Nascondere

376 25 8
                                    

Nascondere. Nascondere è completamente diverso da mentire. Perché mentire significa negare un qualcosa che è accaduto, nascondere significa tenere la bocca cucita, non mostrare a chi potrebbe dar vita ad un caos non indifferente se dovesse venire a conoscenza di quella cosa. Mentire non è un verbo che mi appartiene, ma nascondere, a volte, è una delle cose che so fare meglio. So nascondere le mie emozioni quando non voglio che qualcuno si preoccupi per me. So nascondere i miei sentimenti e negli ultimi mesi lo sto facendo davvero bene. So nascondere ciò che è accaduto poco fa in quel soggiorno per evitare di mettere nei guai Damiano con Lucrezia, anche se non dovrebbe essere un problema mio. Ho nascosto in modo assurdo il mio dolore, la mia sofferenza, quando ho attraversato i miei mesi bui. Ma così come sono brava a nascondere, so anche che spesso mi sono state nascoste le cose, a volte per proteggermi, altre per rendermi felice, così come accaduto a quell'ultima tappa a Roma, in cui Damiano ha reso pubblica la nostra storia. A volte, mi sono anche nascosta per evitare di dover parlare, di dover dare spiegazioni. Mi sono chiusa in me stessa e rannicchiata nel mio mondo, proprio come adesso mi sono rannicchiata, seduta, sulle scale che portano al piano superiore della Måneskin House. E mi sono nascosta per evitare di farmi vedere o sentire. Perché se fino ad ora ci siamo divertiti, abbiamo giocato e Damiano ed io ci siamo baciati, adesso, è arrivato il momento di tenermi all'oscuroSono salita di sopra per andare a dormire, prima di dover affrontare le ennesime giornate al seguito dei Måneskin, ma sono rimasta ferma sulle scale non appena ho sentito Damiano chiamare a rapporto il resto della band e Marta. E in quel preciso istante mi sono immobilizzata perché ho bisogno di sapere cosa ha da dirgli. Non so se riguarda il bacio che ci siamo dati o vuole affrontare il discorso che prima stava affrontando con Lucrezia, so solo che non sarei tenuta a sapere quello che sta accadendo al piano inferiore, ma sento che riguarda me e la curiosità ha preso il sopravvento. "Dobbiamo sostituire Rebecca" sento Damiano pronunciare queste parole e il mondo mi crolla addosso. Dopo aver ascoltato la conversazione con Lucrezia, sapevo che avrebbe provato a parlare con il resto della band e, proprio per questo, ho messo le mani avanti con Marta. Ma non pensavo che avrebbero affrontato questo discorso nel breve tempo. Forse Lucrezia gli ha messo così tanta pressione da portarlo a parlare con loro così in fretta. "Puoi ripetere?" sento la voce di Victoria, più alta del solito. "Ti prego Vic, non fare domande. Ho solo bisogno del vostro supporto...""E sai benissimo che non ce l'avrai mai. Rebecca vive per noi, ha sacrificato tutto per noi. Ha scelto noi, affidando l'immensa mole di lavoro ai suoi assistenti. Non ci ha lasciato un secondo e tu ci stai chiedendo di sostituirla?" Ethan urla, come non gli ho mai sentito fare e, probabilmente, nessuno di loro si sarebbe mai aspettato una richiesta del genere, non da lui."Calmatevi!" - esclama Marta - "Non c'è bisogno di fargli domande. Rebecca ha sentito Lucrezia chiedergli di mandarla via e lui si sta comportando come lei vorrebbe". "Io credo che tu abbia perso la testa. Non puoi chiederci di mandare via Rebecca solo perché te l'ha chiesto Lucrezia. Damiano, che ti succede? Non ti riconosciamo più" - afferma Thomas - "Prima porti Lucrezia qui, nonostante tu sappia che Rebecca è sempre al nostro fianco. Poi corri a Roma da Rebecca, poi te la baci e, infine, ci chiedi di cacciarla. Cos'hai nella testa?" domanda Thomas ed è la stessa domanda che mi sto facendo io. "Che succede?" Leo spunta alle mie spalle, sussurrando per non farsi sentire. "Damiano ha appena chiesto agli altri di mandarmi via, su richiesta di Lucrezia" specifico mentre le lacrime cominciano a farsi spazio per fuoriuscire dai miei occhi. Damiano può stare con chi vuole, ma non deve assolutamente mettere bocca sul mio lavoro. Il lavoro è la cosa a cui tengo più e non accetto che qualcuno da fuori venga a decidere cosa ne deve essere di me, solo perché non sa stare nella stessa stanza con una persona che ha condiviso più di un anno con il suo attuale compagno. "Io non lo capisco!" esclama Leo mentre si siede accanto a me e allarga le braccia per stringermi forte. Poggio la testa sulla sua spalla e mi lascio coccolare, mentre dal piano inferiore continuano ad urlare e a cercare di capire quale sia la decisione migliore da prendere ed è strano che Lucrezia non si sia svegliata e abbia sentito. Damiano è fermo sulla sua posizione, così come lo sono Ethan, Victoria, Marta e Thomas. "Non lo dire a me. Mi lascia con un messaggio, mi ignora, porta Lucrezia qui, mi segue a Roma, mi bacia e poi vuole mandarmi via. Capisci che io non reggo più tutto questo?" chiedo a Leo, ma so di chiederlo a me stessa, con la voce rotta dal pianto. E penso che la mia sia una domanda retorica perché io so di non reggere più tutta questa situazione e lo sa anche Leo. "Vado a dormire. Non voglio sentire più nessuno" mi libero dall'abbraccio di Leo e gli lascio un bacio sulla guancia, poi mi alzo e mi dirigo verso la mia camera. Chiudo la porta alle mie spalle e scoppio in un pianto liberatorio per scaricare tutta la tensione accumulata ad ascoltare quella conversazione e le sue parole che mi hanno fatto così male. Un male che non riesco a spiegare perché mai mi sarei aspettata tutta questa cattiveria nei miei confronti, dopo quello che abbiamo trascorso insieme. E tutto questo male mi crea una rabbia che non ha eguali. Prendo la valigia da sotto al letto, spalanco le porte dell'armadio e comincio a prendere i miei abiti e a gettarli dentro con tanta forza, come se li stessi lanciando contro qualcuno ed ho una vaga idea di chi possa essere. Quando tutto è li dentro, mi piego sulle ginocchia e chiudo la valigia. E questo gesto mi fa pensare che non sto solo chiudendo la cerniera di questa valigia, sto chiudendo con tutto questo. Sto chiudendo con il passato. Sto chiudendo con tutto il male che mi sta infliggendo, sia lui che Lucrezia. Sto chiudendo con una parte fondamentale del mio lavoro, quella che mi rende più felice. E decido di chiudere perché non ho alcuna intenzione di mettere in difficoltà gli altri, non ho alcuna intenzione di creare attrito tra di loro a causa mia. Le questioni private devono restare fuori dalla loro musica e se qualcuno non l'ha capito, io lo so bene, proprio per questo decido di chiudere. Nascondo la valigia sotto al letto, così che Victoria non la veda quando ritornerà a dormire, anche se ci vorrà tempo, dato che continuano a parlare e ad urlare per trovare una quadra alla richiesta di Damiano. Nascondo la valigia e nascondo i miei sentimenti, nascondo tutto il dolore che sto provando. Nascondo le lacrime che si sono rincorse lungo le guance. Nascondo me stessa e lo faccio per proteggermi. E mi nascondo, mi rifugio in questa camera, prima di andare via, perché non so mentire e nascondermi è l'unica scelta che ho.

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora