Ritornare

284 18 9
                                    

Ritornare. Ritornare sui propri passi. Ritornare al passato o alle origini. Sono tanti i modi di dire quando c'è bisogno di parlare di un ritorno. E un ritorno non è mai semplice, soprattutto quando nel posto in cui ritorni, hai lasciato tante cose in sospeso. Hai lasciato la tua vita, quella stessa vita da cui sei scappata via perché non ti andava più bene. Quella stessa vita che è cominciata a mancarti nell'esatto momento in cui hai messo piede in una nuova città. Quella stessa vita che, ad un certo punto, a Parigi, ho sentito il bisogno di riprendere in mano. Nonostante quella vita mi avesse messo davanti a tante difficoltà, è sempre stata la mia vita e, di questa vita, hanno sempre fatto parte Damiano, Victoria, Ethan e Thomas. E nella mia vita a Parigi, ho capito davvero che quella che ho sempre voluto è la mia vita a Roma, senza alcun dubbio, con tutti i suoi difetti e tutte le difficoltà. E ho deciso di ritornare e di riprendere la mia vita in mano nell'esatto momento in cui il mio lavoro a Parigi è finito. Ho lasciato Charles a Parigi dopo la notte di Capodanno che abbiamo trascorso insieme. Il 2 di gennaio ho lasciato Parigi su un aereo che mi ha riportata a Roma e a Roma ho ritrovato il mio amato lavoro, il mio staff e tutti coloro che avevo lasciato. Tutti, tranne i Måneskin, che, al momento, si trovano alla Måneskin House. Ho sentito Victoria non appena rientrata a Roma e lei mi ha chiesto di raggiungerli quanto prima. Le ho chiesto di non dire a Damiano del mio ritorno in città perché voglio che lo sappia da me. E lo saprà davvero a breve. Oggi è il suo compleanno e da Victoria ho saputo che gli hanno organizzato una festa. Festa a cui prenderò parte anche io, senza che lui lo sappia. Credo sia arrivato il momento di riprendere in mano la nostra vita, ma soprattutto di rimettere insieme i pezzi della nostra storia. Una storia turbolenta a causa di altri, una storia che ho lasciato andare per ritrovare me stessa. Una storia che mi è mancata dal primo istante in cui l'ho lasciata andare. Damiano mi ha fatto del male, ha portato Lucrezia alla Måneskin House e me l'ha fatta affrontare come mai avrei voluto, ma è lo stesso Damiano che mi ha raggiunta in aeroporto, che è corso a Parigi per chiedermi scusa e per confessarmi tutto, che mi è stato vicino quando ho dovuto affrontare il processo. Lo stesso Damiano che mi ha detto che mi avrebbe aspettata e, anche se da quando l'ha detto è passato più di un mese, so che è ancora in mia attesa. Ho preso un aereo, ormai il mio mezzo di trasporto preferito, che mi ha portata a Milano e, poi, un taxi che mi ha portata all'esterno della Måneskin House, dove è calata la sera e la musica risuona per tutta la strada. La festa è già iniziata e so che Damiano non si aspetta la mia presenza, ma in cuor suo, so che vorrebbe avermi lì, come accade dal primo giorno che sono al fianco dei Måneskin. 'Sono qui fuori' scrivo un messaggio a Victoria e la sua risposta non tarda ad arrivare. 'Ci sono le chiavi del cancello sotto la pianta sulla destra. Ti aspettiamo'. Mi avvicino alla pianta citata da Vic e mi inginocchio per prendere le chiavi da sotto al vaso. Dall'esterno sento la musica calare e la voce di Victoria riecheggiare mentre comincia a cantare 'Tanti auguri'. Prendo le chiavi e le infilo nella serratura per aprire, lentamente, il cancello, senza fare rumore. Entro in punta di piedi e Damiano è di spalle e da lontano vedo Victoria farmi un occhiolino. "Dai, soffia ed esprimi un desiderio" urla Vic, Damiano si china, soffia sulle candeline e poi alza lo sguardo. Vic ha tra le mani un biglietto e sorride. "Speriamo che in questo biglietto possa esserci il desiderio che hai appena espresso" gli dice e lui lo afferra dalle sue mani e comincia a leggere ad alta voce quello che c'è scritto."Spero che la mia presenza qui ti faccia piacere" - comincio a camminare per mettermi dietro di lui, prima che possa finire di leggere e vedo Leo prendere la sua videocamera e cominciare a registrare - "So che non è nulla di materiale, ma questo è il mio regalo per te" Damiano alza lo sguardo e incrocia quello di Vic che gli fa segno di voltarsi. Un sorriso si disegna sulle sue labbra non appena mi vede. Allarga le braccia ed io mi ci fiondo dentro e mi godo quell'abbraccio che mancava da un po'. Le sue labbra si poggiano sulle mie e, finalmente, sento di essere ritornata nel mio posto nel mondo. "Come sapevi che questo era il desiderio che avevo appena espresso?" chiede Damiano a Victoria dopo aver staccato le sue labbra dalle mie, senza mai lasciarmi per un attimo. "Ti conosco fin troppo bene" - gli risponde Vic intenta a scattarci foto come se non ci fosse un domani per immortalare quel momento - "Dai, mettetevi in posa, vi scatto una foto" ci ordina. "Non bastano tutte quelle che hai fatto fino ad ora?" le chiedo sorridendo e poi poggio la mia testa sulla spalla di Damiano e lui mi stringe ancora più forte per permettere a Victoria di scattarci una foto. Poi, mi bacia ancora una volta, mentre gli altri riprendono a fare ciò che stavano facendo e Victoria è intenta a tagliare la torta per distribuirla agli altri. "Quando sei tornata?" mi chiede quando rimaniamo soli per un attimo. "Quasi una settimana fa. Sono scappata via da Parigi, non vedevo l'ora di ritornare qui. Di ritornare da te...""E Charles?" mi interrompe. "Charles non è mai stato te!" esclamo e lo bacio ancora una volta per ricordargli che, nonostante ci abbiano divisi, nessuno mai è riuscito a farlo per davvero e nessuno mai ci riuscirà. "Non vai più via, vero?" domanda e i suoi occhi incrociano i miei, quelle iridi verdi che avevo bisogno di incontrare di nuovo. "Senza di te? Da nessuna parte!" mi stringe forte e poi mi bacia ancora. Mi prende la mano e mi trascina con sé dagli altri, proprio come ai vecchi tempi. Proprio come accadeva prima che la nostra storia finisse, prima che andassi via. Proprio come accadeva quando tutto andava bene, quando Antonio non era ancora entrato nelle nostre vite e quando Lucrezia non c'era più. E proprio perché tutto è ritornato al proprio posto, quando c'è qualcosa che ti lega al passato, alle tue origini o ai passi che hai percorso, credo che ritornare al passato, alle origini o sui propri passi, ne valga sempre la pena.

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora