciderti o semplicemente ha deciso di non fare più cazzate."

"Sarebbe una mossa intelligente." Osservò Seungmin.

"Minho che si arrende? Impossibile." Rise.

"Perché ne sei così convinto?" Continuò il moretto.

"È semplice. Se ha un obiettivo non si arrende fino a che non lo ha portato a termine. Lo so perché anche io sono così."

"Concordo con, Ji. Anche nelle partite si comporta così. Se ha in mente di vincere lui vincerà, a costo di andare contro il regolamento." Spiegò Hyunjin.

"Mh, capisco."

"Però così è una noia. Non poter litigare e vedere come si incazza," si morse il labbro.

"E quel sorrisetto?" Rise Hyunjin.

"Non dirmi che ti piace quando è incazzato." Lo guardò perplesso Seungmin.

"Non ho mai detto che mi piace..."

"Ma?"

"Ammetto di trovarlo attraente mentre mi urla contro."

"Cosa-"

"Cosa posso dirti, Minnie. È dannatamente attraente quando si incazza e mi prende per il collo."

"Mi stai facendo paura."

"E così il nostro Jisung nasconde dei kink," sorrise maliziosamente Changbin.

"Se dite una parola di quel che vi ho detto giuro che vi vengo a cercare e vi ammazzo nel sonno." Li minacciò.

"Non ha nemmeno smentito-" il moro non sapeva più come reagire.

"Andiamo, Seungmin. Come se tu non ne avessi."

Il più alto rise. "Ne ha eccom- aia!"

"Così impari a chiudere la bocca!" Lo guardò male.

"Peccato," fece il broncio. "Ero curioso di sapere cosa nascondesse il mio migliore amico." Rise.

"Eddai amore, non c'è nulla di male." Gli baciò la guancia.

"Se ne devo parlare con loro non sarà mai in tua presenza." Sentì le guance farsi calde.

"Ma- sono io che ti aiuto a realizzare le tue fantasie!"

"HWANG HYUNJIN!" Urlò tirandogli un coppino, "vedi di smetterla o resti a secco per il resto del semestre." Lo minacciò per poi alzarsi e allontanarsi con le guance in fiamme.

"Minnie, aspetta!" Hyunjin lo seguì lasciandosi alle spalle i due amici intenti a ridere.

"Sono incredibili." Rise Bin.

"Già," annuì finendo la sua bevanda. "Tu che mi dici? Come va con Felix?"

"Ho ascoltato il tuo consiglio e lo sto ignorando ma non sembra gli interessi."

"Che intendi? Non è venuto a cercarti?"

"No. Dal nostro incontro notturno non mi sono mai fatto vedere e lui non è mai venuto. Sembra gli piaccia che mi sia allontanato."

"È ancora presto, dagli tempo un'altra settimana e verrà da te strisciando per riavere le tue attenzioni."

"Esagerato." Roteò gli occhi, alzandosi.

"Dove vai?"

"Torno in stanza, devo leggere un libro per domani e sono solo a metà."

"Aspettami, facciamo la strada insieme." Gli sorrise.

I due uscirono insieme dalla caffetteria continuando il discorso Felix, raggiungendo poi il loro piano. Si salutarono e Jisung fece ritorno nella sua stanza.

Quando entrò fu felice di non trovarci il narcisista con il suo sguardo inquietante. Si tolse le scarpe e si buttò sul morbido letto immergendosi nei suoi pensieri.

Ripensò a ciò che aveva detto agli amici e si morse il labbro. Non sapeva nemmeno lui il motivo di quel suo kink - se così poteva definirsi - ma non poteva evitare di trovare Minho attraente quando era incazzato.

A quel pensiero si mise seduto, si guardò intorno e sorrise una volta individuato il suo obiettivo. Si alzò e si avvicinò ai cassetti dell'altro per curiosare. Non voleva prendersi un altro cazzotto ma voleva essere sgridato dal maggiore.

Nemmeno il tempo di dare una rapida occhiata che Minho entrò nella stanza, cogliendo il castano con le mani nel sacco.

"Che cazzo stai facendo?" Si avvicinò ma Jisung fu più veloce e tolse una foto per poi scappare vicino al suo letto.

"Uhh, cosa abbiamo qui? Un tenero Minho che tiene tra le mani il coniglietto di peluche vinto per il suo fidanzatino," rise.

"Dammi quella foto." Il suo tono era pacato. 

"No." Rise saltando sul letto.

"Jisung, dammi quella foto." Si avvicinò al letto.

"Mhh, che c'è scritto qui?" Con un salto scese dal letto e girò la foto.

Minho fu più veloce. Gli tolse la foto posandola sul letto e lo schiacciò contro il muro, "quante volte devo dirti non frugare nella mia roba?" Lo guardò seriamente.

"Puoi dirmelo all'infinito. Mi entra in un orecchio e mi esce dall'altro," un sorrisetto si formò sulle sue labbra.

"Stai lontano da quel cassetto o ti faccio male."

Jisung si morse il labbro guardandolo. Si era come incantato alla vista del maggiore che perdeva la pazienza e lo sgridava. Non riusciva a non farsi piacere questo suo lato; era sexy ed eccitante.

"Mi hai sentito?" Strinse una mano attorno al suo collo.

"Forte e chiaro," sorrise maliziosamente avvicinandosi al suo viso. "Ma non ti ascolterò in ogni caso," soffiò sulle sue labbra per poi allontanarsi.

"Tu hai un gran desiderio di morte, Han." Gli diede una rapida occhiata, sistemò la foto e si chiuse in bagno. Jisung aveva riso e si era ributtato nel letto con il telefono tra le mani e le cuffiette nelle orecchie.






A/n

Capitolo di passaggio, non è il massimo ma spero vi sia piaciuto lo stesso.

i hate you ~ minsung ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora