Aggiustare

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Aggiustare. Aggiustare ciò che di rotto c'è nella mia vita. Aggiustare ciò che di rotto c'è dentro di me. Anche se, a volte, aggiustare serve a poco, perché resti sempre rotta dentro. Perché le cose ti hanno ferita così tanto che, anche aggiustandole, non torneranno mai al loro posto. Ho cercato sempre di provare ad aggiustare le cose che non andavano bene nella mia vita. Ho aggiustato il mio rapporto con Damiano così tante volte che credo di aver perso il conto. Ho provato ad aggiustare me stessa dopo il caos con Antonio, senza riuscirci del tutto. Ho fatto di tutto per aggiustare me stessa dopo la fine della storia con Damiano, ma ancora non ci sono riuscita. Aggiustare le cose significa rimettere a posto tutto, ma come si può rimettere a posto tutto se c'è sempre qualcuno a rompere qualcosa? Sembrava stessi attraversando qualche giorno di tranquillità, poi è arrivata Lucrezia a rompere il mio equilibro e i ladri a rompere la porta di ingresso di vetro del mio ufficio. Quell'ufficio che ho aggiustato con tanto amore, in cui ho messo ogni parte di me stessa nel corso di questi anni e che mai avrei pensato potessero provare a distruggere. Quando sono arrivata, all'alba, a Roma e ho raggiunto il mio ufficio ho trovato pezzi di vetro sparsi ovunque, polizia che barricava il palazzo e mi sono reputata fortunata perché l'allarme è scattato prima che potessero trafugare il mio posto felice. E vedere solo quei pezzi di vetro sparsi per terra, mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo, anche se mi ha dato la dimostrazione che non tutto, una volta distrutto, si può aggiustare. Mi sono sentita esattamente come quei pezzi di vetro, rotta in ogni punto. E se, la porta d'ingresso è ormai tornata al suo posto, non so se mai io potrò aggiustarmi del tutto.

La polizia mi ha fatto alcune domande, hanno voluto i filmati delle telecamere e sono stata in ufficio tutto il giorno per far aggiustare la porta, ma anche per sistemare quelle poche cose che avevano provato a portare via, ma che hanno lasciato abbandonate sul pavimento per scappare via. Non me la sono sentita di tornare subito a Berlino perché il mio team aveva bisogno di me ed io avevo bisogno di loro. Per fortuna, i Måneskin, oggi erano liberi da impegni e sono riuscita ad aggiustare tutto quello che c'era da aggiustare.

Rovisto nella borsa per cercare le chiavi di casa quando ormai sono già fuori la porta. Quando le trovo, le infilo nella serratura e spalanco la porta, ma resto immobile sotto l'arco, le chiavi e la borsa mi cadono da mano, quando, da lontano, vedo Damiano seduto sul divano di casa mia. Spalanco gli occhi e con una mano li strofino per cercare di capire se sto avendo le allucinazioni o lui è davvero lì. Si alza dal divano e mi viene incontro. Si abbassa e mi raccoglie borsa e chiavi da terra, mentre io sono ancora immobile a fissarlo.

"Che ci fai qui?" - sono le prime parole che mi escono di bocca - "Ma soprattutto, come sei entrato?" domando.

"Ho ancora le chiavi!" - afferma, poi mi prende la mano per trascinarmi dentro e chiude la porta alle mie spalle e dopo mesi sento di nuovo la sua mano che sfiora la mia - "Victoria mi ha raccontato quello che era successo e non volevo tu restassi sola, così ho preso il primo volo disponibile e sono corso da te" ammette e stringo forte le palpebre perché le sue parole mi arrivano dritte al cuore.

Non ci parliamo da mesi e lui si presenta qui, prendendo un volo da Berlino, si fa trovare a casa mia per non lasciarmi sola dopo quello che è accaduto e ritorna a parlarmi, con lo stesso tono di voce di cui mi sono innamorata, con lo stesso tono di voce con cui ci siamo parlati fino a qualche mese fa.

"Come stai?" domanda dopo qualche secondo di silenzio mentre si accomoda sul divano. Prendo una sedia e mi accomodo di fronte a lui.

"Come vuoi che stia? Hanno toccato il luogo a cui tengo di più, hanno toccato il mio posto felice e mi chiedo quante ancora me ne devono accadere, perché io ho perso il conto" ammetto con la voce rotta dal pianto, poi allunga la sua mano verso la mia e la stringe forte tra le sue. Respiro a fondo per frenare le emozioni che si rincorrono dentro di me come non facevano da mesi. Sento le farfalle nello stomaco provare a farsi strada, ma cerco di tenerla a bada perché non so quando, poi, potranno spiccare di nuovo il volo.

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora