Fotografare

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Fotografare. Fotografare per tenere stretti i ricordi, per far rimanere impressi i momenti, anche quando le cose cambiano. Fotografare i momenti belli per far si che rimangano sempre tali, per far si che ti strappino un sorriso quando le cose vanno male. Fotografare, forse, è il verbo che più caratterizza la storia che Damiano ed io abbiamo avuto. Il nostro equilibrio è stato rotto da una fotografia, siamo stati così messi al centro dell'attenzione dai paparazzi o da Antonio che ho perso il conto delle volte in cui siamo finiti sui giornali o siamo stati minacciati da foto che hanno provato a minare il nostro rapporto. Le fotografie hanno invaso i social quando abbiamo annunciato la nostra storia e lo stanno facendo anche adesso, dopo aver annunciato a Verissimo la fine del nostro rapporto. E le fotografie, in questo momento, invadono la mia camera e fanno spazio ai ricordi e alle emozioni che Damiano ed io abbiamo vissuto. Le foto sono sempre lì, nessuno le ha mai mosse da quando ho lasciato casa per andare a vivere con lui e sono rimaste lì quando sono ritornata a casa dopo la nostra rottura e non ho mai avuto il coraggio di togliere. Le foto sono sempre state lì, ma oggi è come se volessero farsi vedere più delle altre volte, come se la presenza di Damiano in questa casa, dopo diversi mesi, le rendesse inquiete e smaniose di farsi vedere, come se volessero far notare la loro presenza a me, ma anche a lui. Ed è da quando ho aperto gli occhi questa mattina che non smetto di fissare la nostra foto sul mio comodino, la foto che ritrae il bacio al concerto quando ha svelato la nostra storia, e i ricordi si fanno spazio prepotenti nella mia testa per rompere ancora di più la mia stabilità mentale, quella stabilità che in questi mesi ho fatto fatica a ricomporre.

Prima che tutto questo possa scuotermi più di quanto non abbia già fatto, mi alzo dal letto, attratta da un odore di caffè e un profumo di cornetti caldi che arriva dal soggiorno e sta invadendo tutta la casa. Guardo la sveglia accanto alla foto e segna le nove del mattino, ma mi sembra di non aver dormito affatto. La giornata di ieri è stata pesante e la stanchezza è stata così devastante che, nonostante abbia dormito un bel po', mi sembra di non averlo fatto. Apro l'anta dell'armadio e prendo le prime cose che mi capitano davanti agli occhi per vestirmi. Raggiungo il bagno di fronte la mia camera e, una volta vicino al lavandino, mi sciacquo la fascia e lavo i denti, mi tolgo la camicia da notte e indosso un jeans a vita alta e una maglietta nera che infilo dentro. Metto le mie sneakers e poi esco dal bagno per raggiungere il soggiorno. Mi faccio trascinare nell'altra camera dal profumo che mi invade le narici e la prima cosa che vedono i miei occhi, una volta in soggiorno, è Damiano intento a spalmare la marmellata su una fetta biscottata.

"Buongiorno Becky! Caffè?" mi chiede, io annuisco e lui prende la macchinetta per versarne un po' in una tazzina che ha preparato al mio posto, quello in cui mi siedo sempre e in cui mi sono sempre seduta quando facevamo colazione insieme. E il fatto che si ricordi ogni minimo dettaglio di me, mi mette di buon umore, perché saranno passati alcuni mesi dalla nostra rottura, ma il filo che ci lega, forse, non si è ancora spezzato.

"Hai preparato tutto tu?" chiedo mentre mi accomodo sulla sedia.

"Hai già dimenticato quante volte ti ho preparato la colazione? Così non va bene!" - mi ammonisce, ma non ho dimenticato nulla, fingo solo di averlo fatto - "Ti ho anche già preparato il cornetto con la Nutella. Io ricordo tutto!" puntualizza come per farmi capire che non ha dimenticato quali sono le mie preferenze, con cosa mi piace fare colazione e qual è il mio posto, non solo a questo tavolo, ma nel mondo.

"Io non so davvero come ringraziarti. Per questo, per essere venuto fin qui, per essere rimasto con me..."

"Becky, non ho bisogno di nessun ringraziamento. So come reagisci a queste situazioni e so che avevi bisogno di qualcuno qui" - allunga la sua mano e la poggia sulla mia lasciando delle piccole carezze - "A proposito, vuoi passare in ufficio prima che andiamo via? Vic mi ha già inviato i biglietti dell'aereo. Partiamo tra tre ore, quindi abbiamo tempo".

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora