Messaggiare

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Messaggiare. Non c’è niente di più semplice dell’inviarsi messaggi. Non c’è niente di più puro di un messaggio, a patto che in questo messaggio non ci sia una proposta indecente. Non c’è nulla che non possa essere sistemato con un messaggio, così come non è onesto mettere fine a qualcosa con un messaggio. Ed io sono l’eccezione che conferma la regola e ne sto pagando ancora le conseguenze. Essere lasciata con un messaggio mi ha ferita tanto. Mi ha portato ad elaborare in ritardo la fine della mia storia con Damiano. Ed è proprio con un messaggio che ho cercato di mettermi a nudo quando ero in volo verso Parigi. E credo che quel messaggio sia servito a portare Damiano qui da me, nonostante sia passata qualche settimana da quando l’ha ricevuto. Credo che, a volte, basti un messaggio per farsi conoscere completamente da qualcuno, così come potrebbe bastare un messaggio per provare a ricominciare.

Sono rientrata da poco dal concerto e non riesco a smettere di pensare a Damiano, al suo sguardo su di me, a quando si è posizionato di fronte a me, ma soprattutto non riesco a smettere di pensare alle note di ‘Morirò da re’ che continuo a non riuscire ad ascoltare del tutto. Da quando la nostra storia è finita, quella canzone, è sempre stata una pugnalata al cuore, ma a causa del mio lavoro ho dovuto continuare ad ascoltarla, a fatica, ma ho dovuto farlo. Adesso, non la ascoltavo da un bel po’, probabilmente dal concerto di Berlino, e ha fatto davvero male riascoltarla, da sotto al palco, proprio come era accaduto quella sera. Ma non tutto il male viene per nuocere e non tutti i gesti di Damiano sono casuali. Abbiamo cominciato a messaggiare da quando ho lasciato i camerini e non abbiamo ancora smesso. E in quei messaggi ha cominciato a stuzzicarmi, proprio come ha fatto durante ‘Mamma mia’ e non ha ancora smesso. Non so dove andremo a finire e se questo è un modo per ricominciare, ma io non riesco a smettere di rispondergli e la conversazione va avanti senza sosta. Parliamo come non facevamo da tempo e questo porta via con sé tutti i silenzi che abbiamo praticato nel corso degli ultimi mesi.
‘Dammi un attimo, mi metto a letto e ascolto gli audio che mi hai inviato’ gli scrivo e poi poggio il telefono sul letto. Mi tolgo le scarpe e mi siedo sul letto per togliermi i pantaloni e la maglia. Prendo tutto e mi dirigo in bagno per una doccia veloce. Mi slaccio il reggiseno e faccio scendere giù le mutandine, poi mi immergo sotto il getto d’acqua calda e mi lascio coccolare dalle carezze che toccano la mia pelle e mi fanno rabbrividire per il contrasto caldo/freddo. Mi chiedo se sto facendo la cosa giusta a parlare con lui, se ho fatto la cosa giusta a finirci a letto e se ho fatto la cosa giusta ad andare al concerto, ma la mia testa non fa altro che dire sì e ripetermi quelle due lettere in continuazione. E so che, in questi casi, è meglio non chiedere al cuore perché la sua risposta sarebbe un sì urlato a squarciagola dal punto più alto della Tour Eiffel.
Mi sento una bambina alla sua prima cotta, anche se lui non sarà mai una cotta. Così tanto bambina che non metto nemmeno piede fuori dalla doccia che mi infilo l’accappatoio e scappo subito sul letto per prendere il telefono e vedere se mi ha scritto.
‘Sei a letto?’ mi chiede.
‘Appena seduta. Tu?’
‘Da solo, in camera. Senza di te!’ - e quel senza di te entra dritto nella mia mente. Poggio la testa sul cuscino e mi stendo per cercare di non imprimere nella mia mente le sue parole - ‘Ti vorrei qui, ti vorrei baciare come ho fatto la scorsa notte. Vorrei affondare dentro di te e rimanerci per sempre’ mi passo una mano tra i capelli e la lingua tra le labbra, che se fosse qui, mi sarebbe già piombato addosso.
‘Damiano, smettila!’ sono le uniche parole che riesco a digitare con la speranza che possa davvero finirla, altrimenti finirei per correre in albergo, dove è in questo momento.
‘Facciamo un gioco?’ domanda e ho seriamente paura di rispondere
‘I tuoi giochi sono pericolosi, ma vediamo dove hai intenzione di arrivare’.
‘Hai acconsentito. Immagina che io sia lì, accanto a te. Immagina io ti stia baciando il collo, come solo a te piace. Immagina io stia cominciando a toglierti di dosso ciò che indossi’.
‘Ti rendo la vita facile, ho solo l’accappatoio’.
‘Allora toglilo!’ mi ordina ed io non me lo faccio ripetere. Poggio il telefono sul cuscino e slaccio la cintura dell’accappatoio, per poi sfilarlo e lasciarlo cadere a terra.
‘Adesso tocca a me!’ - gli scrivo e mi stendo di nuovo per godermi lo spettacolo. Ha deciso di giocare? E allora giochiamo - ‘So che dormi già mezzo nudo, quindi c’è poco da farti togliere, ma immagina io sia lì e che ti abbia appena afferrato i boxer con la bocca per farli scivolare lungo le tue gambe, per poi accompagnarli al pavimento’ non credo a ciò che ho appena scritto perché mai ci siamo trovati a dover fare l’amore attraverso i messaggi, ma mai sfidare Rebacca Valentini.
‘Rebecca, che cazzo stai combinando?’ mi chiede e so di aver colpito e affondato.
‘Adesso? Sto esattamente facendo ciò che mi hai chiesto di fare. Sto baciando ogni centimetro del tuo corpo. Dalla bocca al collo, fino ad arrivare al tatuaggio del serpente sul tuo addome’.
‘REBECCA FERMATI!’ scrive a caratteri cubitali e vorrei non aver letto quelle parole perché so bene che ama giocare, così come so che non sa resistermi.
‘E perché dovrei fermarmi? Sono appena salita su di te, ma tu non ci stai e capovolgi la situazione e affondi dentro di me come hai sempre fatto. Io mi sto mordendo il labbro inferiore e tu cominci a muoverti più velocemente perché so che non resisti al mio mordermi il labbro’ continuo a scrivere, ma faccio a fatica a regolarizzare il respiro perché questa situazione, per quanto possa farmi stare bene, mi fa sentire in colpa, ma allo stesso tempo così appagata perché sono ritornata a fare l’amore con lui, anche se a distanza.
‘E se ti dicessi che sono rimasto dentro di te fino alla fine come quella notte dopo la finale di Sanremo?’ domanda ed io scuoto la testa perché ricorda ogni singolo momento della nostra storia, nonostante sia andata in questo modo.
‘Ti direi che non mi importa e ricomincerei a fare l’amore con te, come la scorsa notte’ mi scopro completamente e mi metto a nudo, per l’ennesima volta, davanti a lui, più a nudo di quanto non lo sia mai stata. E solo lui ha la capacità di mettermi così a nudo, solo lui ha la capacità di portarmi a fare l’amore attraverso dei messaggi, solo lui sa come fare per riconquistarmi. Non so se ci riuscirà e non so se voglio che ci riesca perché non voglio soffrire ancora, ma ciò che sta facendo per provare a rimediare vale più di tutto. Venire in aeroporto per provare a fermarmi, venire qui a parlarmi, fare l’amore con me, guardare solo me durante tutto il concerto, spingermi fino a questo punto. Come andrà a finire? Questo non lo so e non so se lo saprò mai, ma tutta questa situazione dovrebbe farmi stare male, dovrebbe farmi sentire in colpa nei confronti di Charles. Ma io mi sento tutt’altro che in colpa, mi sento appagata, soddisfatta. Mi sento viva, come solo Damiano sa farmi sentire. E non so affatto dove porterà tutto questo, ma voglio viverlo. Perché è vero che con un messaggio non si può mettere fine ad una storia, ma con un messaggio si può ricominciare, si può fare l’amore. Ci si può sentire vive dopo tanto tempo.

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora