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La sveglia del mio telefono suona, segno che anche questo lunedì ce lo siamo lasciati alle spalle.
Come d'abitudine, do un'occhiata alla finestra: che bello, oggi splende il sole su Milano.
Dopo la giornataccia di ieri era il minimo.
Stamattina sono a casa da sola, entrambi i miei genitori sono già a lavoro.
Per sentirmi meno sola, decido di ascoltare la musica.
Manco a farlo apposta, la prima canzone che parte è proprio "Insuperabile".
Sorrido e mi viene spontaneo pensare a sabato sera, quando l'ho visto dal vivo per la prima volta e sono persino riuscita ad abbracciarlo.
Ancora non ci credo che sia successo. Inizio a prepararmi per uscire a fare colazione con Martina ed Erika al bar vicino casa mia.
Oggi mi sento particolarmente di buonumore, perciò metto una maglietta azzurra con i pantaloni bianchi e le mie amate Vans.
Per finire, mi trucco un po', prendo lo zaino che fortunatamente è leggero ed esco di casa.
Arrivo al bar, saluto timidamente Daniele, il barista, e poi mi siedo ad un tavolino appartato, aspettando le mie amiche.
Martina mi manda un messaggio dicendomi che arriveranno qualche minuto più tardi e io rispondo dicendo che va bene, non c'è problema.
Do un'occhiata ai vari social per passare il tempo e, quando alzo lo sguardo, non credo ai miei occhi.
Mirko è appena entrato e sta chiacchierando con Daniele.
È qui.
A pochi passi da me.
Ma sono io che ho le visioni o è tutto vero?
Mi do un pizzicotto per capire se sono sveglia o no.
Il dolore conferma tutto, Mirko è proprio qui, nello stesso bar dove sono io, e sta salutando i pochi clienti del bar che l'hanno riconosciuto e si congratulano con lui, chiedono foto e autografi.
Tutti tranne me, che non faccio che guardarlo come una rimbambita, sperando che non mi veda e di rimanere invisibile.
Le ultime parole famose.
Proprio in quel momento Mirko alza lo sguardo e i suoi occhi incrociano i miei, mi manca il respiro, lui mi sorride lievemente e si avvicina verso di me.
Non sento niente in questo momento, solo i battiti del mio cuore.
"Ma guarda chi si rivede! La ragazza dell'abbraccio! Posso sedermi qui con te?" chiede con un sorriso.
Come faccio a dirgli di no?
"Certo", gli rispondo, cercando di trattenere l'emozione. Un'impresa praticamente impossibile.
Si siede e mi guarda, sempre con il sorriso sulle labbra.
"Come va?", mi chiede.
"Bene, tu?".
"Tutto bene. Hai già ordinato?".
"Non ancora".
"Allora rimediamo subito", dice e chiama Daniele, che arriva subito.
"Ditemi".
"Allora, per me un caffè e per la signorina una brioche e un cappuccino", ordina.
"Arrivano subito" e ritorna al bancone.
Mirko sorride e ritorna a guardarmi.
"Per oggi la colazione te la offro io", annuncia.
"Ma no, dai, non ce n'è bisogno", cerco di dire, sono più rossa di un pomodoro.
"Per una mia fan questo ed altro", mi risponde.
Abbasso lo sguardo sorridendo, sono imbarazzatissima.
"Come ti chiami?", mi chiede sempre con il suo sorrisino.
"Ginevra".
"Come la principessa di Camelot che fece innamorare Lancillotto! Bel nome".
"Grazie", rispondo imbarazzata, "anche il tuo è un bel nome".
"Grazie", ricambia.
Arrivano le ordinazioni e io inizio a mangiare, cercando di non fare brutte figure davanti a lui, che sorseggia tranquillo il suo caffè.
"Che fai nella vita Ginevra? Studi, lavori?".
"Studio, faccio la quarta superiore".
"Ah, capito. Allora o sei maggiorenne o la diventi fra poco".
"Eh già", rispondo.
Sorride.
"Ti piace studiare?", mi chiede.
"Sì, dai", rispondo.
"Anche a me piaceva, sai? Poi a diciotto anni ho smesso per iniziare a lavorare per aiutare la mia famiglia... Penso che però tu questo lo sappia già", mi sorride.
Annuisco sorridendo.
"Però è comunque bello sentirtelo dire fuori dalla luce dei riflettori... Sei un grande uomo dentro e fuori, sia come Mirko sia come Rkomi e io sono fiera di essere una tua fan".
Quando finisco la frase ho quasi gli occhi lucidi per l'emozione e il cuore che scoppia, ma sono felice, gli ho detto quello che pensavo e che avrei sempre voluto dirgli.
I suoi bellissimi occhi verdi si illuminano e mi sorride.
"Grazie mille Ginevra, grazie davvero".
Che dolce.
Gli sorrido.
Finisco di mangiare e sorseggio il mio cappuccino sotto il suo sguardo riconoscente.
Guardo il telefono: le otto e un quarto, posso rimanere ancora un po' in sua compagnia.
Quando alzo lo sguardo lui mi dice:"Hai dei bellissimi occhi, lo sai?".
Ok, dopo questa posso ritenermi morta.
Arrossisco e abbasso lo sguardo.
"Grazie", rispondo.
Rimaniamo a guardarci e a sorriderci ancora un po', poi lui guarda il telefono e mi dice:"Ops, è ora di andare in studio, il lavoro chiama".
Rimette il telefono in tasca e mi guarda.
"È stato un piacere parlare con te, Ginevra, spero di rivederti".
"Anche per me, Mirko".
Mi sorride e mi saluta, poi va al bancone a pagare l'ordinazione di entrambi.
Mi rivolge un ultimo sorriso e poi esce dal bar.
Io ricambio e, poco dopo, sospiro sognante.
Guardo il telefono: sono le otto e mezza, tra dieci minuti parte l'autobus per andare a scuola.
Mi alzo a malavoglia ma felice dal tavolino, saluto Daniele ed esco dal bar.






Partire Da Te - Rkomi 💛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora