L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano David

Sognare ad occhi aperti

Sognare ad occhi aperti. Sognare ad occhi aperti è quello che so fare meglio. Vivo sempre in un mondo tutto mio. Viaggi con la mente, forse anche troppo. Ogni cosa bella che mi accade, la vivo con una gioia inspiegabile e mi sembra di sognare ad occhi aperti ogni qualvolta che mi ritrovo a vivere un'emozione nuova. E nell'ultimo mese di emozioni ne ho vissute diverse. Febbraio è nel pieno e gennaio mi ha lasciato alle spalle tutta l'esperienza a Parigi grazie all'essermi dovuta immergere in così tante cose nuove che, ormai, non le conto più. Il mio sogno di aprire uno showroom è quasi realtà e il 28 febbraio, giorno del mio 29esimo compleanno, finalmente, potrò aprire le sue porte. Solo una settimana e lo showroom sarà realtà, ma prima c'è la Fashion Week di Milano, il mio secondo sogno più grande. Non avrei mai pensato di poter arrivare qui, di dare vita ad una mia collezione e poterla presentare in uno scenario così importante e, in questo momento, mentre sistemo gli ultimi dettagli prima di vedere le modelle sfilare sulla passerella, mi rendo conto che non sto sognando ad occhi aperti. Questa è la realtà ed è più bella di quanto me la fossi immaginata.

Sistemo il nodo al vestito di Eva, il vestito di punta della sfilata. Un abito lungo, color rosa cipria, tempestato di brillantini, con un nastro che si lega nel punto vita, di una tonalità più scura, e che lo mette in evidenza. Ma mentre ammiro la mia creazione, forse la migliore, non posso fare altro che pensare a lei, sotto casa mia e di Damiano e nel nostro bar preferito, e al motivo per cui si sia fatta trovare da quelle parti, ma forse, è come dice Damiano, solo una semplice coincidenza.

Sento la base musicale che i Måneskin hanno composto appositamente per questa sfilata e capisco che è giunto il momento di iniziare.

"In bocca al lupo ragazze!" esclamo e poi attendo che la prima della fila faccia il suo ingresso accanto ad Emily, che non smetterò mai di ringraziare.

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Applausi, solo applausi. Così tanti applausi che faccio fatica ad ascoltarli. E per quanto mi piaccia stare al centro dell'attenzione, credo che così sia troppo. La sfilata è giunta al termine ed è stata uno straordinario successo e questi applausi ne sono la dimostrazione. Sono sul palco per ringraziare i presenti, ma non riesco a pronunciare una parola perché gli applausi non si fermano. Incontro lo sguardo di Damiano, emozionato, con gli occhi colmi di lacrime, come lo sono i miei in questo momento e credo non ci sia reazione più vera di questa che mi faccia capire che le cose sono andate davvero come volevo, come volevamo tutti.

"Grazie, grazie a tutti!" - esclamo quando il pubblico si placa - "Non so davvero come ringraziare tutti voi presenti. Questo è sempre stato il mio sogno più grande e non ci credo ancora. Vorrei ringraziare in modo particolare coloro che hanno lavorato con me a tutto questo. Le mie assistenti più fidate, Emily e Giulia, tutto il mio team di lavoro, dalle sarte alle modelle, fino ad arrivare all'ufficio stampa e a chiunque abbia messo un po' del suo tempo in tutto questo" - affermo mentre qualche lacrima prova a farsi spazio, ma l'asciugo giusto in tempo con la mano - "E grazie soprattutto a chi non ha mai smesso di credere in me. Al mio compagno, ai Måneskin che hanno composto la colonna sonora di questa sfilata, a tutte le persone che hanno sempre scelto la mia azienda. E grazie a tutti voi che siete qui e a chi mi ha dato la possibilità di essere qui e di esprimermi, a modo mio" concludo il discorso e tutti, nessuno escluso, si alzano in piedi per riprendere il loro applauso.

Le modelle, tutte posizionate ai miei lati, in due file, si voltano e riprendono a camminare per tornare nei camerini. Quando vedo l'ultima voltarsi e camminare, faccio un inchino di ringraziamento, e mi volto anche io per seguirle.

"Grazie a tutte ragazze. Siete state favolose" mi congratulo con loro e poi mi getto tra le braccia di Emily e Giulia perché questo traguardo va condiviso solo con loro.