Tic Tac

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Tic Tac. È questo il suono che fa l’orologio per scandire il passare dei secondi, dei minuti, delle ore. Tic Tac è il rumore che sento continuamente nella mia testa quando un giorno giunge al termine e porta via con sé tutte le problematiche o le gioie che si sono susseguite. Tic Tac è il rumore che sento ogni giorno nella mia testa, come un orologio che non vede l’ora di porre fine a qualcosa, come un orologio che corre veloce per far si che il tempo a mia disposizione possa finire in fretta. Come se sapesse che se passano i giorni e passano le settimane, il tempo che ho da trascorrere qui a Parigi giunge al termine. Come se sapesse che più il tempo passa, più si avvicina il mio ritorno a Roma e, più si avvicina il mio ritorno a Roma, più avrò modo di provare a recuperare il mio rapporto con Damiano.
È, ormai, arrivato dicembre e il tour di Notre Dame de Paris è iniziato a gonfie vele. Tutto va per il meglio e il successo che sta riscuotendo mi da la conferma che ne è valsa la pena scappare via da Roma per ritrovare me stessa. Camille è estasiata da come sta andando il tutto e siamo, ormai giunti, al termine della seconda settimana di tour. Ci spetta qualche giorno di pausa, prima di riprendere il giro con le altre due settimane che restano. Abbiamo girato diverse città francesi ed ognuna di loro mi ha lasciato qualcosa, ma non sarà mai come quando ho girato il mondo al fianco dei Måneskin.

E se il tour va a gonfie vele, non posso dire lo stesso della mia relazione con Charles. È passato circa un mese da quella discussione per quel biglietto trovato nel cassetto del comodino accanto al mio letto e abbiamo cercato di non tornare più sull’argomento. Credo che non si sia bevuto la mia scusa, ma pur di continuare ad avermi al suo fianco, ha preferito rimuovere il tutto. Già dal giorno seguente ci siamo visti a lavoro e abbiamo parlato come se nulla fosse successo. Poi è venuto a casa mia, come se niente fosse, e siamo andati avanti così. Ma tra noi non è come è stato all’inizio. Quando ci siamo conosciuti eravamo molto affiatati, mi ha aiutata a distrarmi, invece adesso non faccio altro che pensare a Damiano e ai giorni che mi separano dal ritorno a Roma e da lui. Non ho ancora messo un punto alla storia con Charles perché non mi sembra il momento adatto per chiudere tutto con il tour che ancora non è giunto al termine e lui che potrebbe mettere fine alla mia presenza qui solo parlando con sua madre. Non so se ne sarebbe capace e non ho il coraggio di scoprirlo perché il mio lavoro viene prima di tutto, anche prima di un suo eventuale capriccio.
Damiano ed io non ci vediamo da quando sono stata a Roma, ma ci siamo continuati a sentire, anche se molto raramente. Mi ha lasciato il mio tempo, quel tempo che non mi aveva dato quando ha deciso di mettere fine alla nostra storia. Quel tempo che avevo chiesto in passato e che, nonostante sia passato tempo, ho finalmente avuto. Del tempo per me, per capire cosa ho intenzione di fare, per capire dove sarà il mio futuro, la mia vita. Del tempo per capire chi sarà la persona che voglio al mio fianco, del tempo per capire se tra me e lui le cose potranno ritornare come una volta. Ci scambiamo qualche messaggio e ci vediamo in videochiamata quando sento Victoria. E le volte che riusciamo a sentirci sono davvero poche: io in giro per la Francia, loro in giro per l’America per la promozione del disco, pronti a riscuotere premi e ad accaparrarsi anche l’EMA per la miglior band rock del 2021. E ciò che mi manca di più è proprio questo, girare il mondo con loro era ed è ancora il mio hobby e il tic tac nella mia testa mi dimostra che, forse, quei momenti potranno ritornare molto presto. Charles non sospetta che io stia ancora sentendo Damiano e spero possa non saperlo mai. Ho deciso che andrò via da qua senza dirgli nulla di quello che è accaduto tra noi mentre lui non era con me. Non gli dirò che quando è venuto a trovarmi abbiamo fatto l’amore e non gli dirò nemmeno che abbiamo fatto l’amore quando io sono ritornata a Roma per il processo. Per quanto i sensi di colpa continuino ad assalirmi, voglio che, nonostante tutto e, nonostante abbia trovato quel biglietto, possa pensare di aver vissuto qualcosa di unico con me, senza intoppi. E voglio che possa pensare che ne sia valsa la pena avermi amata, perché sono certa che lui mi ami, nonostante io non provi le stesse cose. Ma lui mi ha salvata quando il fondo era così vicino e, ferirlo, anche se sarò andata via, non è la cosa giusta da fare. Ho deciso che Charles non saprà nulla e quello che è successo tra me e Damiano resterà un segreto tra noi due. Uno dei tanti segreti che abbiamo.
E a Roma, non ci sarà solo Damiano ad aspettarmi. La scorsa settimana si è svolta una seconda parte del processo contro Antonio, ma non sono potuta esserci per impegni di lavoro. Vera, invece, era lì e, come sempre, ha fatto il possibile per giungere alla verità, ma anche stavolta, Antonio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per questo, a Roma mi aspetterà anche Antonio, ma stavolta dovrà parlare, perché non si può più andare avanti così e non si può perché ho il diritto di riprendere in mano la mia vita dopo essere scappata. Ho il diritto di ritornare ad amare, ho il diritto di riprendermi Damiano e porre fine alle mie sofferenze.
“A che pensi?” mi chiede Charles mentre siamo in aereo, di ritorno verso Parigi, dopo aver concluso la tappa del tour a Bordeaux.
“Guardavo le nuvole” mi volto distogliendo lo sguardo dal finestrino.
“Sicura?” mi prende la mano e la stringe forte.
“Sì, sono solo un po’ stanca” affermo e poggio la testa sulla sua spalla. Mi passa una mano tra i capelli e poi scende lungo il viso per accarezzarmi la guancia.
“Che ne dici se dedichiamo questi due giorni di riposo a noi?” domanda ed io annuisco. Mi lascia un dolce bacio sulle labbra e poi uno sul naso, prima di poggiare la sua testa sulla mia.
Forse sto sbagliando o forse no, ma voglio trascorrere i miei ultimi giorni qui nel migliore dei modi e rovinare tutto tra di noi, non mi farebbe godere a pieno questi giorni. Riposarmi prima di riprendere il tour è ciò di cui ho più bisogno e ne ho bisogno per far riposare i viaggi mentali che la mia testa continua a farsi. Ne ho bisogno davvero e farlo con lui potrebbe essere un errore perché potrebbe fargli pensare cose diversa da quelle che voglio io una volta che sarà finito tutto questo, ma se è il prezzo da pagare per poter stare tranquilla e riposarmi, allora ne vale la pena. Fingerò di provare qualcosa per lui, fingerò di essere la sua compagna, fingerò quando le sue labbra toccheranno le mie e fingerò quando mi dirà ciò che prova per me. E se fingere è l’unico modo per far trascorrere il tempo e togliermi dalla testa questo tic tac che continua a tormentarmi, allora fingere sarà ciò che mi riuscirà meglio nei prossimi giorni.

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora