Morire

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Morire. Un amore, quando è vero e puro, non può mai morire. E credo sia così anche per me e Damiano. Forse può svanire, può andare a scemare, ma non potrà mai morire. Perché quando condividi con una persona momenti importanti della tua vita, non potrà mai morire del tutto quel sentimento che vi lega. E credo che il sentimento che ha legato me e Damiano fino a qualche mese fa non è mai morto, o almeno non lo è da parte mia. E anche se lui sta provando a mostrare che il suo sentimento per me è morto e sepolto, in realtà credo non sia così anche se la presenza di Lucrezia sta facendo vacillare tutte le mie credenze, anche quelle più nascoste e profonde, anche quelle di cui sono più sicura. Quelle credenze che continuano a non farmi chiudere occhio e che mi fanno girare e rigirare continuamente nel letto. Pensieri che mi attanagliano la mente, domande a cui non so dare una risposta. E tutta questa situazione mi sembra così surreale che, se avessi saputo, sarei rimasta a Roma. Mai mi sarei aspettata di trovare Lucrezia qui e il fatto che nessuno mi abbia avvisata, mi fa pensare che la sorpresa non è stata solo mia, ma anche del resto della band e dei presenti qui. Più che sorpresa, tanto stupore, perché mai mi sarei aspettata di doverla rivedere, ma soprattutto mai mi sarei aspettata di rivederla al suo fianco, dopo soli tre mesi dalla nostra rottura, una rottura avvenuta solo con un messaggio e per la quale non abbiamo mai avuto modo di confrontarci.

Continuo a girarmi nel letto e mi volto verso il comodino per prendere il cellulare. Allungo la mano e schiaccio il pulsante per illuminare lo schermo. L'orologio segna le tre in punto ed io sono a letto da più di quattro ore senza aver mai dormito per un secondo. Dopo essere arrivata sono rimasta a chiacchierare con le ragazze e ho solo incrociato Damiano, senza mai vedere Lucrezia che, a detta di Marta e Victoria, passa le sue giornate tra la piscina e la camera, forse pranzando e cenando lì dentro. E forse è meglio così perché non so quanto mi farebbe bene incontrarla. Averla vista al mio arrivo mi ha completamente stravolto la giornata, doverci mangiare insieme e anche passare del tempo insieme, mi sconvolgerebbe la vita. Possiamo convivere nello stesso posto, senza rivolgerci la parola e incontrarci senza alcun dubbio.

Scosto il lenzuolo dalle mie gambe e mi alzo dal letto. Victoria dorme beata accanto a me, come ha fatto spesso in questi ultimi mesi e, non solo quando siamo alla Måneskin House, ma anche a casa mia. È stata la mia spalla destra, la mia colonna portante, il mio porto sicuro, la mia ancora di salvezza. È solo grazie a lei che ho provato ad uscire nel migliore dei modi dalla rottura con Damiano. Lei c'è stata, dal momento esatto in cui ha saputo che la nostra relazione era giunta al termine. C'è stata quando ho avuto bisogno di riprendere alcune cose da casa di Damiano. Anche se non ho mai avuto il coraggio di farmi riprendere tutto ciò che era lì, forse perché speravo cambiassero le cose. E anche lui non ha mai trovato la forza di rimandare tutto a casa mia. Ed è proprio per questo che credo che il nostro legame non è morto e non so se mai lo sarà.

Lascio la camera, ma soprattutto lascio dormire Victoria in assoluta tranquillità e senza me al suo fianco che continuo a girarmi e rigirarmi, e mi incammino verso la cucina. Scendo le scale e non appena varco la porta, vedo Ethan seduto al tavolo con un bicchiere d'acqua tra le mani. Mi avvicino al mobile e lo apro per prenderne uno anche io. Sposto la sedia e mi accomodo di fronte ad Ethan che apre la bottiglia d'acqua e me ne versa un po'.

"Non riesci a dormire?" chiede per rompere il silenzio.

"Non ho proprio chiuso occhio da quando sono salita sopra, nemmeno per un secondo. Continuo a chiedermi il motivo per cui lei sia qui..."

"Becky, basta pensare a lui!" - mi ammonisce Ethan - "Lo so, ci stai male. Vi siete lasciati senza lasciarvi, infondo, ma non puoi continuare a vivere così. Nessuno di noi sa perché lei sia qui, ma perché rovinarti la tua permanenza?" - chiede e poi sorseggia un po' d'acqua dal bicchiere. Si alza e fa il giro del tavolo per raggiungermi - "Vieni con me!" - esclama tendendomi la mano. Bevo un altro sorso d'acqua, poso il bicchiere sul tavolo e gliela porgo. Mi alzo e lui mi trascina nel giardino della Måneskin House - "Dai spogliati, ci facciamo un bel bagno, così fai svanire tutti i tuoi pensieri" mi incita mentre si toglie il pantalone del pigiama e resta con le mutande.

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora