22 💛

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Oggi è giovedì e devo uscire con Martina, come le avevo promesso ieri per messaggio mentre ero nello studio di Mirko.
Sono le tre e mezza, devo prepararmi, ci incontreremo alle quattro.
Decido di mettermi gli stessi vestiti di ieri, prendo la borsetta con il cellulare e i documenti ed esco di casa.
Martina è poco lontano da casa mia che mi aspetta e sta guardando il telefono, appena mi vede però se lo rimette nella tasca dei pantaloncini e mi corre incontro abbracciandomi.
"Amo! Come stai?", mi chiede.
"A meraviglia, tu?", rispondo ricambiando l'abbraccio.
"Bene bene, grazie. Che ne dici di andare in gelateria? Ne hanno aperta una nuova a pochi passi da qui".
"Certo, buona idea: siamo nel deserto del Sahara!", dico sorridendo.
"Madonna, hai proprio ragione".
Iniziamo a camminare e intanto parliamo.
"È un po' strano rivedersi al pomeriggio senza parlare della scuola, vero? Io ogni anno a giugno avverto questo vuoto", mi confida lei con un sorriso.
Annuisco.
"Hai ragione. L'estate è lunga e sembra strano, ma ci sono anche i compiti delle vacanze a ricordarci che a settembre si ritornerà tra i banchi".
"Oddio, hai ragione! Cos'è che dobbiamo fare? Non me lo ricordo più", dice con un espressione quasi spaventata.
"Tranquilla amo, dobbiamo leggere solo due libri: uno per inglese e uno per francese".
"Ah, è vero, ora ricordo. Be', dai, ci sta, niente di che".
"Sì, poteva andarci peggio", rido.
"Come l'hanno scorso, quando dovevamo fare un sacco di esercizi di matematica! Io non ne ho fatti neanche uno!", ride.
"Esatto, intendevo quello!".
Arriviamo alla nuova gelateria e la prima cosa che ci colpisce è l'insegna super colorata e la bella entrata.
Questo posto da fuori promette molto bene, speriamo che sia così anche dentro.
Entriamo e dentro è ancora meglio di fuori, è grande e colorato proprio com'è fuori, un profumo di vaniglia e cioccolato aleggia su tutto il negozio, sembra di stare nella Fabbrica di cioccolato, quella del film.
Una donna bionda con occhi azzurri, tutta vestita di bianco, ci accoglie con un grande sorriso.
"Buon pomeriggio ragazze. Cosa posso offrirvi?", chiede.
Io e Martina abbassiamo lo sguardo per concentraci sugli innumerevoli gusti di gelato sul bancone, scegliere è veramente difficile. Alla fine scelgo di prendere i soliti due gusti.
"Per me cioccolato e pistacchio", dico.
Lei annuisce.
Martina sta ancora guardando estasiata, alza lo sguardo e risponde:"Crema e nocciola".
"Perfetto", dice la donna, poi riempie due coni e ce li porge.
Paghiamo e usciamo, sedendoci su una panchina del viale.
Iniziamo a gustarci il nostro gelato, poi Martina mi chiede:"Allora, com'è andata ieri?".
"Molto bene, mi ha fatto entrare nel suo studio, è bellissimo, bianco e moderno, ho conosciuto i suoi collaboratori e mi ha pure fatto leggere degli appunti per le sue nuove canzoni".
"Wow! Qui facciamo le cose in grande! Come sono i suoi collaboratori?".
"Li adoro, sono molto simpatici e disponibili. Soprattutto Simone, il suo manager, una vera forza della natura: ogni volta che ce l'ho vicino non riesco a stare seria!", dico con sorriso.
Lei ricambia.
"Che avete fatto di bello?".
"Ma niente di che, abbiamo mangiato la pizza tutti insieme e abbiamo guardato La casa di carta. Anzi, volevamo, perché dopo Mirko si è addormentato e si è preso tutta la nostra attenzione!".
"Oddio è vero ahahahah, che carino!".
"Mamma mia che cuoricino! Avrei voluto riempirlo di baci e abbracci, ma poi si sarebbe svegliato, quindi sono stata ferma a guardarlo", dico ridendo.
Lei sorride e mi ascolta attentamente.
"Sono persa amo, ti giuro. Lo amo alla follia. Sono pazza di lui. Amo qualsiasi cosa di lui, amo come dorme, il modo in cui respira mentre è addormentato... Mamma mia, sono veramente persa!", dico sorridendo e scuotendo la testa.
Lei mi prende una mano, sempre sorridendo.
"Sì, sei completamente pazza di lui, ma è normale, lo sei sempre stata. Adesso che state insieme, poi, lo sarai ancora di più, perché imparerai a conoscerlo meglio e completamente, ma, soprattutto, considerati fortunata: noi continueremo a conoscere Rkomi, tu invece inizierai ad amare Mirko".
Annuisco, ho quasi le lacrime agli occhi.
Ha ragione.
Essendo la sua ragazza imparerò a conoscere e ad amare Mirko, le sue abitudini, i suoi pregi e i suoi difetti fuori dalle telecamere, sono molto fortunata, non vedo l'ora, anche se ho già iniziato ieri, quando mi ha invitata al suo studio e mi ha presentata ai suoi collaboratori.
"Io non riesco ancora a credere a tutto questo, Marti, ti giuro. Certe volte mi sembra ancora di vivere un sogno, non lo so, non mi sembra vero".
Lei scuote la testa e mi sorride.
"Invece è la realtà, Gin, smetti di sognare, i tuoi sogni si sono realizzati. Adesso è ora di guardare la realtà, il presente soprattutto. Che ha tutta l'aria di essere mille volte più bello dei tuoi sogni!".
"Assolutamente! Non mi sarei mai immaginata tutto questo. Il mio sogno più grande è sempre stato quello di abbracciarlo, di provare la sensazione di stare tra le sue braccia".
"Invece mi sa che siete andati oltre!", ride lei. "E chissà quante altre cose farete insieme!".
"Sicuramente tante", rispondo io con un sorriso.
"Io comunque ci ho sempre sperato. Più passavano i giorni e più mi convincevo che tra voi potesse nascere qualcosa. Sono stata la prima a crederci, ci ho creduto pure prima di te! E alla fine ho avuto ragione. Sono così contenta!", esclama felice.
"Lui mi ha detto che sognava di baciarmi fin da quando mi ha vista al concerto".
"Giura? Oddio, ricordi quando proprio quella sera ti dissi che stavi molto bene?".
Annuisco.
"Ecco, alla fine mi pare di aver avuto ragione, visto che proprio quella sera hai conquistato il suo cuore!".
Annuisco sorridendo.
Ci alziamo dalla panchina e riprendiamo a camminare, abbiamo finito da un pezzo di mangiare il nostro gelato, il sole picchia forte su Milano, c'è un caldo pazzesco.
"Comunque siete davvero una coppia stupenda", mi dice con un sorriso.
"Grazie davvero amo", le rispondo quasi commossa.
"Figurati. Dove vai in vacanza? Avete già deciso?".
"Sì, in Sardegna, a La Maddalena", rispondo. "Tu?".
"Bella! Puglia, Alberobello".
"Oddio, pensa che io e i miei genitori eravamo indecisi tra la Sardegna e la Puglia: forse inizio a pensare che era stato meglio se avessimo scelto la Puglia!", dico con un sorriso.
"Giura? No vabbè. Quando parti?".
"Penso la prima settimana di luglio".
"Pure io!".
Sorrido e continuiamo a parlare, finché non arriviamo davanti a casa mia. Ci salutiamo con un abbraccio, ripromettendoci di scriverci, poi io rientro a casa.

Partire Da Te - Rkomi 💛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora