Obbligo o verità

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Obbligo o verità. Quante volte, da adolescente, mi sono ritrovata a giocare con i miei compagni a quello che era il passatempo più in voga in quel periodo. Passavamo le serate a chiedere obbligo o verità a chi doveva subirlo e ne abbiamo combinate di tutti i colori ogni volta. Passavamo le ore di sostituzione in classe a divertirci in questo modo. Poi, una volta cresciuta, la mia vita è diventata una sorta di bugia o verità, più che obbligo o verità. Mi sono ritrovata a dover scegliere se mentire o dire la verità in diverse occasioni. Mi sono ritrovata a dover assistere a scene in cui conoscevo la verità, ma qualcuno mentiva spudoratamente. Mi sono ritrovata a dover ascoltare bugie da persone che avrebbero dovuto solo dirmi la verità, ammettere il male che mi stavano facendo. E, dopo aver avuto modo di constatare che la vita non è un gioco in cui puoi scegliere se essere costretto a fare una cosa o dire la verità, ti rendi conto che quel gioco non è poi così male.

A volte, fa bene tornare indietro, tornare adolescenti e lasciarsi ciò che ti accade alle spalle. E, a volte, fa bene, anche tornare a giocare ad obbligo o verità, proprio come stiamo facendo adesso. La stramba idea è partita da Victoria che, dopo aver assistito al mio bagno in piscina con Leo, ha ben pensato di mettere tutti noi alla prova, come non ci fosse già la vita a farlo. Siamo qui, seduti in cerchio, sul pavimento del soggiorno della Måneskin House ad ascoltare gli obblighi e le verità che ognuno infligge all'altro. Io sono seduta tra Victoria ed Ethan, mentre di fronte a me ho Damiano e Lucrezia con Thomas, Marta e Leo a completare l'intera squadra.

"Dam, io vado a dormire. Sono stanca" afferma ad un tratto Lucrezia, come se a tutti noi interessasse il motivo per cui ha deciso di andare via.

"Ti raggiungo dopo" le risponde lui, poi lei gli lascia un bacio a stampo sulle labbra, si alza e si incammina verso le scale per raggiungere la sua camera al piano superiore. La vedo sparire e tiro un sospiro di sollievo perché non reggevo la sua presenza, è un tipo di persona con cui non potrei mai avere a che fare, a prescindere dalla storia che ci accomuna.

"A chi tocca?" chiede Marta che si avvicina a Damiano, occupando il posto lasciato vuoto da Lucrezia.

"Tocca a me!" - urla Victoria - "Allora, Becky: obbligo o verità?" si rivolge a me.

Ci penso su qualche secondo e poi esclamo: "Obbligo!".

"Allora...." - tamburella il dito sulle sue labbra mentre pensa a ciò che deve dire - "Dai un bacio a Damiano!" strabuzzo gli occhi quando le sue parole echeggiano nella casa. Lei annuisce, mentre gli altri cominciano ad applaudire e ad urlare 'bacio, bacio, bacio'.

Scuoto la testa e sospiro, poi mi metto seduta sulle ginocchia e mi sporgo verso Damiano per lasciargli un bacio sulla guancia. Lui sorride, mentre io mi rimetto al mio posto e gli altri smettono di applaudire ed urlare.

"No, no. Questo non è un bacio!" mi fa notare Victoria e so già dove vuole andare a parare.

"Ma sei impazzita?" le chiedo, lei fa 'no' con la testa e poggia un dito sulle labbra per indicarmi il posto in cui devo baciare Damiano, poi sorride, con quel sorrisino che le spunta sulla bocca quando pensa di aver architettato uno dei suoi piani perfetti.

Non posso tirarmi indietro, è un gioco e nessuno avrà da ridire su questo, tranne Lucrezia che, per fortuna, è andata via prima che a Victoria venisse questa brillante idea. Sono io a farmi infinite paranoie mentali perché i sentimenti che provo per lui vanno oltre il gioco e anche un bacio innocente potrebbe far scoppiare ciò che sto trattenendo da quando abbiamo messo fine alla nostra storia.

Ho gli occhi di tutti puntati addosso, compresi i suoi, quando mi rimetto seduta sulle ginocchia e mi avvicino, di nuovo, a lui. Avvicino le mie labbra alle sue e sento il suo profumo che mi invade le narici, misto al cloro che, ormai, è sulla pelle di tutti noi in questa stanza. Mi faccio coraggio e poggio le mie labbra sulle sue per un secondo, poi mi allontano, ma la sua mano si poggia sul mio polso e mi attira a lui, nuovamente. Stavolta è lui a poggiare le sue labbra sulle mie e la sua lingua affonda dentro la mia bocca, cercando frenetica la mia. E mi sento mancare il pavimento da sotto ai piedi mentre lui continua a baciarmi. In sottofondo sento gli altri gridare dallo stupore, ma è come se avessi annullato completamente quello che c'è intorno a me per godermi un bacio che non ricevevo da mesi, per godermi le sue labbra sulle mie, per sentire ancora una volta il suo sapore. Quel sapore che impregnava la mia bocca, ma che non sentivo più. Quel sapore che era diventato la mia quotidianità e che, ora, non lo è più. E per approfondire questo bacio, forse, anche lui aveva bisogno di sentire, nuovamente, il mio sapore.

Quando le nostre labbra si allontanano, l'una dall'altra, ritorno al mio posto con lo sguardo fisso sul pavimento, poi lo alzo per incontrare gli occhi di Victoria che sorridono, così come sta sorridendo lei. Perché il suo piano prevedeva questo e quando si mette una cosa in testa, non si arrende finché non accade. Ed è la sua testa dura a farle ottenere ciò che vuole e che le ha permesso di arrivare dove è ora. La sua determinazione, un po' come la mia, che le permette di andare dritta per la sua strada, a costo di andare contro alle persone a cui tiene di più, proprio come a me in questo momento.

"Me la paghi" le sussurro per non far sentire al resto dei presenti. Lei mi sorride, anche se non ha mai smesso di farlo dal momento in cui mi sono ritornata a sedere al mio posto. Poi si porta il dito sul naso e mi fa segno di restare in silenzio. E forse, ha ragione, devo restare in silenzio perché quello che è accaduto deve restare qui, tra noi. Ma anche perché è quello che desideravo e lei lo sa bene. E mi farà stare male, più del dovuto, ancora una volta, ma credo che non ci sia nulla di male nel sentirsi vivi dopo aver creduto di cadere nel baratro.

"Ma cosa sta succedendo? Cosa sono tutti questi fischi?" sento la voce di Lucrezia provenire dalle scale, mentre la guardo scendere per ritornare tra noi. Nel soggiorno cala un silenzio tombale, come se ognuno di noi volesse nascondere ciò che è appena accaduto, ma dopo il caos che hanno fatto, significherebbe dare ancora di più nell'occhio. So che ognuno di noi sta cercando di capire se lei fosse già lì nel momento in cui Damiano mi ha baciata, ma non potremmo mai saperlo. O forse è la sua reazione pacata a farci capire che non c'era, altrimenti avrebbe dato di matto.

"Niente, è toccato l'obbligo a Becky ed ha dovuto baciare Ethan" spiega Victoria che, come sempre, salva il culo ad ognuno di noi. Mi rilasso quando vedo Lucrezia scuotere la testa e dirigersi verso la cucina. Incontro lo sguardo di Damiano e noto sulle sue labbra un leggero sorriso e sorrido anche io per fargli capire che siamo sulla stessa barca e che quello che è accaduto rimarrà qui, tra i nostri sorrisi. Si passa una mano tra i capelli e poi si volta verso Victoria e gli fa un cenno con la testa per ringraziarla, mentre io poggio la mia mano sulla sua e la stringo forte per farle capire che se non avessi lei, sarei completamente persa. Guardo i presenti in questa stanza e sul volto di ognuno di loro c'è il sorriso di chi sta nascondendo qualcosa. Intravedo Lucrezia prendere un bicchiere d'acqua dal frigorifero e poi ritornare in soggiorno, senza dire una parola, e risalire in camera. So che non ha intuito quello che è accaduto e che la sua priorità, adesso, è dormire, forse anche per questo è venuta a contestare le urla e i fischi, ma la paura che possa aver captato qualche segnale o qualche sorriso, non mi fa stare bene. Anche se non è partito da me, so bene che lei non metterebbe mai in dubbio Damiano e che, comunque, Damiano saprebbe cavarsela con una bugia, come ha fatto a Berlino. Incrocio lo sguardo dei miei amici, della mia famiglia e anche lo sguardo di Damiano e con gli occhi ci promettiamo che quello che accade nel soggiorno della Måneskin House, resta nel soggiorno della Måneskin House. E per quanto la vita possa non essere un gioco, a volte basta un obbligo per far venire a galla la verità.  

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora