Aprire

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Aprire. Forse è un verbo così ampio, che può indicare così tante cose, che utilizzarlo per indicare quello che sta per accadere nella mia vita, mi sembra troppo generalizzato. Ma aprire è quello che sto per fare. Sto per aprire le porte del mio showroom, quello che sogno da tutta la vita, quello per cui ho sudato tanto, quello per cui mi sono sacrificata tanto. Sto aprendo il mio cuore a questa nuova avventura e in questa nuova avventura, al mio fianco, in questo nuovo locale in via del Corso, ci sono tutte le persone che mi voglio bene. E ci sono loro che, in via del Corso, hanno dato vita al loro successo ed è proprio qui che voglio iniziare questa nuova avventura.

Quando arrivo all'esterno dello showroom, dopo aver parcheggiato l'auto nel parcheggio a me riservato, con Damiano al mio fianco, mi manca il respiro alla vista di tutte quelle persone lì per me. Intravedo Annalisa e Noemi, ma anche tutti gli altri artisti e i clienti che per anni hanno sempre scelto me e continueranno a farlo. Vedo Victoria, Thomas, Ethan, Marta e Leo, in prima fila, ai lati del nastro che è stato posizionato per farmi compiere il consueto taglio. Davanti alle vetrine dello showroom ci sono dei teli a coprire ciò che c'è al loro interno ed Emily mi attende davanti al nastro, pronta ad aprire le porte con me.

Damiano si defila e si mette accanto a Victoria e agli altri per lasciarmi sola a godere questo momento. Mi ritrovo accanto ad Emily, ma continuo a cercare lo sguardo di Damiano, ho bisogno del suo sostegno in questo preciso istante, ma quando lo incontro, lui scuote la testa e mima con le labbra un 'è il tuo momento'. Gli sorrido e lui mi manda un bacio con la mano per cercare di tranquillizzarmi. Sono molto agitata e vedere tutta questa gente, qui per me, mi agita ancora di più, ma è la dimostrazione che qualcosa di buono, fino ad ora, è stato fatto e la strada è stata tracciata, non resta che continuare a camminare nella giusta direzione. Incontro lo sguardo di ognuno di loro, mi perdo tra la folla e cerco di captare le emozioni delle persone qui presenti, ma mi immobilizzo quando, tra quella folla, intravedo un volto a me familiare, ma che non vedo da mesi, forse anni. Gli occhi di mia madre incrociano i miei, quegli occhi che mi hanno tenuta con sé fino a quando non sono andata via di casa, poi sono diventati sempre più difficili da incrociare, fino a quando non sono spariti del tutto, forse per nessun apparente motivo. Sbatto le palpebre per mettere a fuoco e anche quando riapro gli occhi, lei è ancora lì e continua a guardarmi.

"Becky, sei pronta?" - sento Emily scuotermi il braccio - "Dobbiamo iniziare!" mi dice ed io sposto lo sguardo da mia madre a lei e annuisco. Mi volto di nuovo verso il punto in cui ho intravisto mia madre, ma lei non c'è più. Sono certa di non aver avuto un'allucinazione, ma lei non è più lì. Sospiro e ritorno a guardare Emily che ha gli occhi fissi su di me e cerca di capire cosa sta accadendo. Le prendo la mano e, insieme alla mia, la avvicino al nastro per sciogliere il classico fiocco che darà vita alla mia nuova avventura. Piano, il fiocco si scioglie, e prima che i due lembi possano aprirsi per fare spazio al mio ingresso, con Emily al mio fianco, i teli davanti alle vetrine cadono e mostrano i manichini con indosso gli abiti della finale dell'Eurovision dei Måneskin, disegnati da me per loro, oltre all'abito di punta della Fashion Week di Milano. È stato un gesto che ho voluto fare per portare anche loro con me in questo nuovo inizio, loro che mi hanno sempre dato fiducia, loro che hanno sempre scelto me e quale miglior modo per farlo mettendo in vetrina, almeno per qualche giorno, gli abiti che mi hanno dato la spinta più grande per arrivare fin qui? Mi volto verso di loro e li vedo sorridere, nessuno sapeva di questa piccola sorpresa, tanto meno loro. Ho vietato l'accesso a chiunque non facesse parte del mio staff, Damiano compreso, nonostante abbia provato ad usare la tattica del 'sono il compagno della proprietaria'.

Le porte si aprono e insieme a loro si apre il mio cuore, quel cuore che in questo momento sta scoppiando di gioia. Emily mi fissa e mi fa segno con le mani di proseguire verso l'interno. Io le allungo la mano, ma lei non l'afferra.

L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora