Sparire

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Sparire. Sparire, a volte, è l'unica soluzione per risolvere i problemi che mi circondano e che sembra non vogliano abbandonarmi mai. Sparire mi fa bene e mi ha sempre fatto bene. Mi ha fatto bene quando ho avuto problemi più grandi e mi farà sicuramente bene adesso. Mi farà bene perché ho bisogno di lasciarmi alle spalle questo ennesimo caos che si sta formando nella mia vita. Sparire perché non riesco più a reggere tutta questa situazione e non riesco più a reggere Lucrezia, ma più di tutti non riesco a reggere Damiano che continua a darle corda, che si fa imporre cosa fare, come comportarsi e quale decisioni prendere sia per lui che per la band. Forse, avrei preferito non arrivare proprio qui, piuttosto che sparire, ma è il mio lavoro e viene prima di tutto, e probabilmente dovevo vedere con i miei occhi ciò che stava accadendo prima di poter sparire. Adesso, è arrivato il momento di farlo e non ho intenzione di tornare sui miei passi. Quello che le mie orecchie hanno ascoltato è sufficiente per farmi prendere una decisione, prima che possa comunicarmela lui. Prima che possa farlo davanti a lei e darle l'ennesima soddisfazione. Mi muovo lentamente per evitare di fare rumore. Victoria è rientrata poco fa ed è crollata al mio fianco, mentre io le ho fatto credere di star dormendo, ma in realtà non era così. Lei, ora, dorme beatamente ed io sto sparendo senza nemmeno salutarla, ma con lei avrò modo di parlare e so che non ce l'avrà con me, perché capisce il mio punto di vista. Lei non pensa io abbia ascoltato tutto e avrà una brutta sorpresa quando si sveglierà domani mattina, ma ormai è deciso: devo sparire per il mio e per il bene della band. Tiro la valigia da sotto al letto e la trascino piano verso la porta, la apro e in pochi secondi la richiudo alle mie spalle. Tiro su la valigia per evitare che faccia rumore lungo le scale e quando arrivo in soggiorno, la lascio al centro della stanza. Mi avvicino al tavolino ai piedi del divano, dove poco prima Damiano ha chiesto ai ragazzi di mandarmi via, e prendo un foglio di carta e una penna poggiati lì sopra. Prima di sparire ho bisogno di salutare la mia famiglia e posso farlo solo in questo modo, perché parlargli sarebbe troppo difficile, non tratterrei le emozioni e, una lettera, è il modo giusto per evitare di essere fermata ed evitare di versare tutte le mie lacrime. "Vi scrivo queste poche righe perché non avrei il coraggio di salutarvi da vicino. Le emozioni sarebbero davvero tante che non riuscirei a gestirle. Ho sentito tutto ciò che Damiano vi ha chiesto e, prima che possa farlo lui, vado via io, così da non creare problemi a nessuno, ma soprattutto così da non creare problemi tra di voi. Ho il cuore a pezzi, ma credo sia meglio così, sia per me che per voi. Tranquilli, non vi lascio soli. Domani avrete già pronta per voi la più fidata delle mie assistenti e il mio occhio attento sarà sempre con voi. Ma non posso più restare qui, ne va della mia salute mentale e fisica e voi sapete quanto faccia male al mio lavoro, il mio non stare bene. Magari, un giorno, tornerò al vostro fianco, in ogni vostro traguardo importante, ma non è questo il giorno. Sappiate che avete reso il mio lavoro ancora più bello di quello che è. Siete e sarete sempre la mia famiglia e ci sarò sempre per ognuno di voi, a prescindere dal mio ruolo qui. Vi voglio bene. Vostra Becky!". Scrivo queste poche righe, mentre le lacrime mi rigano le guance perché mai avrei pensato di lasciarli, mai avrei pensato di rinunciare al mio lavoro al loro fianco. Ho affidato tutti gli altri artisti alle mie assistenti pur di non lasciare loro da soli, mi sono fatta in quattro per loro. Gli ho dato le mie creazioni migliori, le mie emozioni più pure, il mio bene più sincero, ma adesso è arrivato il momento di mettere un punto a tutto questo o, forse, un punto e virgola, per poter ricominciare quando sarà il momento giusto. Mi dedicherò ad altro, il successo ottenuto con loro sta facendo aumentare il lavoro del mio team e della mia azienda e, forse, è arrivato il momento, per me, di spiccare il volo lontano da qui. Lascio il biglietto piegato, con una scritta sul davanti 'Per i Måneskin', sul tavolo e poi prendo, di nuovo, la mia valigia e mi incammino verso l'esterno della casa. Cammino, lentamente, nel giardino, assaporando ogni singolo momento per godermi fino all'ultimo l'aria che si respira in questo luogo magico, in questo luogo in cui nascono le loro migliori creazioni, ma anche le mie. In questo luogo che mi ha regalato tanto e che mi ha fatto vivere al loro fianco, sempre. In questo luogo che ho paura a lasciare perché è una casa in cui mi sento protetta e lontana da tutto, ma devo stare lontana da qui per ritrovare me stessa, per dimenticare Damiano e Lucrezia insieme, per dimenticare ciò che lui mi sta facendo, per dimenticare ciò che mi ha detto a Berlino o quel bacio che mi ha dato poco prima di pugnalarmi alle spalle. Raggiungo il cancello di ingresso, pigio il pulsante per aprirlo e mi volto, un'ultima volta, per guardare cosa lascio alle mie spalle. Ma il mio inconscio sta sperando in altro. Sta sperando che qualcuno possa avermi vista per fermarmi, per evitare che io possa lasciare questa casa, per che io possa lasciare i Måneskin. Ma non c'è nessuno ed io ne ero consapevole quando ho deciso di sparire in piena notte. E credo sia meglio così perché per quanto il mio inconscio voglia che qualcuno mi fermi, so che devo andare via e che la mia decisione è la migliore per tutti. Apro il cancello e lo varco, portando con me il mio bagaglio, pieno di vestiti e pieno di ricordi, ma anche di speranze. Eppure non so cosa sperare perché dopo la pugnalata che ho avuto non so più a cosa appigliarmi. Il cancello si chiude alle mie spalle e davanti ai miei occhi, c'è il taxi che ho prenotato poco prima di lasciare la mia camera, dall'applicazione sul cellulare. Un taxi che mi porterà via da qui, per ora in un albergo nel centro di Milano, prima di fare ritorno a Roma domani mattina. Un taxi che mi farà lasciare tutto alle mie spalle e mi aiuterà a ricominciare in un mondo nuovo, un mondo senza Måneskin, che non avrei mai voluto lasciare. Un mondo senza Damiano, l'unica persona dalla quale non sarei mai voluta sparire. Un mondo pieno del mio lavoro, l'unica cosa da cui non vorrò mai sparire.

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora