Chiudere con il passato. Ho sempre pensato che per andare avanti bisognasse chiudere con il passato. Chiudere con il passato significa chiudere con tutte quelle cose che ti hanno messo in difficoltà e non ti hanno permesso di vivere al meglio. Chiudere con il passato vuol dire lasciarsi tutto alle spalle e non tornare mai più nei luoghi e dalle persone che ti hanno fatto del male. Ho sempre cercato di chiudere con il passato quando le cose non andavano bene e mi sono lasciata tutto alle spalle quando la mia storia con Damiano era giunta al termine. Alcune volte è più semplice chiudere con il passato, altre volte non si riesce a lasciarsi tutto alle spalle, come è accaduto con Damiano. Ci ho provato, ma non ci sono riuscita e, ora, a tre giorni dal mio ritorno in Italia, sono convinta di aver fatto la scelta giusta. Ma oggi, non ho tempo di pensare alla mia storia con Damiano. Oggi è il giorno il cui chiuderò definitivamente con il passato e proverò a lasciarmi alle spalle quello che Antonio mi ha fatto, sempre che abbia voglia di parlare. Le ultime due volte si è avvalso della facoltà di non rispondere, una volta in mia presenza e la seconda quando era presente solo Vera, ma stavolta, volente o nolente, dovrà parlare perché ho bisogno di mettere un punto a tutto questo e ho intenzione di farlo oggi, costi quel che costi. Anche a costo di restare tutta la giornata chiusa in questo tribunale, seduta su questa sedia, con accanto Vera, la mia avvocatessa, e i Måneskin, Noemi e Annalisa alle mie spalle. Siamo arrivati in tribunale circa un'ora fa, tutti insieme e tutti pronti a tenermi la mano qualora ne avessi bisogno. Antonio è seduto con il suo avvocato dal lato opposto e, come sempre, non osa rivolgermi uno sguardo. Sa il male che mi ha fatto, sa quanto ho sofferto a causa sua e sa quanto mi ha ingannata. Sa tutto ciò che ha sbagliato nei miei confronti e non basterà una sua condanna a farmi stare meglio. Io sto già meglio e sto meglio perché grazie al mio racconto e al mio espormi su questa vicenda, ho aiutato tante persone a fare lo stesso e questo mi basta. La sua condanna, forse, mi darà quell'ulteriore spinta a chiudere con il passato. L'udienza è cominciata da qualche minuto e la giudice sta spiegando, ancora una volta, il motivo per cui siamo qui. Spiega di aver ascoltato la parte lesa e i testimoni più volte, ma di non aver mai avuto il piacere di poter ascoltare l'accaduto dalle parole dell'accusato, se non da quelle del suo avvocato. Mi volto verso Antonio e lo vedo alzare la mano. Poi si volta verso di me e annuisce. Non riesco a capire quel suo gesto, ma la giudice lo invita a sedersi davanti a lei e a parlare e tutto si fa più chiaro."Fino ad ora mi sono sempre avvalso della facoltà di non rispondere, eppure nella mia mente frullavano tante cose. E non ho risposto perché mi vergognavo e mi vergogno ancora di quello che ho fatto. E questa non è una giustificazione..." - lo vedo torturarsi le mani di fronte a me - "...o un modo per evitare la condanna che mi spetta. So bene cosa ho fatto e so bene a chi l'ho fatto" - sospira e poi mi fissa. Il suo sguardo incrocia il mio e poi chiude gli occhi prima di riprendere a parlare - "Tutto ciò che è stato detto dalla parte lesa, dalla sua avvocata, dai testimoni di questo processo, è la pura e sola verità. Tutto, anche il dettaglio più schifoso" - si asciuga le lacrime che lente hanno cominciato a rigargli le guance - "Posso andare a sedermi ora?" - chiede alla giudice con la voce rotta dal pianto. La giudice annuisce e lui si alza e ritorna al suo posto, stavolta senza guardarmi, per non mostrarmi la sua fragilità che ormai è visibile a tutti. La giudice fa segno alla mia avvocata di alzarsi e di raggiungerla al centro di quest'aula. Mi volto alle mie spalle e Victoria ha la bocca spalancata perché non si sarebbe mai aspettata che Antonio avesse potuto parlare e, invece, l'ha fatto. Damiano mi fa l'occhiolino ed io gli sorrido, ma ritorno alla realtà quando sento Vera parlare."In questi mesi mi sono sempre chiesta quando sarebbe arrivata la fine di questo processo. Mai mi sarei aspettata potesse durare così poco e mai mi sarei aspettata che oggi potesse essere il giorno giusto per mettere la parola fine a questa storia. Dico queste parole con la speranza che davvero possa essere la fine di tutto questo perché quando è iniziato tutto questo io non conoscevo ancora Rebecca, o meglio, la conoscevo per motivi diversi da questo, e mai mi sarei aspettata di doverla difendere in un processo per stalking e tentata violenza sessuale" - Vera cammina avanti e indietro per l'aula mentre continua a parlare - "Rebecca vive la sua vita in funzione del suo lavoro e cerca di essere sempre presente per chi richiede il suo aiuto, ma la sua troppa disponibilità, questa volta, le ha tirato una trappola da cui ha avuto difficoltà ad uscire" - Vera si ferma un attimo, sospira poi riprende a parlare - "Ed è per questo che vorrei potesse mettere la parola fine a questa storia proprio oggi perché rivivere tutto quello che ha subito: le minacce, lo stalking, una quasi violenza sessuale, scampata per chissà quale senso di colpa, non le fa affatto bene e ha diritto di riprendere la sua vita in mano, lasciandosi tutto questo alle spalle, senza più il terrore di dover ritornare a casa, quella casa che ha lasciato pur di non avere paura. Senza più il terrore di dover guardarsi intorno, senza più la fretta di lasciare la città per sentirsi bene, senza più dover sentire il panico assalire il suo corpo e la sua anima. Ma con la consapevolezza che tutto questo sarà finito e che avrà chiuso con il passato" Vera termina il suo discorso e si volta verso di me. Mi sorride ed io mi asciugo le lacrime che si sono impossessate del mio viso nell'esatto istante in cui ha cominciato a parlare. Mi volto e incrocio lo sguardo di Damiano che mi tende la mano. L'afferro e sento la sua mano stringere la mia, mentre Victoria, Marta, Annalisa, Noemi, Ethan, Thomas e Leo ci guardano e ognuno di loro mi rivolge un sorriso. Un sorriso che mi da la forza di guardare Antonio per l'ultima volta. Un sorriso che mi da la forza di andare avanti. Un sorriso che mi da la forza di chiudere con il passato e mettere la parola fine a questa storia, proprio come Vera auspicava.**********************E la parola fine a tutta questa storia è finalmente stata messa. Ho finalmente potuto chiudere con il passato. Ho finalmente potuto ottenere ciò che mi spettava e ciò che ho desiderato in questi mesi in cui ho dovuto subire tutto il male di questo mondo. Quando il giudice ha letto le motivazioni della condanna, mi sono sentita sollevata, come se tutto fosse finito. Ho tirato un sospiro di sollievo e mi sono sentita così bene che mi sono trattenuta dall'urlare al mondo la mia felicità. Antonio è stato condannato a 3 anni di reclusione e ad un risarcimento danni di 500 mila euro. Per quello che ho passato, credo sia anche poco, ma a me non interessa il denaro e nemmeno quanto tempo resterà in carcere, se ci andrà o proverà ad ottenere i domiciliari. Mi interessava avere giustizia, non solo per me, ma per tutte quelle donne che hanno subito e continuano a subire ciò che è toccato a me. Sono scoppiata in un pianto liberatorio e non appena la giudice è andata via mi sono gettata tra le braccia di Damiano e lui mi ha stretta così forte da non farmi respirare, anche se pochi minuti prima ero tornata a farlo. Poi sono riuscita ad incontrare lo sguardo di Antonio per qualche secondo e lui ha unito le mani in segno di scuse. So che serve a poco, ma il suo gesto mi è sembrato sincero, ma ormai il danno è fatto e non può più tornare indietro. Abbiamo appena lasciato l'aula del tribunale e all'esterno c'è una folla di giornalisti pronti ad ascoltare la fine di questa storia ed io non so se ho così tanta voglia di volerla raccontare. Risentirla in aula non mi ha fatto bene, ma loro sono qui a fare il loro lavoro e, quindi due parole le meritano, anche solo per dire al mondo intero quanto sono felice. Sento la folla chiamare il mio nome non appena varco la porta del tribunale. Damiano mi lascia la mano e mi sorride, prima di darmi in pasto ai giornalisti e ai fotografi al fianco di Vera. Sia lui che il resto dei miei accompagnatori e accompagnatrici sanno che questo è il mio momento, è il giorno in cui chiudo con il passato ed è giusto che le attenzioni siano per me e solo per me, non per la mia storia o per la mia amicizia con i Måneskin o con Annalisa o Noemi."Come è andata? Sei felice del risultato ottenuto" mi chiede uno dei giornalisti presenti. "E' andata come doveva andare, non chiedevo altro. Ma non per me, io ho sempre lottato per avere giustizia per tutte quelle donne che non l'hanno avuta e per tutte quelle donne che dopo di me potranno averla. Io l'ho fatto per dare coraggio a chi non ha la forza di parlare, proprio come è accaduto a me nei primi mesi di tutta questa storia. Ed io spero di essere stata d'esempio anche solo per una persona, allora ne sarà valsa la pena" - sorrido e vedo tutti davanti a me annuire - "Adesso, vi lascio con la mia avvocatessa che vi spiegherà tutto. Grazie a tutti voi" li saluto e mi dileguo, lasciando Vera a rispondere alle domande. Mi avvicino al gruppo composto dal mio team di supporto e ognuno di loro mi dedica un abbraccio per dimostrarmi la propria vicinanza. E mi sento così fortunata ad avere tutte queste persone nella mia vita che mi hanno permesso di poter affrontare tutto questo nel migliore dei modi, senza farmi crollare o aiutandomi a rialzarmi quando sono crollata. E non tutti possono avere questa fortuna. "Grazie davvero per tutto. Io non so come sdebitarmi con ognuno di voi per quello che avete fatto per me, ogni giorno" - Damiano mi cinge i fianchi con il braccio e mi attira a sé - "Posso solo iniziare con una cena offerta da me, ma vi prometto che vi ricorderò ogni giorno quanto vi sono grata, in egual modo" avvicino le mani alla bocca e mando un bacio a tutti loro, poi Damiano poggia una mano sotto al mio mento e mi costringe a voltare il mio viso verso di lui. Poggia le sue labbra sulle mie e il resto del gruppo comincia a gridare, attirando l'attenzione dei presenti, che, però, sono troppo concentrati su Vera e l'avvocato di Antonio per potersi far distrarre da me e Damiano. "Credo di parlare per tutti i presenti. Non devi ringraziarci, gli amici si vedono nel momento del bisogno. E ognuno di noi ha fatto il possibile per far sì che tu potessi stare bene. E siamo felici quanto te per questo finale. Tanto quanto siamo felici di chiudere insieme a te con il passato" le parole di Victoria risuonano nell'aria e credo che veramente abbia parlato per ognuno di loro, perché ognuno di loro, nel preciso istante in cui il giudice ha emanato la sentenza, ha chiuso con il passato.
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L'errore tuo è stato amarmi || Måneskin || Damiano David
FanfictionIl sequel di 'E prometti domani a tutti parlerai di me' Se vi va dategli una chance #1 in Damiano #1 in Eurovision #1 in Ventanni