Rivelare

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Rivelare. A volte fa sempre bene rivelare ciò che ci si tiene dentro per evitare che un segreto trattenuto possa rimettere in discussione tutta la stabilità ritrovata. Rivelare ciò che ci si tiene dentro è fondamentale per portare avanti una relazione proprio per evitare che questa possa naufragare a causa di un segreto. Ho tenuto tante cose nascoste e questo non ha mai portato a nulla di buono. Proprio per questo, ho sempre chiesto alle persone al mio fianco di non nascondermi niente, di provare a parlarmi di tutto, anche quando questo avrebbe potuto farmi male. Perché credo che faccia più bene una dolorosa verità che una bella bugia. Ho vissuto mesi davvero duri e niente potrà farmi più male di quello che ho attraversato. Neanche la rivelazione più dura di questo mondo.
Sento Damiano balbettare qualcosa e smetto di fare mille giri di parole nella mia testa. Spalanco gli occhi e la sveglia sul comodino segna le 5.33. Mi volto dall'altra parte del letto e lui è al mio fianco, che dorme beatamente, ma a me è sembrato di sentirlo parlare. Lo guardo per qualche secondo e sorrido al solo pensiero di essere tornata a vivere con lui dopo tutto quello che abbiamo attraversato. Ero un po' titubante sul ritornare a vivere insieme, ma ci ha messo poco a convincermi e altrettanto poco a portare tutte le mie cose a casa sua, chiudendo, finalmente, la porta di casa mia alle spalle. Ci abbiamo messo meno di una settimana a portare tutto qui, anche se qualcosa era già rimasto dall'ultima volta che ci ero stata, prima che la nostra storia giungesse al termine. Lo guardo e non posso credere che sia tutto tornato al suo posto. Lui accanto a me, io accanto a lui, in questo letto che sembra troppo largo per noi.
"Sì, Vic lo so che devo dire a Rebecca di essere stato con Lucrezia, non posso più tenerglielo nascosto..." le sue parole biascicate nel sonno mi fanno spalancare gli occhi più di quanto non lo fossero già. E questa è una di quelle rivelazioni che avrei voluto sapere prima di ritornare a vivere con lui. Ci eravamo promessi più nessuna bugia, ci eravamo promessi di dirci tutto prima di ritornare insieme. Io gli ho confessato di non essere mai stata con Charles, lui mi ha giurato di non aver mai fatto l'amore con Lucrezia e, invece, era tutta una menzogna.
Mi alzo dal letto, prendo il cellulare dal comodino, prima che possa scoppiare a piangere o urlargli contro mentre continua a dormire e raggiungo, strisciando i piedi per terra, la cucina. Prendo il bollitore e lo riempio d'acqua e mentre aspetto che raggiunga l'ebollizione, invio un messaggio a Victoria: 'Sei sveglia?' le scrivo e la sua risposta non tarda ad arrivare: 'Sì, ma piuttosto, tu che ci fai sveglia a quest'ora?'. È lecito se lo chieda perché non sono la persona più mattutina che esista e, sentirmi già in piedi a quest'ora, è un po' strano anche per lei. 'Posso chiamarti?' le chiedo perché ho bisogno di sapere da lei cosa sta accadendo. Damiano parlava con lei mentre dormiva e, probabilmente, anche lei è a conoscenza di quello che Damiano ha rivelato senza rendersene conto. L'acqua raggiunge l'ebollizione e la verso in una tazza con una bustina di camomilla per provare a calmare la mia agitazione. Quando l'acqua prende il colore della camomilla, tolgo la bustina e la getto. Poi prendo la tazza, ma prima do uno sguardo al cellulare e noto che Victoria mi ha scritto un breve e coinciso sì alla mia domanda.
Raggiungo il soggiorno e mi siedo sul divano, stendendo le gambe sulla penisola. Cerco il numero di Victoria sul cellulare con una mano, mentre con l'altra tengo la camomilla calda. Sento lo squillo e dopo solo uno di questi, sento la voce di Victoria dall'altro lato del telefono. Metto il cellulare tra la spalla e l'orecchio e comincio a chiacchierare con lei, che è impaziente di sapere il motivo per cui ho chiesto di chiamarla a quest'ora.
"Devi dirmi qualcosa?" le chiedo sperando che confessi subito ciò che Damiano ha detto, altrimenti non saprei se fidarmi di lei ancora.
"Cosa devo dirti alle sei del mattino?" domanda a sua volta, stupita dalla mia richiesta.
"Vic, senza giri di parole, ho sentito Damiano parlare nel sonno che ti diceva che sapeva che avrebbe dovuto confessarmi di essere stato con Lucrezia..."
"Ferma, ferma, ferma!" - esclama -"Damiano ha fatto cosa?" dal tono della voce capisco che anche lei è stupita e questo mi fa tirare un sospiro di sollievo perché lei, probabilmente, di tutta questa situazione non sa nulla.
"Vic non lo so. Ne ha parlato nel sonno e prima che potessi buttarlo giù dal letto mi sono alzata e ti ho chiamata perché ne parlava come se tu sapessi qualcosa. E la mia vita già è tutto un dubitare, figuriamoci se devo anche iniziare a dubitare di te".
"Non so nulla, non so davvero nulla. Altrimenti te l'avrei già detto. Non avrei aspettato lui. L'avresti già saputo" confessa ed io mi sento come se mi fossi tolta un peso. È vero, non so se quello che ha detto è la realtà, ma già che Vic non mi ha mentito, è un passo avanti.
"E allora che cazzo ha combinato?" chiedo, quasi urlando.
"Chi ha combinato cosa?" mi volto e al mio fianco, in piedi, forse svegliato dalla mia voce mentre parlavo con Vic, c'è Damiano.
"Vic, ti chiamo dopo. Grazie" chiudo la chiamata e lo fisso per qualche secondo, poi sorseggio la camomilla dalla mia tazza e continuo a fissare il vuoto.
"Becky che succede? Come mai sei già sveglia e chi ha combinato cosa?" pone una domanda dietro l'altra ed io faccio fatica a voltarmi per guardarlo negli occhi perché al solo pensiero che possa essere stato a letto con lei dopo avermi detto il contrario, impazzisco.
"Sei stato a letto con Lucrezia?" gli chiedo tutto d'un fiato prima di potermi pentire.
"Ti ho già detto di no, perché me lo stai chiedendo di nuovo?" è sorpreso della mia domanda e mi chiedo come faccia ad essere così calmo, ma forse non capisce nemmeno il motivo della mia richiesta.
"Lascia stare, torno a dormire che per me è notte fonda a quest'ora" mi alzo dal divano e gli passo accanto, sfiorando la sua spalla. Lui non si muove, non mi ferma, ma quando mi volto lo vedo scuotere la testa, come se si fosse arreso prima di provare a capire il motivo della mia domanda e della mia rabbia.
E mi assale, nuovamente, quella sensazione di non fidarmi più di lui, una sensazione che ho provato solo quando mi ha lasciata e quando ho ritrovato Lucrezia alla Måneskin House. Una sensazione che non avrei mai voluto più provare. Una sensazione scatenata da una rivelazione che mi riporta ad un passato che non avrei mai più voluto affrontare. Una rivelazione che potrebbe portare a conseguenze non indifferenti da quelle di qualche mese fa. E anche se è sbagliato giungere a conclusioni affrettate, credo che sia meglio rivelare quello che si tiene nascosto piuttosto che correre questo rischio.

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora