Ammettere

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Ammettere. Ammettere la verità è sempre difficile. Ammettere qualcosa che ci si tiene dentro è la cosa più dura da fare. Ammettere, prima a se stessi e poi agli altri, è qualcosa che richiede del tempo. E richiede del tempo perché non sempre le cose sono facili da dire. Non sono facili di da dire perché si pensa che si potrebbe ferire la persona alla quale devono essere dette. Ma ammettere la verità, a volte, è l'unica cosa da fare per poter andare avanti. E, visto che la mia vita tornerà ad essere a Roma tra poco, non mi resta che ammettere a Charles quello che è accaduto con Damiano, prima di andare via. È dal weekend a Nizza che continuo a tormentarmi e a chiedermi se dire la verità sia la cosa giusta da fare e, sono giunta alla conclusione che non sarei mai capace di andare via da qui senza avergli confessato tutto. Non so come potrebbe prenderla, ma farlo mi toglierà un grande peso. Potrei essere vigliacca perché ho deciso di parlare poco prima di andare via, ma ho pensato a me e mi sono goduta fino all'ultimo istante la mia avventura qui.

Ieri c'è stata l'ultima tappa del tour di Notre Dame de Paris e salutare tutti mi ha davvero fatto male. Sono diventati come una famiglia, anche se non potranno mai sostituire quella famiglia che ho creato con le mie mani da quando ho cominciato a lavorare con tutti coloro che mi aiutano. Mi sono affezionata ad ognuno di loro e non smetterò mai di ringraziare Camille per l'opportunità che mi ha dato e che mi ha permesso di farmi conoscere ancora di più dopo il successo ottenuto grazie ai Måneskin.

È l'ultimo giorno dell'anno e il mio penultimo giorno qui, poi tornerò a Roma. Di questo ne ho già parlato con Charles e lui mi è sembrato abbastanza comprensivo. Sa che tutto il mio mondo è lì e che il mio lavoro è principalmente lì. Probabilmente, è sempre stato consapevole anche lui del fatto che una volta andata via da qui la nostra frequentazione sarebbe finita, ma ammetterlo sarà più difficile per lui che per me. Lui ha dimostrato di tenerci, molto più di quanto ci tenevo io. O meglio, ci ho tenuto davvero tanto, ma il ritorno di Damiano nella mia vita ha messo in dubbio tutti i sentimenti che provavo per Charles e, man mano, sono svaniti sempre di più. Ora gli voglio solo un gran bene e per rispetto a questo bene, ho deciso di ammettere quello che mi tengo dentro da un po'.

Per questo ultimo giorno dell'anno siamo rimasti a casa mia, solo io e lui, proprio per salutarci prima che io possa andare via. Charles ed io siamo seduti al tavolo e abbiamo iniziato a cenare da poco, in attesa della mezzanotte. Siamo uno di fronte all'altra, occhi negli occhi, pronti a dirci tutta la verità.

"Mi mancheranno queste cene" ammette allungando una mano verso la mia per stringerla.

"Mi mancherà tutto di questa splendida città. Ho vissuto un'esperienza davvero unica e non smetterò mai di ringraziarti per averne fatto parte".

"So che questa sarà l'ultima volta in cui ci vedremo. So che questa cosa non andrà più avanti perché so che una volta a Roma tu riprenderai la tua vita e so per certo che ritroverai Damiano" - comincia a parlare ed io spalanco gli occhi perché credo mi stia leggendo nel pensiero - "Vi ho visti una sola volta insieme e nei vostri occhi c'è tutto l'amore che provate l'uno per l'altra. Ho cercato di farti innamorare di me, ma non ci sono riuscito...."

"Prima che cominci a darti le colpe di questa cosa, voglio essere sincera con te..." lo interrompo perché non voglio possa sentirsi inadeguato - "...sono stata davvero bene con te e, nei primi tempi, mi hai aiutata davvero tanto, ho veramente creduto potessi innamorarmi di qualcun altro. Ma la mia convinzione è crollata quando Damiano si è presentato qui sotto...".

"Becky, non dirlo. Non sei brava a mentire e ho avuto la conferma di tutto quando ho trovato quel biglietto" confessa ed io mi sento liberata da un peso che stavo portando avanti da un po' di tempo - "Ho fatto finta di crederti perché sapevo che ero la tua spalla e che senza di me non saresti stata al meglio in questa città che è stata così nuova per te e, alla quale, forse, non ti sei mai abituata".

Mi alzo e faccio il giro del tavolo per raggiungerlo. È davvero una brava persona ed io mi sento una stronza ad averlo trattato in questo modo, ma al cuore non si comanda e il mio cuore appartiene ad una sola persona. Mi getto tra le sue braccia e lui mi stringe forte e mai mi sarei aspettata potesse reagire in questo modo. Ma è una persona intelligente e aveva già capito tutto, forse già da prima di quel biglietto e ha fatto di tutto pur di non complicarmi la vita qui.

"Io non so davvero come ringraziarti. Sono stata una stronza e non mi perdonerò mai per quello che ti ho fatto, ma..."

"Non devi scusarti Becky. So cosa vuol dire essere innamorati follemente di una persona. So cosa si fa per amore, ma so anche che persona sei e so che non avresti mai voluto farmi del male" mi interrompe e si alza per stringermi ancora più forte. Resto lì, tra le sue braccia, a godermi quegli ultimi istanti che ci restano da passare insieme.

"Promettimi che mi chiamerai e mi racconterai tutto ciò che accade nella compagnia" gli chiedo quando mi sciolgo dal suo abbraccio.

"Tu sarai la mia psicologa quando dovrò sfogare su mia madre" sorrido e lo abbraccio di nuovo.

"Ti voglio bene, davvero!" esclamo e poggio la testa sulla sua spalla.

"Ti voglio bene anche io".

Mi lascia un bacio tra i capelli e restiamo così, stretti, a goderci quel momento che ci accompagna verso la fine dell'anno. Che ci accompagna verso la fine di questo percorso insieme. Che ci accompagna verso un nuovo inizio, per entrambi. Forse, per me, più che un nuovo inizio, sarà un ritorno alle origini e un ritorno a quell'amore che ho sempre avuto il coraggio di ammettere.  

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora