Terrore. Il terrore è quella sensazione che ti assale quando senti che qualcosa non sta andando nel verso giusto. Il terrore ti invade quando sei più fragile, quando sei più vulnerabile. Il terrore mi ha accompagnata per mesi interi quando ho vissuto l'impossibile a causa di Antonio. Il terrore, forse, a volte, continua ad assalirmi quando ripenso a ciò che ho vissuto. A ciò che mi ha riservato il passato. Ed è per questo che mi sono sentita invasa dal terrore quando ho visto spuntare Eva dal palazzo in cui viviamo Damiano ed io. Ho avuto come la sensazione che fosse lì per un motivo diverso e, anche se non mi sono mai accorta di Antonio, adesso ho come il sesto senso per queste cose, come se avessi un radar attivato che mi allerta nel momento in cui c'è qualcosa che non va. E quel radar si è attivato nell'esatto istante in cui mi ha salutata sotto l'androne del palazzo, mentre ero alla ricerca delle chiavi. E non so se questa volta si stia sbagliando, ma se dovessi avere ragione, forse, il terrore potrebbe nuovamente impossessarsi di me.
Forse, però, questo terrore non è solo per quello che è accaduto con Eva, ma credo sia dovuto anche a tutte le cose che mi stanno accadendo e al terrore che possano non andare bene. La fine del processo mi ha messo davanti tante sfide, tra cui quella di trovare un locale adatto al mio showroom, e a quanto pare potrei essere già arrivata alla scelta definitiva e il terrore di dover dar vita a questa nuova avventura comincia a farsi sentire.
Sono passati alcuni giorni da quando ho avuto un'infinità di belle notizie una dietro l'altra. Gennaio sta per giungere al termine e il freddo comincia a diventare ancora più tagliente. Le giornate sono corte, ma le cose da fare sono davvero tante e, per questo motivo, cerco di svegliarmi presto al mattino, fare una buona colazione al mio bar preferito e poi dirigermi in ufficio o, in giro per Roma, per portare a termine entro la fine della giornata tutto quello che ho da fare. A causa di tutti questi impegni sono un po' meno dietro i Måneskin e le prove che hanno da fare, ma la mia mente è sempre al lavoro per loro che non si ferma mai. Ma quest'oggi Damiano è con me perché ho intenzione di portarlo a vedere il locale che ho scelto per lo showroom. In cuor mio è la scelta definitiva, ma ho bisogno che anche lui lo veda e dia la sua approvazione. Tengo molto al suo parere e su cose come questa è davvero fondamentale. Mi sento più sicura con la sua approvazione e, probabilmente, almeno per questa cosa potrei non avere terrore.
"Tu che prendi?" mi chiede prima che io possa accomodarmi al tavolo del mio bar preferito per iniziare la giornata nel migliore dei modi.
"Il solito" rispondo e lui sa benissimo a cosa mi riferisco. Un cornetto e un cappuccino, come ogni mattina, come ogni volta che mi siedo a questo tavolo, diventato il mio tavolo preferito, con vista all'esterno e da dove continuo a vedere il palazzo di casa nostra. Damiano si allontana per ordinare ciò di cui abbiamo bisogno ed io resto con lo sguardo fisso a guardare fuori con la mente che viaggia insistentemente, senza mai fermarsi, attraverso tutte le cose che in questo momento mi stanno attraversando o forse investendo perché mai mi sarei aspettata di trovare tutto questo una volta tornata da Parigi. E invece il mondo ha deciso di sorridermi e di farmi ritornare alla mia vita a Roma nel migliore dei modi.
"Ciao Rebecca!" sento una voce pronunciare il mio nome, quasi urlandolo, e quando mi volto, alle mie spalle, c'è Eva.
"Ciao Eva, come va?" domando, ma nella mia testa questa non è l'unica domanda che comincio a pormi. Vengo tutti i giorni in questo bar, da sola o in compagnia, e Eva non l'ho mai vista. È vero, prima d'ora non la conoscevo, ma è da un po' di tempo che stiamo cercando modelle e la sua foto è sulla mia scrivania già da prima che tornassi da Parigi e Emily me ne aveva inviata qualcuna anche quando non ero qui. Venivo in questo bar anche la prima volta che mi sono trasferita da Damiano e di lei nemmeno l'ombra. L'avrei notata, forse non prima, ma sicuramente dal mio ritorno da Parigi sì, visto che avevo già visto il suo volto. E invece, non l'ho mai vista e il fatto che sia qui stamattina, dopo averla incontrata qualche giorno fa sotto casa nostra, mi fa scattare quell'ombra di terrore che ormai aleggia nella mia vita.
"Tutto bene, grazie. Tu come stai? Vengo spesso qui e non ci siamo mai incontrate" afferma e resta lì a fissarmi, come se fosse in attesa di qualcuno.
"Sto scoprendo tante cose in questi giorni. È davvero strano che non ci siamo mai incontrate" rispondo e cerco di chiudere la conversazione con la speranza che vada via.
"Eccomi qua. Due minuti e ci portano tutto" Damiano ci raggiunge ed Eva si volta non appena sente la sua voce.
"Ciao Damiano!" - esclama per attirare la sua attenzione ed io scuoto la testa, Damiano la saluta, mentre io cerco di trattenere il respiro, ma sbuffo senza nemmeno rendermene conto - "Io vi saluto. Ci vediamo a lavoro. Buona giornata!" forse ha notato la mia reazione o si è resa conto che la sua presenza, in quel momento, era di troppo e ha ben capito che doveva allontanarsi da noi.
Damiano ed io la salutiamo e poi lui si siede al mio fianco. Torno a fissare l'esterno del bar e ritorno a viaggiare e cerco di tenere a bada il terrore che è diventato più intenso quando le ho sentito dire che in questo bar viene spesso, quando io non l'ho mai vista. Tutto questo sta iniziando a spaventarmi e non è il massimo dopo quello che ho attraversato, ma potrei starmi preoccupando inutilmente.
"Che ci faceva qui?" domanda Damiano.
"Ha detto che ci viene sempre, ma a me puzza un po' sta cosa. Mai vista!" faccio spallucce e poggio la mia mano sulla sua. Lui capisce la mia preoccupazione e la afferra e poi la stringe.
"Becky sarà una casualità. Non ci fasciamo la testa prima di rompercela..."
"Lo so, non voglio farlo, ma sai bene che dopo tutto quello che ho passato, vedere una persona seguirmi..." - faccio il gesto delle virgolette con le mani - "...non è il massimo".
"Devi stare tranquilla. Ci sono io con te, sempre" avvolge le mie spalle con un braccio e mi attira verso di lui. Mi bacia la fronte e sento tutto il terrore svanire in un secondo, come se fosse capace di farmi passare tutte le paure. Come se fosse capace di far svanire tutti i problemi. Come se con quel bacio avesse portato via tutto il terrore.
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L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano David
FanfictionIl sequel di 'E prometti domani a tutti parlerai di me' Se vi va dategli una chance #1 in Damiano #1 in Eurovision #1 in Ventanni