Libera di volare

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Libera di volare. Ti senti libera di volare quando capisci che tutto sta andando per il verso giusto. Ti senti libera di volare quando sai che nessuno può metterti i bastoni fra le ruote, nessuno può impedirti di fare qualcosa, nessuno può mettere fine alla tua felicità. Ed io, quando Damiano ha sfiorato le mie labbra mi sono sentita libera di volare, ma so che questa libertà non durerà tanto. So che questa libertà è condizionata da quello che accade nella mia vita. Questa libertà è momentanea perché quello che è successo tra me e Damiano non è quello che doveva succedere. Non doveva succedere perché ho una persona che ha cercato in tutti i modi di farmi spiccare il volo ed io mi sono sentita libera di volare con un altro. È stato in silenzio quando gli ho chiesto di lasciarmi sola con Damiano, senza battere ciglio, nonostante conoscesse il nostro passato, ed io ci ho messo qualche ora per finire a letto con lui. E non mi sono pentita affatto di quello che è accaduto. Non mi sono pentita perché quando ti senti libera di volare, niente potrà farti venire i sensi di colpa.
Sensi di colpa che non si sono fatti vivi né durante la prima volta, né durante la seconda e nemmeno durante la terza volta. Damiano ed io abbiamo recuperato tutto quello che c’era da recuperare. Siamo rimasti avvinghiati l’uno all’altra per tutto il tempo che abbiamo ritenuto necessario. È rimasto dentro di me per un tempo indefinito, salvo le volte in cui ci siamo fermati per riprendere fiato, ma non siamo riusciti a stare distanti nemmeno per un secondo.
“Mi sei mancata. Non immagini quanto” mi sussurra e lascia un bacio tra i miei capelli mentre io poggio la testa sul suo petto per ascoltare il battito del suo cuore. Stringe la solita sigaretta tra le dita e aspira il fumo prima di gettarlo fuori. Poi mi guarda e avvicina la sigaretta alla mia bocca, annuisco e la afferro tra le labbra per aspirare il fumo e voltarmi verso di lui per gettarglielo sulla faccia. Lui sorride e lo faccio anche io, poi mi stringe più forte ed io avvinghio la mia gamba alla sua per restargli attaccata quanto più possibile.
“Mi è mancato fare l’amore, mi sei mancato tu. Mi è mancato tutto...”
“Con lui non è ancora successo?” chiede ed io alzo la testa dal suo petto per poterlo guardare negli occhi.
“Non dovresti nemmeno chiederlo. Non vado a letto con una persona dall’ultima volta che siamo stati insieme. Dovrei avere i sensi di colpa per quello che è accaduto perché Charles non se lo merita, ma credo sia la cosa più giusta che io abbia mai fatto” - confesso e tengo gli occhi fissi nei suoi per fargli capire che sto dicendo la verità - “So che stai pensando che il tuo errore più grande è stato amarmi…”
“Non scherzare, amarmi è stato l’errore tuo più grande dopo tutto il male che ti ho fatto. E non voglio tu ti senta costretta in qualche modo a lasciare lui per tornare a Roma con me” - sospira ed io gli poggio una mano sul petto che lui afferra subito - “Stai costruendo la tua nuova vita, hai un lavoro che sicuramente ti gratifica. Hai lui che ti ha aiutata ad andare avanti” - si porta la mia mano vicino alle labbra e lascia dei piccoli baci sul dorso e sul palmo - “Ho creato io tutto questo caos, ma questo non significa che ti lascerò andare. Tu ritornerai al mio fianco, costi quel che costi!” esclama e porta la sua mano destra dietro al mio collo e mi attira a lui per baciarmi. Un bacio che ha una forza assurda, che mi conferma ciò che lui prova per me. È vero, ha creato lui tutto questo caos, ma so anche quanto è determinato e so che farà di tutto per portarmi via da qui, via da Charles. Ma non è questo il momento. Ora sono qui e sto vivendo la mia vita e per quanto io sappia che domani mattina sarò divorata dai sensi di colpa, sono felice di essermi sentita libera di volare.

E proprio come un fulmine a ciel sereno, i sensi di colpa si fanno spazio nella mia mente e soprattutto nel mio cuore. Spalanco gli occhi quando sento la sveglia suonare e allungo una mano sul comodino per spegnarla. Sono ancora avvinghiata a Damiano e vorrei non dovermi mai muovere da questa posizione. Ma il lavoro chiama e non posso tardare. Lui dorme beatamente e non mi va di svegliarlo, per questo cerco di divincolarmi dalla sua presa per uscire dal letto. Quando i miei piedi toccano terra, afferro la sua camicia dal pavimento e la indosso per prepararmi per andare a lavoro. Vorrei evitare di svegliarlo perché non ho la forza e il coraggio di salutarlo perché so che dovrà andare via, ma allo stesso tempo mi sento divorare dai sensi di colpa, sbranata dalla voce della mia coscienza. Mi sento così sporca nei confronti di Charles, e sapevo sarebbe accaduto, che i sensi di colpa non vanno via nemmeno con la doccia più bollente che abbia mai fatto.
Guardo Damiano dormire, completamente nudo, coperto solo dal piumone, e i nostri abiti sparsi sul pavimento e mi chiedo come possa lasciarlo andare così, ma il mio orgoglio è più forte e, nonostante quello che è accaduto stanotte, sono certa che non è questo il momento per ritornare a vivere la nostra storia. Questo è il mio momento e nemmeno il suo ritorno mi farà cambiare idea. Mi guardo allo specchio e dall’altra parte vedo una me diversa. Una me che ha appena indossato una maschera per evitare che Charles possa captare qualcosa, per evitare che Charles possa fare domande. Non lo sento da quando ci siamo lasciati giù al palazzo ieri, quando abbiamo incontrato Damiano, e lui non ha provato a cercarmi perché sapeva quanto ci tenessi a parlare con Damiano e a chiarire le cose che non ci eravamo detti. Ma so di aver tradito la sua fiducia, oltre che lui, e che per i prossimi tempi, fin quando non dimenticherò quello che è successo, indosserò una maschera degna del Carnevale di Venezia.
Prendo una penna sul mobile all’ingresso e un foglio per lasciare un messaggio a Damiano prima di andare via: “E’ stato bellissimo ritornare a fare l’amore con te, ma come hai detto anche tu, non è questa la nostra seconda possibilità. E hai ragione, il mio errore più grande è stato amarti, ma non me ne pentirò mai, come non mi pentirò di tutto quello che è accaduto. Arriverà il nostro tempo. Importante è saper aspettare. Tua Becky. P.S. Lascia le chiavi sotto il tappeto, io ne ho un altro paio”.
Piego il foglio in due e cammino in punta di piedi per non fare rumore a causa degli stivali con il tacco che indosso. Mi avvicino lentamente al letto e mi sporgo per lasciargli un bacio impercettibile sulle labbra. Lascio il biglietto sul cuscino accanto a lui e poi mi dileguo. Afferro la borsa poggiata sul mobile all’ingresso e, poi, apro la porta per andare a lavoro. Lo guardo un’ultima volta prima di chiudere la porta alle mie spalle e quando lo faccio ci poggio la schiena vicino per trattenere per un secondo il respiro e poi gettare fuori tutta l’aria. Stringo le palpebre per evitare di cominciare a piangere e comincio a scendere lentamente le scale. Sento come un macigno sul petto, ma per fortuna non è ancora il momento di vedere Charles. Avrò tutto il tempo del tragitto in metro da casa al teatro prima di vederlo e, magari, lui potrebbe non essere ancora lì. Avrò tutto il tempo per provare a nascondere quello che è accaduto. Avrò tutto il tempo per pensare a qualcosa da dirgli sulla conversazione che abbiamo avuto. E avrò anche tutto il tempo per ripensare a Damiano, alla notte appena trascorsa. Avrò tutto il tempo per pensare a lui dentro di me, alle mie mani sul suo corpo e alle sue sul mio. Avrò tutto il tempo per provare a non pensarci, ma quando ti senti libera di volare una volta, hai voglia di continuare a farlo ancora e ancora. Ed io mi sento libera di volare solo con lui.

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora