After Sex

363 22 2
                                    

After sex. Forse non tutti danno peso a quello che succede dopo aver fatto l'amore o dopo aver fatto sesso. Ci sono momenti in cui si resta a letto a coccolarsi e a sussurrarsi parole dolci all'orecchio, ma questo accade quando la persona che hai accanto è quella che hai accanto per il resto della giornata, è la persona che ami, la persona con cui condividi i tuoi momenti bui e quelli illuminati da raggi di sole. Ci sono altri momenti in cui la prima cosa che accade dopo aver fatto sesso è rivestirsi e tornare ognuno alle proprie case. Io sono del parere che restare a letto dopo aver fatto l'amore sia una delle cose più piacevoli al mondo e l'ho sempre pensato. Ho sempre avuto la sensazione che quel momento di tranquillità vada goduto a pieno e ho sempre fatto il possibile per godermelo ed imprimere nella mia mente ogni singola parola detta, ogni gesto eseguito, ogni bacio rubato. Con Damiano siamo sempre rimasti a parlare o a fumare una sigaretta in due. Ci siamo sempre goduti quel momento e abbiamo sempre dato un valore a ciò che accadeva durante l'after sex. L'abbiamo fatto quando stavamo insieme e lo stiamo facendo anche ora, sia quando abbiamo fatto l'amore a Parigi, sia qui, a casa mia, dopo aver rifatto l'amore. E no, nemmeno durante l'after sex mi sento invasa dai sensi di colpa. Probabilmente si faranno vivi una volta atterrata a Parigi, ma ora non ci sono e quando incrocio lo sguardo di Damiano, sento che per le prossime ore non si faranno né vedere, né sentire.

"Se questa casa potesse parlare..." lascia la frase in sospeso ed io lo guardo stupita da questa sua allusione.

"Che farebbe?" chiedo incredula mentre spengo la sigaretta nel posacenere sul comodino accanto al letto.

"Rivelerebbe ciò che è appena accaduto a qualcuno di tua conoscenza" mi cinge le spalle con un braccio e mi avvicina a lui.

"Ti prego Dam, i sensi di colpa non si stanno facendo sentire. Non richiamiamoli" lo imploro e poggio la testa sul suo petto per cercare di porre fine a questa conversazione.

"Sei innamorata?" domanda spiazzandomi, ma non riesco a capire dove voglia arrivare.

"Di Charles?" - chiedo a mia volta e lui annuisce - "L'amore per me è altro. Gli voglio bene. Mi fa stare bene. Mi ha aiutata tanto appena arrivata a Parigi, ma l'amore è ben altro" confesso e mi metto a sedere con le gambe incrociate per poter continuare la conversazione guardandolo negli occhi.

"L'amore è quello che abbiamo provato l'uno per l'altra, a parer mio" si mette a nudo, più di quanto non lo sia fisicamente in questo momento, e confessa quello che penso da sempre. Mai amore fu più vero, puro e sincero. Un amore che forse vive ancora dentro di noi e il fatto che continuiamo ad attrarci come due calamite, ne è la dimostrazione. Perché la nostra non è solo attrazione fisica e non lo è mai stata. Tutto quello che accade tra di noi è legato ad un sentimento che condividiamo nonostante il destino ci abbia separati.

"Abbiamo provato?" lo metto alla prova per capire se, ormai, per lui, è un sentimento finito.

"Preferisci proviamo?" - annuisco e mi rigetto tra le sue braccia e lui mi lascia un bacio tra i capelli - "Becky, quando tornerai? Io non ce la faccio più a stare senza di te. Ti vorrei qui, al mio fianco. Mi manchi così tanto e vorrei non essermi comportato di merda, magari non te ne saresti andata".

"Anche a me manchi, mi manca stare con te. Passare le ore insieme, stare dietro le quinte con te, con voi. Correre da una città all'altra. Mi manca tutto questo e mi manchi tu, ma non posso tornare. Ho un impegno preso che devo portare a termine. Poi, forse, tornerò, ma non voglio tu viva nell'attesa del mio ritorno" gli confesso quello che in questo momento mi passa per la testa e la alzo per captare la sua reazione, mentre lo guardo fare l'ennesimo tiro di sigaretta.

"Sei ancora arrabbiata con me?" mi metto, di nuovo, a sedere e gli allargo le gambe per mettermi esattamente tra esse. La mia schiena poggia perfettamente sul suo petto e poggio la mia testa nell'incavo tra la sua spalla destra e il collo. La piego leggermente verso l'alto per guardarlo negli occhi e lui abbassa la sua testa per lasciarmi un bacio sulle labbra.

"Forse sì!" esclamo e sorrido. Potrei essere ancora arrabbiata per quello che mi ha fatto, ma si è scusato, è venuto a Parigi per parlare con me. Mi ha confessato tutto, i motivi per cui aveva deciso di lasciarmi e non so se essere ancora arrabbiata o meno con lui, ma il fatto che continuo ad andarci a letto ogni volta che lo vedo mi fa ben pensare di noi. E mi fa ben pensare di noi perché si è messo in prima linea all'udienza, ha cercato di fare il possibile per far si che tutto potesse finire nel più breve tempo possibile, per evitare che io potessi condividere la stessa stanza con Antonio più del dovuto. Ha confessato tutto ciò che sapeva, tutto quello che aveva subito, ma non è bastato per mettere fine a tutto questo. È, però, bastato per farmi capire che è pentito di tutto ciò che ha fatto qualche mese fa e per provare a non essere più tanto arrabbiata con lui. È bastato per non farmi invadere dai sensi di colpa nel momento in cui ha iniziato a baciarmi in questa casa.

"Ed io ti chiedo nuovamente scusa e non interferirò nella tua vita fin quando non tornerai e se tornerai. Voglio che tu possa pensare bene a tutto quello che è successo in passato, adesso e a quello che potrebbe accadere. E per quanto io voglia tu possa tornare qui, sono certo che Parigi ti aiuterà tanto. E per quanto io possa essere geloso di Charles, penso che possa aiutare a distrarti, ma...".

"Non ci vado a letto" concludo la sua frase, perché so che mi avrebbe chiesto di non andarci a letto.

"Che ne sai che avrei concluso così?" chiede e fa spallucce.

"Ti conosco troppo bene. E non ci vado non perché me lo chiedi tu. Non ci vado perché non me la sento, perché so che non è il momento. Ho già le idee abbastanza confuse e renderei la situazione ancora più difficile" - spiego il mio punto di vista - "E non so se lui si stia innamorando di me, ma il pensiero di poterlo far soffrire, mi fa stare male. È una brava persona e mi vuole bene e lì, ho solo lui. Perderlo mi farebbe davvero male e non voglio più soffrire" confesso tutto quello che mi passa per la testa, anche se questo potrebbe far soffrire Damiano, ma so che lui capirà il mio punto di vista. Io e lui, per il momento, non stiamo più insieme e, fin quando starò a Parigi, non staremo insieme. Forse non staremo insieme nemmeno dopo, ma fin quando la mia vita sarà a Parigi, non voglio pensare a quello che potrebbe accadere una volta tornata a Roma.

"Becky, non ho bisogno che tu mi spieghi come la pensi. Ti conosco fin troppo bene. E meriti di avere la mente libera e, forse, anche il cuore per un po'. E se credi che il tuo futuro sia a Parigi, anche dopo il tour, e che il tuo futuro sia Charles..." stringe i pugni e sospira e sento il suo petto muoversi contro la mia schiena - "...allora spicca il volo amore mio. Tanto il destino ti riporterà da me" a quelle parole, sento alcune lacrime scorrere lungo le mie guance, a dimostrazione del fatto che io sarò sempre la priorità per lui. Gli lascio un bacio sulle labbra e poi lui mi cinge il corpo con le sue braccia ed io sento che questo posto sarà sempre casa, a prescindere da tutto e che sarò sempre libera di tornare a casa. Ma adesso, voglio essere libera. Libera di amare, di volere bene. Libera di correre, libera di andare e di fare ciò che mi pare. Libera, come mi sento ogni volta che sono in after sex.  

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora