Imprimere. È ciò che ho fatto io dal momento in cui la storia con Damiano è finita. Imprimere nella mente ogni ricordo, ogni istante passato con lui, ogni giorno in cui siamo stati legati. Imprimere per ricordare ciò che abbiamo provato l'uno per l'altra fino all'ultimo secondo. Imprimere dentro di me l'amore che io provo ancora e quello che lui ha provato per me. Imprimere tutto ciò che ci siamo concessi, le paure che abbiamo affrontato, gli ostacoli che hanno intralciato il nostro percorso e tutto ciò che ha segnato la nostra storia. Perché imprimere è fondamentale quando non vuoi dimenticare o quando non hai la forza di farlo ed io, adesso, non voglio farlo. Non voglio dimenticare e per questo imprimo. Imprimo così forte che non so per quanto ancora riuscirò a farlo. E non imprimo solo nella mente. Ho impresso sulla pelle ciò che ci ha legato, ho impresso sulla pelle il giorno più importante della nostra storia, anche se lui non lo sa.
Ho scrutato Lucrezia fin quando non ha messo piede in casa e poi l'ho seguita per capire le sue intenzioni, lasciando il mio materiale da lavoro sul tavolo accanto alla piscina. La guardo entrare in camera di Damiano, in fretta e furia, e sbattere la porta alle sue spalle. Lentamente, comincio a salire gli scalini che portano al piano superiore e faccio il possibile per far si che non mi sentano. E quando arrivo fuori la camera di Damiano non ho bisogno nemmeno di avvicinarmi alla porta per sentire cosa si stanno dicendo: Lucrezia urla talmente forte che l'avrei sentita anche dal piano inferiore.
"Ti sto dicendo che ha un tatuaggio, sotto al seno, con la frase che gli hai dedicato quando hai svelato la vostra storia..." la sento dire.
Abbasso lo sguardo e mi ricordo di avere il pezzo di sopra del costume che lascia intravedere il mio tatuaggio, quello che ho deciso di imprimere sulla pelle. Quel tatuaggio che mi ricorda il giorno del concerto a Roma e che recita la prima frase di 'Morirò da re', quella che mi ha dedicato e che ci ha concessi al mondo. E Lucrezia non si è lasciata sfuggire questo dettaglio. E se fino a poco fa Damiano ne era all'oscuro, ora ne è a conoscenza, anche se pare non fidarsi delle parole della sua attuale fidanzata.
"Ma stai scherzando? Becky non ha nessun tatuaggio...".
"Ancora che la chiami Becky? Perché non te la riprendi se ancora usi il suo nomignolo?" chiede arrabbiata Lucrezia.
"La chiamano tutti Becky, perché io dovrei chiamarla Rebecca? E tra l'altro non la chiamo nemmeno perché non ci parliamo. Cosa vuoi più?" le domanda Damiano, forse alzando la voce più di quanto abbia fatto lei fino ad ora.
"Voglio che tu mi creda. Ha un tatuaggio con la frase che le hai dedicato" afferma per l'ennesima volta.
"E cosa vuoi che faccia? Posso mai imporle di cancellarlo? L'ha fatto e non ne ero a conoscenza. Devo obbligarla a fare il laser per farlo sparire?" una domanda dietro l'altra e Lucrezia non proferisce più parola.
Non capisco cosa avrebbe voluto Damiano facesse per questo tatuaggio. Non capisco nemmeno il motivo per cui è corsa a dirglielo. Avrebbe avuto più senso se gli avesse riportato quella mezza discussione che abbiamo avuto, se così la vogliamo chiamare, ma non ha senso dirgli del mio tatuaggio.
Scuoto la testa e mi incammino verso la mia camera. Apro la porto e trovo Victoria in piedi, con un orecchio poggiato al muro, che prova ad ascoltare la conversazione tra Damiano e Lucrezia. Scoppio a ridere e chiudo la porta alle mie spalle.
"Che succede nell'altra stanza?" domanda quando mi siedo sul letto.
"Lucrezia ha detto a Damiano del mio tatuaggio. Praticamente abbiamo sprecato tutti questi mesi in cui gliel'abbiamo tenuto nascosto. Pretendeva che lui facesse qualcosa, ma non capisco cosa" - spiego a Victoria ciò che ho ascoltato - "Tra l'altro è corsa da lui perché in piscina abbiamo avuto un battibecco. Era lì, sulla sdraio, con il telefono tra le mani a fare foto, video, Instagram Stories dicendo di essere qui, alla Måneskin House. Ed io sono stata zitta per un anno intero" - Victoria si siede accanto a me e comincia a smanettare sul cellulare - "Io non potevo raccontare della nostra storia, lei è appena tornata con lui e dice al mondo cosa fa, con chi è e dove si trova...".
"Ferma, ferma!" - mi interrompe Vic - "Guarda qui!" - esclama mostrandomi il cellulare - "Non pubblica nulla, registra i video con la speranza che lui, un giorno, le dica di rivelare la loro storia" mi spiega.
"E tu che ne sai? Tu non eri quella che non sapeva perché lei fosse qui? E se le mette tra gli amici più stretti?" domando per spegnere la mia curiosità.
"Fino a stamattina ero ignara del motivo per cui lei si trovasse qui. Poi ho parlato con Damiano dopo che ha travolto Ethan con l'acqua e mi ha detto che ci stanno riprovando, ma che nessuno sa di questa storia. Mi ha detto che lei vorrebbe parlarne, è lui che non vuole" - ogni parola che Vic pronuncia è una pugnalata al cuore perché non avrei mai voluto sentir parlare di un loro riavvicinamento - "Per questo ti dico delle finte storie che registra. E non le mette tra gli amici più stretti perché ti sto facendo vedere il suo profilo da un account fake che ho creato" conclude il suo discorso ed incontro il suo sguardo. Quegli occhi azzurri che, in questo momento, mi trasmettono tranquillità. Quegli occhi azzurri che per me sono casa e lo saranno sempre. Quegli occhi azzurri che guardano i miei, le mie iridi verdi, ora celate dalle lacrime che cerco di trattenere. Perché non avrei mai voluto sapere di una loro riappacificazione, non avrei mai voluto immaginare Damiano con un'altra e mai mi sarei aspettata avvenisse in così poco tempo.
"Mi ha dimenticata in fretta" sussurro con un filo di voce, un sussurro che solo Vic riesce a captare.
E allora mi afferra i polsi e mi trascina tra le sue braccia. Mi stringe forte e nell'istante in cui poggio la mia testa nell'incavo tra la sua spalla e il suo collo, scoppio a piangere e mi sento liberata da una tensione. Una tensione che stavo accumulando dal momento esatto in cui ho messo piede in questa casa e ho trovato Lucrezia qui. Una tensione che adesso sento scorrere lungo il mio corpo e andare via, come se, essere messa a conoscenza della realtà dei fatti, mi servisse a provare a dimenticare e a cancellare tutto ciò che ho impresso nella mia mente. E allora imprimo in me nuovi istanti. Imprimo nella mia mente gli occhi azzurri di Victoria, quegli occhi che non smetteranno mai di guardare i miei. Imprimo nella mia mente questo lungo abbraccio che mi sta dando. Imprimo nella mia mente le sue parole, quelle che mi hanno messa davanti ad una realtà che non so se mai riuscirò ad accettare. Imprimo nella mia mente tutto ciò che di nuovo c'è intorno a me. Poi mi allontano da Victoria e abbasso lo sguardo sul mio tatuaggio.
"Tu, rimarrai sempre qui, impresso sulla mia pelle, ma dalla mia mente e dal mio cuore, prima o poi, dovrai andare via" sospiro e passo una mano sul tatuaggio, mentre Vic mi ascolta e fissa l'esatto punto che sto fissando anche io.
Ed è proprio vero, questo tatuaggio sarà l'unica cosa che mi legherà a Damiano. L'unica cosa che resterà impressa. L'unica cosa che mi ricorderà di noi. Perché noi non esistiamo più, ma sulla mia pelle ci siamo ancora. E allora imprimere è servito a qualcosa e imprimere mi servirà per mettere fine alla mia sofferenza e al mio dolore. Perché solo imprimendo posso creare nuovi ricordi, provare nuove emozioni. E, solo, imprimendo potrò mettere un punto a tutto ciò che siamo stati, nonostante il 'E allora prendi la mia mano bella señorita' resterà impresso per sempre sulla mia pelle.
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L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano David
FanfictionIl sequel di 'E prometti domani a tutti parlerai di me' Se vi va dategli una chance #1 in Damiano #1 in Eurovision #1 in Ventanni